50 anni dallo sbarco sulla Luna: dieci film per ricordare l’evento storico

Sono passati 50 anni dal primo sbarco sulla Luna: ecco i dieci film per ricordare l'impresa del 1969, che cambiò per sempre le nostre vite.

La storia è ricca di attimi che vengono cristallizzati nel tempo e ricordati in seguito, ancora oggi, come passi fondamentali nel percorso intrapreso dall’umanità, ormai da millenni (e chissà verso quali approdi). Il cinema, arte “della vita” perché adatta, più di tutte, a fondere il sonoro al visivo in un unico fluire di immagini che promettono di replicare la stessa esistenza, imprimendola su pellicola e poi su uno schermo, è il mezzo tramite cui si è tentato in molteplici momenti di analizzare ancora quegli attimi, quei pezzi di storia, e di riprogrammarli per via metaforica, quando non addirittura simbolista, o ancora realistica. Magari provando a trarne un’ulteriore visione e una nuova chiave di lettura e, perché no, cercando una via alternativa al corso delle cose per come lo abbiamo ufficialmente conosciuto. Uno di questi episodi è universalmente accettato come quello più grande, ossia lo sbarco sulla Luna.

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Grande, anzi gigantesco, per quello che rappresenta: “l’uomo approda verso porti ignoti” (ricordando le parole di Oriana Fallaci) e riscopre il più puro spirito di esploratore in funzione della conoscenza, ma la missione Apollo 11 del 20 luglio 1969 (o il primo allunaggio, se si preferisce) rappresenta un cambiamento che ha anche influito, con l’apposita invenzione di oggetti altrimenti impensabili, sulla semplice quotidianità di migliaia di persone, ossia di chi non si è mai nemmeno avvicinato a toccare la grigia polvere del satellite che ci orbita attorno. Anche prima del 1969, tuttavia, la Luna è spesso stata al centro dell’interesse di registi e autori che, a loro volta, seguivano le orme già lasciate da poeti e romanzieri attirati dal fascino di questo satellite bianco, nel quale vedevano già possibili storie.

Ecco dunque i dieci memorabili film che hanno per protagonista la Luna e l’arrivo dell’uomo sul suo suolo ancora insondato.

I film per ricordare i 50 anni dallo sbarco sulla Luna: First Man

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Fra cinema e storia il collegamento, con First Man – Il primo uomo, è automatico. Nel film, diretto da Damien Chazelle e uscito nel 2018, Ryan Gosling e Claire Foy interpretano rispettivamente Neil Armstrong e sua moglie Janet Shearon Armstrong e si ripercorrono quelle che, secondo i documenti ufficiali e secondo la biografia First Man: The Life of Neil A. Armstrong, di James R. Hansen, sono state le tappe principali per giungere all’esito che tutti conosciamo. Sebbene sia stato solo un piccolo passo per l’uomo, quello che ha portato a mettere piede sul suolo lunare è stato un lungo viaggio di stenti, tentativi malriusciti o del tutto falliti, un percorso travagliato in cui gli uomini che hanno perso la vita sono più di quelli che ne sono usciti vincitori.

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Damien Chazelle racconta tutto questo senza risparmiarsi nulla sull’ambiguità dell’uomo Armstrong e delle sue scelte, arricchendo la sua storia del dramma famigliare di un uomo inseguito dalle responsabilità di marito e padre, che vorrebbero trattenerlo sul suolo terrestre, ma inevitabilmente segnato da un’intima pulsione suicida che lo spinge continuamente verso il cielo e il cosmo. Una narrazione che passa da primi piani stretti e macchina a spalla, quando l’occhio è vicino al nucleo famigliare, a maestose inquadrature in campo lungo quando siamo trasportati sullo sconosciuto satellite fanno di Chazelle un regista in grado di porsi a completa disposizione del racconto.

I film per ricordare i 50 anni dallo sbarco sulla Luna: Moon

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Dal realismo del biopic più fedele si passa al genere fantascientifico nella sua purezza: in Moon, diretto da Duncan Jones nel 2012, Sam Rockwell interpreta un uomo abbandonato a se stesso. Anzi, per la precisione abbandonato proprio sulla Luna, dove la Lunar ha trovato il modo di sostituire l’energia, ormai scarseggiante sulla Terra, mediante l’utilizzo delle infinite rocce lunari. A lungo andare, però, la solitudine si fa sentire e davanti a Uomo si pone un altro se stesso, praticamente identico a lui. Minaccia o semplice allucinazione? Duncan Jones carica, quindi, il suolo della Luna di una valenza ermetica e di atmosfere cupe che sembrano ancora piuttosto ben sfruttate, data la natura ancora criptica dell’oggetto in questione. Come se non bastasse, adopera l’espediente del doppio per simboleggiare il più grande “ignoto” con cui l’uomo deve misurarsi, ancor prima di cercare la comunicazione con creature aliene o territori inesplorati.

I film per ricordare i 50 anni dallo sbarco sulla Luna: Viaggio nella luna

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Capolavoro del cinema dai suoi albori fino a oggi, Voyage dans la lune è un film muto del 1902 realizzato da Georges Méliès. E a chi poteva ispirarsi un autore di tale rilievo, se non ai suoi corrispettivi nel mondo della letteratura? Perché Viaggio nella Luna è liberamente tratto dal romanzo Dalla Terra alla Luna, di Jules Verne, e I primi uomini sulla Luna, di H.G. Wells, che a loro volta hanno ispirato differenti opere cinematografiche. La narrazione del film si articola attraverso 17 “quadri” (inquadrature fisse) in cui la scena prende vita attraverso i movimenti e i gesti degli attori in uno studio, non accompagnati da alcuna didascalia.

Non si tratta del primo film a quadri di Méliès, ma per budget (costò la bellezza di 10000 franchi), adoperato specialmente per gli effetti speciali, e per il suo essere il primo fantascientifico della storia, rimane il più grande caposaldo del genere, dal fascino ancora fortemente legato al mondo del teatro. L’opera d’arte di Méliès è visionaria e ormai iconica: il volto della Luna, accecato da una navicella spaziale che si schianta sul suo suolo in corrispondenza del suo occhio, è ormai parte integrante dell’immaginario collettivo ed è arrivata a invadere anche gli universi di film e autori ben al di là della lontana epoca in cui l’opera è stata concepita e della fantascienza stessa.

I film per ricordare i 50 anni dallo sbarco sulla Luna: Uomini sulla Luna

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La Luna è ancora protagonista in Uomini sulla Luna (Destination Moon), film in Technicolor diretto dall’attore e regista Irving Pichel e prodotto da George Pal, risalente al 1950 e in seguito ridistribuito nelle sale negli anni Settanta con il titolo Destinazione Luna. Vincitore di un Premio Oscar per i migliori effetti speciali nell’anno seguente alla sua realizzazione, Uomini sulla Luna tratta in maniera più o meno romanzata i fatti che poi si verificheranno davvero nel futuro. Il protagonista è un generale della USAF, che costruisce un satellite artificiale dopo aver ottenuto i finanziamenti adeguati dal Governo e dal Congresso. Il satellite, tuttavia, viene annientato perché ormai fuori dalla sua orbita e nasce il sospetto che si tratti di un sabotaggio volontario da parte dei finanziatori stessi.

Ormai deluso dal Governo il generale decide, assieme a uno scienziato, di alzare la posta in gioco: al mondo industriale propongono l’idea di un razzo in grado di atterrare sul suolo lunare, perché “chi conquista la Luna conquista il mondo“. E il viaggio, effettivamente, ha buon esito, ma i problemi cominciano dal momento del ritorno a casa. Uomini sulla Luna è uno dei primi film a distaccarsi dal fantastico e ad avere un approccio più tecnico alla materia, descrivendo la burocrazia e tutti i problemi organizzativi, legati a limiti tecnologici e scientifici, che ruotano attorno a una missione di grande portata come lo fu quella dell’Apollo 11. Alla sceneggiatura collaborò Robert A. Heinlein, autore del romanzo L’uomo che vendette la Luna, da cui è stato tratto il film.

I film per ricordare i 50 anni dallo sbarco sulla Luna: Una donna nella Luna

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La Luna ha esercitato il suo fascino anche su un altro grande autore del cinema. Una donna nella Luna è, infatti, un film muto realizzato da Fritz Lang nel 1929 e basato su un romanzo omonimo di Thea von Harbou, moglie del regista. Se il genere sci-fi ha appreso, col tempo, ad abbracciare anche la sua componente più puramente “science” oltre a quella fantastica lo si deve a quest’opera, che per prima ha affrontato la mole di problemi scientifici derivanti dall’organizzazione di una missione spaziale ambiziosa: il film, in fase di sceneggiatura, si avvalse infatti della consulenza degli esperti di missilistica Hermann Oberth e Willy Ley, la cui precisione conferisce un tocco documentaristico all’opera. Per la prima volta, inoltre, alla missione dell’allunaggio si legano motivi di natura ben più materica e “bassa” rispetto alla gloria del sapere, ragioni economiche: pare che la Luna del film sia, infatti, una miniera d’oro e che il veicolo spaziale sia stato costruito appositamente per raggiungere quei tesori. Direttore della fotografia di Una donna nella luna è Gunther Rittau, già precedente collaboratore di Lang in Metropolis per gli effetti visivi di alcune scene.

I film per ricordare i 50 anni dallo sbarco sulla Luna: Dalla Terra alla Luna

Dalla Terra alla Luna cinematographe.it

Nel 1958 Byron Haskin ha diretto Dalla Terra alla Luna (From the Earth to the Moon), altra trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Jules Verne del 1865, con protagonista Joseph Cotten (Quarto Potere, Il terzo uomo). Il film, come anche il romanzo, anticipa le fasi dello sbarco sulla Luna del ’69, e se si considera l’opera di Verne come fonte primaria si parla di ben 100 anni di anticipo. Non sarebbe inesatto, dunque, definire entrambe le opere, inclusa quella di Haskin, opere “preveggenti” in tal senso.

I film per ricordare i 50 anni dallo sbarco sulla Luna: Apollo 11

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La biografia proposta da First Man – Il primo uomo ha aperto la strada anche al filone documentaristico, che si fa avanti con Apollo 11 (2019), diretto e montato da Todd Douglas Miller e incentrato sull’intera missione che dà il nome al documentario e che portò gli uomini sulla Luna per la prima volta. Quello di Miller è un esperimento interessante: segue le orme di alcuni documentari, spesso biopic, che hanno utilizzato il solo materiale d’archivio come fonte d’immagini cui attingere (vedasi Listen to me Marlon, biografia su Marlon Brando raccontata attraverso la voce dell’attore). Apollo 11, quindi, è un montaggio sapiente di materiale d’archivio che include persino filmati inediti finora rimasti nascosti al pubblico. Nel film non c’è mai spazio per l’intrusione di ricostruzioni moderne o materiale nuovo, appositamente ricreato e introdotto: è tutto autentico, tutto risalente all’epoca di riferimento. Ciò significa che gli stessi Neil Armstrong, Buzz Aldrin e Michael Collins, la crew che ha partecipato alla missione, sono i protagonisti della pellicola, insieme allo staff di supporto terrestre.

I film per ricordare i 50 anni dallo sbarco sulla Luna: Moonwalkers

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In tempi recenti, come abbiamo già visto, il primo allunaggio è tornato d’interesse per il cinema: non fa eccezione il cinema francese, da cui tutto è partito proprio nel 1902. Moonwalkers, esordio di Antoine Bardou-Jacquet, è un film del 2015 che ha per protagonisti Ron Perlman, Rupert Grint e Robert Sheehan. Stavolta, però, l’attenzione è puntata su un’altra facciata della missione Apollo 11, ossia quella cospirazionistica che vedrebbe lo sbarco sulla Luna come un gigantesco bluff ben orchestrato. Tom Kidman viene incaricato dalla CIA di assumere Stanley Kubrick per filmare un finto-allunaggio nel solo caso in cui quello vero, preparato dagli astronauti, vada storto. Kidman, tuttavia, è un reduce del Vietnam e soffre di stress post-traumatico che lo spinge a reagire in modo estremo a ogni problema. La caratterizzazione del personaggi, gli imprevisti che si generano sul set “lunare” e la stessa teoria complottistica danno vita a una commedia parodica brillante e con geniali invenzioni, sostenuta dal talento dei due attori protagonisti.

I film per ricordare i 50 anni dallo sbarco sulla Luna: Moonraker

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No, nemmeno James Bond è riuscito a resistere all’attraente fascino dello spazio, ma per motivi ben diversi. In Moonraker – Operazione spazio, diretto da Lewis Gilbert nel 1979, l’agente 007 (interpretato da Roger Moore) deve indagare sul furto di una misteriosa astronave: durante la missione, non mancano i pericoli secondari (ritorna Richard Kiel nei panni di Squalo), le solite avventure con donne sensuali (ma la Bond Girl di Lois Chiles lo accompagna e lo aiuta per tutta la durata della missione) e il cattivone di turno. La Luna è solo di contorno: Hugo Drax, il villain di Moonraker interpretato da Michael Lonsdale, ha un programma ben preciso ed è quello di utilizzare un potente gas nervino per sterminare l’umanità. Lo scopo è quello di ricrearla da capo, portando in salvo sulle navette Moonraker vicine alla Luna, soltanto gli esemplari “perfetti” che ripopoleranno la Terra in un prossimo futuro.

I film per ricordare i 50 anni dallo sbarco sulla Luna: Base Luna chiama Terra

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Base Luna chiama Terra (First Men in the Moon) è un film britannico del 1964 diretto da Nathan Juran, anch’esso basato sul romanzo I primi uomini sulla Luna di H.G. Wells. La Luna, stavolta, è già stata conquistata con gran sorpresa degli inglesi: una volta atterrati sul suolo del satellite, infatti, l’elemento che prima degli altri cattura l’attenzione degli astronauti è la presenza di una bandiera inglese risalente ai primi dell’Ottocento. Tutto viene confermato dalle parole di un paziente in una casa di cura, che sostiene di aver messo piede segretamente sulla Luna insieme alla sua fidanzata e a uno scienziato di nome Joseph Cavor oltre sessant’anni prima. Per gli amanti del genere, nel racconto dell’uomo fanno la propria comparsa anche i Seleniti, la misteriosa popolazione aliena che lo avrebbe accolto sulla Luna.