The Batman: la colonna sonora essenziale di Michael Giacchino

Michael Giacchino, compositore di The Batman, ha preso le redini del lavoro di Danny Elfman ispirandosi alle intuizioni di John Williams.

Da quando Batman ha occupato prepotentemente il posto che gli spetta nell’immaginario collettivo cinematografico, al suo mantello e alla sua maschera accostiamo mentalmente un tema musicale portante. Non importa davvero quale Batman, quale musica. La scelta è piuttosto vasta e le possibilità di vedere Batman sul grande schermo si sono moltiplicate mano a mano che ci si è allontanati dalle origini del fumetto ideato da Bob Kane e Bill Finger nel 1939. Quel che fa Matt Reeves con The Batman è, in effetti, diverso da ciò a cui eravamo abituati: in un’epoca contraddistinta da rivisitazioni e riletture delle storie, Reeves torna ai Detective Comics di Finger e trasferisce da un medium all’altro le dinamiche proprie del noir più puro per preservarne le atmosfere madide e livide.

Leggi anche The Batman, recensione del film di Matt Reeves

È una vera e propria filosofia quella con cui Reeves rivede la figura di Batman, adattandola all’esigenza di narrarne i tormenti più profondi: se dunque la città di Gotham assume le forme e i colori dell’animo dell’eroe popolare e più oscuro di tutti, la colonna sonora dovrà fare lo stesso. Michael Giacchino si è fatto conoscere per il suo prezioso contributo alle colonne sonore di diverse opere Pixar e Disney (Ratatouille, Inside Out, Zootropolis), della trilogia di Jurassic World – l’esordio di Giacchino come compositore è stato proprio sul videogioco de Il mondo perduto – e di quella del nuovo Spider-Man Marvel; si è persino diviso fra i reboot delle due saghe sci-fi per eccellenza, fra Star Trek e Star Wars (Rogue One), senza contare il resto della sua interessantissima filmografia.

the batman, cinematographe.it

Michael Giacchino è un compositore che ha imparato dai migliori: nonostante un notevole eclettismo, l’influenza di John Williams si palesa come il saldo fil rouge del suo lavoro nel corso degli anni, sia esso applicato nel mondo videoludico (Call of Duty, Medal of Honor), a quello televisivo (Alias, Lost, Fringe) o a quello cinematografico. Ma nelle partiture di Giacchino si notano rimandi consapevoli ad altri compositori e ad altri generi musicali ogni volta che l’esigenza specifica lo richiede. Come, per esempio, nel caso de Gli Incredibili, dove il suo stile si adatta a quello di un altro maestro, John Barry, elemento di grande caratterizzazione dell’universo di 007. La musica sinfonica accoglie il jazz ora di Barry, ora quello altrettanto iconico di Lalo Schifrin (e lo fa in Mission: Impossible – Ghost Protocol), per arricchire il repertorio di possibilità.

Michael Giacchino compone per The Batman una sinfonia essenziale, quasi monocorde

The Batman, cinematographe.it

Capita diverse volte che Giacchino, fra l’altro, vada a ereditare il posto di un altro grande compositore, Danny Elfman: non solo nelle sovracitate saghe di Mission: Impossible e di Spider-Man, ma adesso anche con Batman. In tutti e tre i casi, Giacchino ha dovuto prendere le redini di un musicista che ha saputo caratterizzare l’identità di un personaggio cinematografico carismatico (due dei quali provenienti dal mondo dei supereroi) a partire da un pentagramma e da un’orchestra: gli attori cambiano, ma il tema di Batman rimane quello. Nemmeno Hans Zimmer, con il suo pur memorabile contributo al Batman di Christopher Nolan, ha saputo fare lo stesso. Giacchino aveva tutte le carte in regole per entrare nella sfida (che sfida, poi, non è) con dignità, ma qualcosa nel tema di The Batman lascia freddi e dubbiosi. La partitura è piuttosto essenziale, tanto semplice da sembrare quasi “pigra”: si tratta di due note che si alternano continuamente, in un andamento ipnotico ma monocorde che richiama, di sicuro in maniera ancora consapevole e volontaria, il tema della marcia imperiale di Star Wars che così perfettamente descrive il personaggio di Darth Vader nella celeberrima saga di Lucas. Ancora una volta Williams, stavolta per imparare a caratterizzare dalla musica un personaggio dalle mille ombre. Tuttavia, se Williams ha sviluppato la sua piccola intuizione in un incedere marcistico che nella sua uniformità richiama una milizia o un corteo, per poi “aprirsi” a una sinfonia oscura e insieme epica, in grado di sorprendere e minacciare l’ascoltatore, Giacchino si chiude nella sua intuizione senza provare a vedere verso quali lidi nuovi possa portare.

L’amalgama (non sorprendente) con i Nirvana

Chili - cinematographe.it

Non è con stupore che notiamo l’impressionante facilità con cui il suo tema si fonde a Something in the Way dei Nirvana, brano che pure completa la colonna sonora di The Batman e la costruzione dell’eroe tormentato: perché anche in questo caso la strofa composta dai Nirvana è interamente costruita su due accordi che si ripetono per sostenere la voce di Kurt Cobain, due accordi che somigliano nel feel e nell’incedere lento alla composizione di Giacchino. Alla luce di questo e del talento di Giacchino, non v’è dubbio che questo abbia ricevuto direttive precise dal regista-sceneggiatore: sappiamo, infatti, che nella scrittura del film Reeves è stato “accompagnato” dall’ascolto ripetuto di Nevermind, l’album della band che si chiude proprio con quel brano. Ma, nel complesso, il film avrebbe giovato di un tema più elaborato, più classico (e, perché no, in contrasto netto con il grunge dei Nirvana e la sua semplicità ribelle), che non si limitasse solo a descrivere l’eroe e a segnalarne la presenza fisica, ma anche a completarne il ritratto, ad aggiungere qualcosa a ciò che una sceneggiatura o un’immagine non può comunicare direttamente, arrivando a toccare le più profonde corde emotive come solo la (buona) musica può.

The Batman: tutte le canzoni della colonna sonora

Di seguito riportiamo tutte le tracce della colonna sonora di The Batman, che si compone, oltre che della già citata Something in the Way dei Nirvana, dell’Ave Maria di Franz Schubert, che ascoltiamo in apertura e in altre scene iconiche (come quella dei funerali).  Aqueste due melodie si aggiungono anche Piano Concerto No. 5 In E Flat Major, Op. 73 ‘mperor II. Adagio Un Poco Mosso di Ludwig Van Beethoven, Frisk di Patrick Topping & Kevin Saunderson, Tesla di Corvad, Hot 44 di Baauer, Troop di Peggy Gou, Dido’s Lament di Henry Purcell, Requiem Op. 48 7. In Paradisum (I) di Gabriel Fauré, Darkroom di Peggy Gou, I Have But One Heart di Al Martino, Dark di Alesso e Volare (Nel Blu Di Pinto Di Blu) di Dean Martin.