Avengers: Endgame – tutti gli easter egg del film Marvel

Avengers: Endgame è una vera miniera di easter egg, nel film dei Fratelli Russo c'è davvero da impazzire per i molti "regalini nascosti", scopriamoli insieme

Il ventiduesimo film del Marvel Cinematic Universe, diretto da Anthony e Joe Russo e scritto da Christopher Marcus e Stephen McFeely, è una macchina produttiva perfettamente oliata. Un fiume in piena di succose curiosità, riferimenti, strizzatine d’occhio e collegamenti all’universo che sono riusciti a ricreare sul grande schermo. Siete curiosi di sapere cosa nasconde Endgame e quali sono gli easter egg più particolari? Scopriamoli insieme.

La recensione di Avengers: Endgame

Avengers: Endgame – la figlia di Occhio di Falco

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La scena d’apertura di Avengers: Endgame è incentrata sul Clint Barton, che sta insegnando a sua figlia Lila come impugnare l’arco e scoccare le frecce con assoluta destrezza e prontezza nei riflessi. Attimi molto toccanti ma interrotti dalle ceneri che si presentano puntuali all’appuntamento con la morte. Per mano di Thanos, l’intera famiglia di Occhio di Falco viene spazzata via. Vi deliziamo con la prima curiosità: la parte di Lila Barton è interpretata da Ava Russo, figlia del regista Joe Russo. Un’apparizione breve, ma decisamente incisiva.

Avengers: Endgame – “Ho mirato alla testa”

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È una tra le battute iniziali di Thor, menrtre decapita lo Stormbreaker Thanos nella resa dei conti del primo atto di Endgame. Possiamo definirla con certezza una risposta alla frase pronunciata da Thanos “Dovevi mirare alla testa” in Infinity War l’anno scorso, poco prima che schioccasse le dita con il guanto, dimezzando l’intera popolazione mondiale. Thor era intervenuto con l’ascia per abbattere Thanos nella battaglia ambientata nel Wakanda, mirandolo al petto. Il colpo, come ben sappiamo, non era stato per niente decisivo e ben lontano dall’essere mortale.

Avengers: Endgame – davanti la cinepresa come M. Night Shyamalan

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Joe Russo non si tira di certo indietro di fronte alla possibilità di concedersi un cameo in Endgame. Nel gruppo di supporto, che compare dopo la didascalia “cinque anni dopo”, vediamo uno Steve Rogers affranto e perennemente affaticato dall’idea di dover ricominciare tutto da capo, dopo il disastro causato da Thanos con le gemme dell’infinito. Tra i membri di questo gruppo c’è anche Joe Russo, uno dei due fratelli registi del film, che si ritaglia uno spazio tutto suo per raccontare di un approccio dettato dalle emozioni con un uomo che si sente disperso e svantaggiato in un mondo alla deriva. Una parentesi indovinata e ben sostenuta dalla discreta performance dello stesso, che ricopre il ruolo del primo personaggio dichiaratamente omosessuale della saga. Nel gruppo hanno anche scritturato il creatore dell’originale Infinity Gauntlet e quindi papà del Titano Thanos Jim Starlin. Una fugace apparizione, ma quanto basta per saltare sulla poltroncina.

Avengers: Endgame – Ant-Man e la cella “616”

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Rendiamo grazie al topo, che riesce con un colpo di coda a riportare indietro nel nostro mondo Ant-Man. Rimasto bloccato nel tunnel quantico dagli eventi di Ant-Man and The Wasp per cinque anni e dato per morto, ricompare nella cella abbandonata numero 616. Un riferimento impossibile da non notare perchè ci si rifà a “Terra 616”, il nome utilizzato nel multiverso della Marvel per identificare la continuity principale in cui si svolgono la maggior parte delle storie dei fumetti Marvel Comics.

Avengers: Endgame – Mr. Chow è fra noi

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Ken Jeong, noto per aver interpretato Leslie Chow nella trilogia di Una Notte da Leoni e il professore/capo della sicurezza affetto da amnesia Ben Chang nella serie Community (con diversi episodi diretti dagli stessi fratelli Russo), appare per brevissimi istanti nella sequenza della fortunata operazione di recupero di Scott Lang dal tunnel quantico. Egli interpreta un guardiano che tiene d’occhio le celle numerate contenenti effetti personali delle persone annientate dallo schiocco di Thanos. Assisterà in prima persona alla comparsa di Ant-Man, incredulo proprio perché era stata ufficialmente dichiarata la sua scomparsa.

Avengers: Endgame – Il taglio del toast in diagonale

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In Endgame, Vedova Nera è intenta a mangiare un toast nel quartier generale degli Avengers, prima di confrontarsi con Captain America e decidere come “andare avanti” nell’intermezzo dei Cinque Anni Dopo. Il toast viene tagliato in diagonale: una strizzatina d’occhio a Captain Marvel (2019) e ad Avengers: Age Of Ultron (2015). Al centro delle discussioni sui due film, la teoria su Nick Fury che coinvolge un tramezzino. In Captain Marvel, Carol Danvers cerca di scoprire se dietro Fury non si nasconda in realtà uno Skrull. Per averne conferma, la nostra eroina domanda a Fury un dettaglio specifico sul suo conto e la risposta è alquanto eloquente: “se un toast è tagliato in diagonale non posso mangiarlo”.

Ciò ha rimandato alla mente la scena di Age Of Ultron nella quale i Vendicatori decidono di ripararsi nella fattoria di Clint Barton/Occhio di Falco. Fury in quella determinata sequenza comincia a prepararsi un toast tagliandolo però in diagonale. Ciò avrebbe scosso i fan, concludendo che secondo loro il Fury “moderno”, ossia quello visto dal primo Iron Man sino al più recente Infinity War, sia in realtà uno Skrull sotto mentite spoglie.

Avengers: Endgame – Il Grande “Thor” Lebowski

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Dopo aver fallito nel tentativo di riportare in vita i suoi colleghi vendicatori nella prima parte di Avengers: Endgame, Thor lo ritroviamo a New Asgard in una veste del tutto particolare. Il suo look finale ricorda molto quello del Drugo nel cult Il Grande Lebowski dei fratelli Coen, con Jeff Bridges protagonista: barca incolta, vestaglia sgualcita e sporca e all’occorrenza degli occhiali da sole per nascondersi dall’imbarazzo. Una svolta audace che ha spiazzato milioni di fan, e proprio per questo un vero trionfo in fase di scrittura.

Avengers: Endgame – Ritorno al Futuro docet

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La trilogia di culto, diretta da Robert Zemeckis, in Endgame viene idolatrata da Scott Lang/Ant-Man e presa di mira da Tony Stark. Prima dell’inizio dei viaggi del tempo tramite il regno quantico, avviene un confronto fra Steve Rogers, Natasha Romanoff, Scott Lang e Tony che vuole mantenere una certa stabilità nella famiglia appena formata con Pepper. Lang introduce il discorso sull’utilizzo ragionato del regno quantico per effettuare dei “furti del tempo”, citando Ritorno Al Futuro e le regole da rispettare per non creare un paradosso temporale, ad esempio “Non bisogna incontrare il proprio doppio nel passato”. Da questa base di partenza, il capitolo conclusivo di Avengers si poggerà soprattutto su questo tipo di narrazione per movimentare gli eventi del secondo atto.

Quanto Ritorno al Futuro c’è in Avengers: Endgame

Avengers: Endgame – Fortnite Mania

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Spostandoci di nuovo a New Asgard, ritroviamo Thor “Lebowski” alle prese con il videogioco della Epic Games Fortnite. L’anno scorso il gioco aveva introdotto la modalità Infinity Gauntlet Limited Time Mashup, in cui si poteva vestire i panni del titano Thanos usufruendo persino del Guanto dell’Infinito. Anthony e Joe Russo, i registi di Infinity War e Endgame e grandi appassionati dello sparatutto multiplayer in terza persona, hanno voluto inserire una brevissima sessione di gioco all’interno di Endgame.

Non a caso, è uscito da poco un nuovo crossover fra i due universi. Un nuovo evento Fortnite a tema Avengers: Endgame, con skin e gadget da equipaggiare ispirati al film. È tornato sul campo di battaglia Thanos ed è di nuovo disponibile nel gioco per un periodo di tempo limitato.

Avengers: Endgame – la figlia di Tony e Pepper: Morgan

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Dopo gli eventi di Spider-Man: Homecoming (2017) e Avengers: Infinity War (2018), abbiamo saputo che Tony Stark e Pepper Potts hanno continuato a mantenere stabile la loro relazione. Tony condivide con Pepper un sogno in Infinity War: lei ha avuto un figlio. Non solo questo, ma anche un nome è spuntato fuori: Morgan, preso dall’eccentrico zio di Pepper. Nella sezione dei “Cinque Anni Dopo” in Endgame, scopriamo con rinnovato stupore che loro hanno cresciuto una figlia di nome Morgan. Originariamente, nei fumetti classici dedicati ad Iron Man, Morgan non è il/la figlio/a di Tony, ma suo cugino. Geloso del successo di Tony e della carriera che si è creata attorno alla sua figura, si trasformerà nel supervillain Ultimo.

Avengers: Endgame – il nuovo taglio di capelli di Captain Marvel

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Quella introdotta in Endgame, è una trasformazione efficace del look di Captain Marvel: un taglio moderno, capelli corti e non necessita nemmeno del casco per respirare nello spazio. Ci si rifà subito ai numeri di “The Mighty Captain Marvel” di recente uscita (2016-2017) e “The Life of Captain Marvel” di quest’anno. Brie Larson non è mai stata così incisiva come in questa versione dell’eroina che abbiamo imparato a conoscere con lo stand-alone dedicato, diretto da Anna Boden e Ryan Fleck.

Avengers: Endgame – non può mancare lo Shawarma

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Ritornando indietro nel tempo, nel 2012 durante lo scontro finale contro Loki e i Chitauri in Avengers, avviene la cattura del dio dell’inganno. Tony Stark, Steve Rogers e Scott Lang devono intervenire in questo determinato momento nel passato per recuperare la Gemma dello Spazio. Non dovranno farsi notare dai loro doppi. Dopo aver scortato Loki al piano terra dell’Avengers Tower, compare il direttore Alexander Pierce (Robert Redford) che domanda ai Vendicatori di quel tempo dove fossero diretti. Tony del passato risponde che mangeranno qualcosa e poi trasferiranno Loki ad Asgard. Col “mangiare qualcosa” ci si riferisce chiaramente alla celebre scena dello Shawarma di gruppo, alla fine dei titoli di coda del primo Avengers.

Avengers: Endgame – in Ascensore con Cap America, e “Hail Hydra”

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Altro giro, altra corsa si dice. Nella sequenza ambientata nel 2012, durante la battaglia contro i Chitauri in Avengers, lo Steve Rogers del nostro tempo deve fronteggiare il gruppo di mercenari e ricercatori dell’ex S.H.I.E.L.D (scopriamo in seguito, in The Winter Soldier, che l’intera organizzazione è sotto il controllo dell’Hydra). Ci si aspetta un altro scontro senza esclusione di colpi, un combattimento intenso e confinato in uno spazio ridotto che si rifà all’iconica sequenza in The Winter Soldier, invece Cap ricorre a una soluzione molto più intelligente per recuperare la valigetta con il Tesseract: basta pronunciare “Hail Hydra”.

Questo passaggio ricorda la controversa svolta inserita nel primo numero di “Captain America: Steve Rogers“(2016): il simbolo del patriottismo americano divenuto un agente in incognito della più grande organizzazione terroristica. Nel secondo numero dello stesso si scopre che, attraverso un contorto piano, il Teschio Rosso (a comando dell’Hydra) ha alterato i ricordi di un giovane Steve Rogers, facendogli credere da essere da sempre un’agente segreto dell’Hydra.

Avengers: Endgame – un altro membro della “Community”

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Siamo nel 1970 per recuperare il Tesseract, dopo il furto fallito miseramente nel momento dello scontro finale del primo capitolo degli Avengers. Tony Stark e Steve Rogers devono introdursi nella SSR (Strategic Scientific Reserve) dello S.H.I.E.L.D. Ai controlli in ascensore appare Yvette Nicole Brown in un breve cammeo. Per coloro che hanno seguito la serie Community, creata da Dan Harmon e diretta dai fratelli Russo, è una delle protagoniste assolute: Shirley, una madre divorziata e una devota cristiana molto pettegola. Dopo Ken Jeong, la Comunità si allarga all’interno di Endgame.

Avengers: Endgame – il Casco di Pym

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Nel 1970, abbiamo modo di dare un’occhiata veloce a parte del prototipo dell’Ant-Man originale ideato da Hank Pym, prima che Steve Rogers recuperi le fiale per il viaggio nel regno quantico, ritornando nel nostro presente con Tony Stark. Si va inquadrando il casco della tuta di Pym: è un omaggio sentito alla prima apparizione del piccolo eroe in “Tales Of Astonish” (1962), di Jack Kirby e Chris Rule.

Avengers: Endgame – c’è spazio anche per Agent Carter

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In Endgame i Russo hanno voluto ricordare ai fan l’esistenza della serie tv Agent Carter. Sempre nel 1970, il Tony Stark del nostro presente ha un incontro ravvicinato con suo padre, Howard Stark. Quest’ultimo, prima di uscire di scena salutando il suo futuro figlio, rivolge la parola a Jarvis, il suo autista personale, interpretato da James D’Arcy. Edwin Jarvis è difatti il fedele assistente di Stark e co-protagonista della serie del 2016, durata due stagioni e interrotta successivamente. Jarvis è anche il nome del sistema operativo che controlla l’armatura di Iron Man nel primo film del 2008, divenuto in seguito Visione in Avengers: Age Of Ultron, interpretato da Paul Bettany.

Avengers: Endgame – lo scudo spezzato di Captain America

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L’immagine dello scudo spezzato di Cap è comparsa nella visione di Tony Stark in Avengers Age Of Ultron (2015). Un incubo partorito dalla mente di Tony, manipolato da Scarlet Witch. Un presagio preoccupante, un anticipazione che rispecchia totalmente le atmosfere dell’ultimo film dei fratelli Russo. Nella battaglia finale contro il Titano in Endgame, Steve ha serie difficoltà a contrastare la forza sovrumana del villain. Si giunge al momento della rottura dello scudo in vibranio in riferimento alla scena iconica di Infinity Gauntlet, riprodotta quasi alla perfezione, con Thanos che nel fumetto riduce a pezzi la protezione di Cap. Nella versione cinematografica si finisce con lo spezzare a metà, lo stesso la resa è magniloquente e degna di visione in sala.

Avengers: Endgame – Cap è degno di Mjonir

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Era praticamente impossibile per gli altri membri dei Vendicatori sollevare il martello di Thor, in Avengers: Age Of Ultron (2015). Un siparietto comico in un cocktail party che aveva fatto parlare di sé, dato che Steve Rogers era riuscito per un secondo a smuovere l’arma del dio norreno. In Endgame avviene un’autentica rivelazione: prima di scontrarsi definitivamente con Thanos, Cap riesce ad attirare a sé Mjonir e ad impugnarlo, in un risvolto che ha smosso le fondamenta delle sale di tutto il mondo. Per Thor il colpo di scena non gli sorprende affatto, esclamando a pieni polmoni “Lo sapevo!”.

Avengers: Endgame – “Ricevuto, Cap”

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Una piccola battuta che ricorda una discussione avvenuta in Ant-Man and the Wasp dello scorso anno. Evangeline Lilly, che veste i panni di Hope Van Dyne/Wasp nel seguito di Ant-Man, nutriva il bisogno di partecipare allo scontro di Captain America:Civil War (2016) a fianco di Scott Lang. Il personaggio interpretato da Paul Rudd chiama il suo collega Avenger “Cap”, e lei in tutta risposta ricambia con una smorfia di gelosia. In Endgame, alla comparsa di tutti gli eroi nello scontro finale, ritorna in scena anche Wasp. Lei e Ant-Man hanno il compito di indirizzare il guanto verso il tunnel quantico, con un ordine impartito da Steve Rogers. Hope risponde all’ordine chiamandolo “Cap”. Non ci sono più screzi, dissensi e scontri verbali, ora sono tutti uniti contro una minaccia comune.

Avengers: Endgame – Spider-Man in modalità uccisione

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Anche Peter Parker ha il suo “momento di gloria” nello scontro contro Thanos. Attiva senza battere ciglio la modalità uccisione nella sua Iron Spider, con il visore che si colora di rosso. Nello stand-alone a lui dedicato Spider-Man: Homecoming (2017), Peter ha difficoltà ad utilizzare i controlli del suo costume, temendo per l’incolumità dei nemici che stava affrontando nel film. Per sbaglio si procede alla modalità uccisione, e lui prontamente interrompe le funzionalità avanzate dell’IA all’interno del costume. Questa volta, in Endgame, non si pone nessun limite. È pronto a sterminare orde di Chitauri e truppe capitanate da Thanos.

Avengers: Endgame – L’apparizione di Harley

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Durante il funerale di Tony Stark, nella lunga carrellata che mette in evidenza tutti i personaggi più importanti della Saga dell’Infinito, appare anche Ty Simpkins, l’attore che ha interpretato la parte della spalla comica Harley in Iron Man 3. Un ragazzino che ha saputo tenere testa al protagonista assoluto dell’Universo Cinematografico Marvel, contribuendo a rendere scorrevole il terzo capitolo dedicato ad Iron Man. Non ha mai dimenticato la solida e fruttuosa relazione formata nel 2013 con Tony, quando erano riusciti a rintracciare la base del Mandarino. La sua apparizione in Endgame scalda decisamente i nostri cuori.

Avengers: Endgame – voglia di Cheeseburger

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Morgan Stark, figlia di Tony e Pepper, non sta ancora realizzando la morte di suo padre durante il funerale. Avviene un dialogo fra lei e Happy Hogan (Jon Favreau), la guardia del corpo personale di Tony, e decide di rompere il silenzio dicendo di avere voglia di mangiare un cheeseburger. Ci si rifà chiaramente al primo capitolo di Iron Man (2008), con Tony Stark e la sua mania per i panini del Burger King, uno sfizio che lo ha sempre contraddistinto. Un richiamo molto sentito che rende ancora più agrodolce l’atto toccante del film.

Avengers: Endgame – la canzone di Steve Rogers e Peggy Carter

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Il brano di Herry JamesIt’s Been a Long, Long Time” viene riprodotta nell’ultima scena di Endgame, quando Cap si ricongiunge con l’agente Peggy Carter nel 1970: un ballo fortemente desiderato da entrambi i personaggi dal primo capitolo Captain America: Il Primo Vendicatore (2011). Un lento che era stato inserito anche nel secondo capitolo dedicato a Cap. In The Winter Soldier (2014) Steve si ritrova con Peggy, ormai in età avanzata e ufficialmente in pensione. A fare da sottofondo ai loro scambi di dialogo, la canzone citata che sottolinea il loro intenso interesse amoroso.

Avengers: Endgame – un suono familiare dopo i titoli di coda

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Nessuna scena dopo durante e dopo i titoli di coda in Avengers: Endgame. Si sente in lontananza solo un rumore particolare dopo che la musica viene lentamente rimossa: un martello che picchia ripetutamente contro il metallo. Non si può non ricordare il primo tentativo da parte di Tony Stark, imprigionato in una caverna in Afghanistan, di assemblare la sua prima potente armatura, allo scopo di contrastare i terroristi che lo hanno rapito. Solo un uomo, isolato, con oggetti e strumenti di fortuna fondamentali per farsi strada e salvarsi la pelle. Il resto è storia del cinema.