Allarme al cinema! 8 film a prova d’intruso
Il caso di Panarormal Activity ha mostrato all’odierno mondo cinematografico il fascino sepolto della videocamera amatoriale, suscitando quel giusto grado di suspense che si addice ai film horror o che dir si vogliano. Non è l’unico genere, d’altro canto, a far del proprio punto di forza le registrazioni tratte da videocamere di sorveglianza, il più delle volte accompagnate da sistemi di allarme molto sofisticati.
Infatti, mentre a noi spettatori basta poco per sognare e oltrepassare i confini di qualsivoglia struttura, ai divi del grande schermo capita spesso di fare i conti con sistemi di sorveglianza all’ultimo grido: surreali, ingegnosi e in molti casi slegati dalla quotidiana concezione di sicurezza.
Qual è insomma il sistema migliore per ostacolare l’intrusione? Consultate la nostra classifica e scoprite quali sono gli 8 sistemi di allarme che hanno reso più affascinate e onirico il mondo cinematografico.
8) Il Codice Da Vinci
I musei rappresentano il nido dell’arte. Qui le opere necessitano di cure meticolose e di una protezione poco invasiva ma essenziale, come quella architettata tra le mura del Museo del Louvre di Parigi, nel quale si svolge la scena iniziale de Il Codice Da Vinci, tratto dall’omonimo best-seller di Dan Brown e messo in scena da Ron Howard nel 2006. Così un misterioso membro dell’OpusDei, Silas, rincorre il curatore del Louvre Jacques Saunière il quale cerca di difendersi attivando l’allarme di sicurezza e trascinando per terra un olio su tela, ma le robuste sbarre di ferro in questo caso non lo salveranno.
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7) I pinguini di Madagascar
“Festeggeremo il tuo 10mo compleanno infiltrandoci nella riserva aurea degli Stati Uniti d’America!” Così esordisce l’intraprendente Skipper, capo della banda di cui fanno parte l’intelligente Kowalski, l’armato Rico e il giovane Soldato. I quattro pinguini riescono con un’astuzia elementare e divertente ad aggirare le guardie e infiltrarsi nella riserva aurea degli Stati Uniti; attraverso un simpatico orologio giocattolo in grado di sprigionare un sonnifero mettono a letto chi avrebbe il dovere di fermarli; oltrepassano la loading zone mimetizzandosi con le strisce bianche e nere; aprono la cassaforte a 100 mandate con l’ausilio di una ridicola canzoncina e, quando si trovano davanti a una montagna di lingotti d’oro, attraversano di fretta la stanza per recarsi all’ambito distributore automatico. Di certo non si può negare che non farebbero salti mortali per il cibo!
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6) Mamma, ho perso l’aereo
Non sembrano essere furbi quanto gli adorabili pinguini della DreamWorks i ladri intenzionati a svaligiare la casa dei McCallister. Certo, c’è da dire che solo in un film un bambino di appena dieci anni può essere dimenticato a casa dai genitori e solo l’ottimismo di Chris Columbus avrebbe potuto costruire un personaggio così in gamba da dare del filo da torcere a due scassinatori che, seppur maldestri e imbranati, appaiono fortemente intenzionati a fare il loro fortunato colpo. E chiaramente la casa in questione non è dotata di sistemi di sicurezza, ma il piccolo Kevin funziona meglio di qualsiasi allarme; sagome di cartone montate sul trenino per simulare una festa, scalini con acqua gelata e maniglie roventi, barattoli di vernice e molto altro. Difficile che nella vita reale di possa essere così fortunati senza montare nella propria abitazione allarmi casa professionali.
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5) Gone girl – L’amore bugiardo
“Eros e Thanatos sono continuamente chiamati in causa nella pellicola di David Fincher, in cui l’affermarsi dell’amore coincide con la sua più profonda negazione. […] il mondo rosa viene sbugiardato dal regista con una sontuosa prova di Rosamund Pike, capace di giocare un ruolo da Giano bifronte incredibilmente realistico”. (CONTINUA QUI). La bella Amy riesce infatti ad incastrare il marito, interpretato da un eccellente Ben Affleck, architettando minuziosamente il suo omicidio. Camuffato il suo aspetto e rifugiatasi in un residence, ammira attraverso i media lo srotolarsi della storia partorita dal suo ingegno. Derubata, è costretta a scappare e a mettere a repentaglio il suo piano. A questo punto incontra Desi, il quale accetta di offrirle riparo presso la sua casa sul lago. Una sistemazione dotata di ogni comfort, compresa una rete di telecamere di sorveglianza, che dovrebbero far sentire al sicuro Amy. Ma proprio questi infallibili mezzi di sorveglianza si riveleranno essere l’arma a doppio taglio con la quale la protagonista farà passare Desi per assassino, ritornando a casa da vittima.
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4) Millennium – Uomini che odiano le donne
Con Män som hatar kvinnor il regista Niels Arden Oplev traspone sul grande schermo l’opera scritta da Stieg Larsson: un thriller mozzafiato in grado di tenerci sulle spine e farci sperare, dall’inizio alla fine, che l’asociale Lisbeth Salander (Noomi Rapace) riesca alla fine a riprendersi la sua vita. Dopo aver dato fuoco a un uomo non può infatti accedere liberamente al suo patrimonio e si trova costretta a richiedere di volta in volta la cifra necessaria al suo tutor: uno squallido e sadico uomo che la obbliga a soddisfarlo sessualmente. Sarà grazie ad una telecamera nascosta che riuscirà ad incastrarlo! Ma ancora più spettacolare è il travestimento adoperato dalla protagonista che, nascondendo tatuaggi e piercing e indossando i panni di un’elegante donna in carriera, riesce a sfuggire nonostante le telecamere di sorveglianza l’abbiano inquadrata per bene! In casi come questo, forse una telecamera avrebbe facilitato il riconoscimento, ma per fortuna di Lisbeth, la pellicola ne era sprovvista!
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3) Resident Evil
“Mi chiamo Alice; lavoravo per l’Umbrella Corporation…” con queste parole Milla Jovovich ci introduce adagio nel mondo di parata nel quale vive il suo personaggio: Raccoon City. In questo luogo la nota casa farmaceutica conduce, in un laboratorio segreto e sotterraneo noto come l’Alveare, delle sperimentazioni illegali di armi batteriologiche e ingegneria genetica.
il caso vuole che uno degli scienziati rompa la provetta contenente un virus, infettando così tutto lo staff. Il rischio maggiore, in questi casi, è che contamini anche il mondo esterno, allargandosi a macchia d’olio. Interviene allora la Regina Rossa, l’avanzatissimo computer centrale intenzionato ad uccidere tutti il quale, grazie ad una fitta rete di telecamere, bracca i componenti della squadra meglio di un battaglione di soldati inferociti. Tra le scene più celebri ricorderete senza dubbio quella in cui il personale della Umbrella rimane intrappolato e fatto a fette attraverso un artificioso laser!
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2) Jurassic world
Gestire 21 mila spettatori non è un gioco da ragazzi, specie se il parco in questione non offre come divertimento altalene, montagne russe o giostre danzanti, ma veri e propri dinosauri: giganteschi, affamati e in molti casi pericolosi. È chiaro che per vigilare sui loro colpi di testa occorre una tecnologia all’avanguardia e Colin Trevorrow , seguendo le orme del buon Spielberg, ha provveduto a rendere sicuro il Jurassic World con recinti elettronici e in alcuni casi trasparenti, come la gigantesca bolla che segna il territorio dei Pterodattili. Migliaia di telecamere provvedono inoltre a monitorare l’intera Isla Nublar, testimoniando, anche in questo caso, che forse la preistoria dovrebbero essere lasciata al passato!
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1) Panic Room
Al top della nostra classifica inseriamo Panic Room. La videosorveglianza e la mania di sicurezza raggiungono, nella pellicola di David Fincher, livelli iperbolici. Meg (Jodie Foster) e la figlia Sarah (Kristen Steward) si sono appena trasferite in un nuovo appartamento a New York, dotato di una stanza davvero particolare. Si tratta infatti di una camera blindata che, oltre a disporre di cibo a sufficienza per sopravvivere e attrezzature d’ogni fattezza, è equipaggiata di una serie di telecamere dislocate in tutta la casa. Un sistema geniale, forse in questo caso fin troppo!