Southpaw: l’ultima colonna sonora di James Horner

La pura semplicità della colonna sonora di Southpaw è opera di James Horner, il compositore di tanti successi, dei quali basta solo citare Titanic, che gli è valso l’Oscar, scomparso tragicamente lo scorso giugno in seguito allo schianto dell’aereo che pilotava (potete leggere qui il ricordo della sua carriera).

Southpaw è il suo ultimo lavoro (lo sentiremo anche in The 33, film che deve ancora essere distribuito – ma la colonna sonora era già pronta prima di quella di Southpaw) e mostra, ancora una volta, la sua forte versatilità: se, da una parte, possiamo ricollegare Horner alle grandi orchestrazioni e ai temi romantici e celtici, dall’altra è stato anche legato alla musica elettronica, che in Southpaw espone come un continuum, leggero ma profondo. Le note sono sparse, la texture è intima e minimalistica: la musica dipinge il dramma del pugile Billy Hope (Jake Gyllenhaal) dopo la tragica e improvvisa perdita della moglie, nonché quella della figlia affidata ai servizi sociali, restando però su toni delicati, che delineano la vera natura di un marito e un padre profondamente legato alle donne della sua vita.

I toni più rudi e scontrosi del carattere di Billy vengono trasmessi da un lato più tagliente e denso della musica elettronica, oppure attraverso brani hip-hop che fanno spesso da sfondo al film: il primo esempio è “Beast” (Rob Bailey & The Hustle Standard feat. Busta Rhymes, KXNG CROOKED e Tech N9ne), che apre Southpaw:
“The Preparations” è invece la prima traccia composta da Horner per il film, che sentiamo mentre Billy Hope si prepara per il match: due note al pianoforte si ripetono sopra a un tappeto di bassi e percussioni rarefatte. Il minimalismo di questo brano prepara già il mood:

Se, con “Wicked Games” (The Weeknd) l’atmosfera si scalda un po’ nella camera da letto di Billy e Maureen (Rachel McAdams) e “We Dem Boyz” (Wiz Khalifa) accompagna il divertimento al tavolo da biliardo, la tragedia è dietro l’angolo ed esplode con la composizione di Horner, “A Fatal Tragedy”: i sintetizzatori si combinano con le percussioni e con il pianoforte, aumentando la tensione, fino a spegnerla progressivamente. “The Funeral, Alone…” è una traccia ancora più introspettiva, in cui gioca un ruolo fondamentale il silenzio, che si espande alternandosi al lamento degli archi; nel finale cresce l’intensità, portata avanti ancora una volta dal pianoforte.

Horner sperimenta maggiormente con “Suicidal Rampage”, che si snoda lungo il film per oltre otto minuti: una solida e densa texture elettronica si scontra con i glissando degli archi, mentre percussioni e chitarra elettrica creano un effetto ipnotico, che spezza ogni equilibrio, adatto al terribile momento di debolezza e disperazione di Billy.

“Dream Crusher” disegna dei dolorosi cerchi agli archi, mentre “House Auction” costruisce una forte tensione emotiva con due linee distinte ma intersecate, quella degli archi e quella dei sintetizzatori, sulle quali si imposta ancora una volta il dolore esposto dal pianoforte. Ci spostiamo verso il sound hip-hop della soundtrack quando Jon Jon accompagna Billy alla palestra di Tick Wills: sentiamo prima “R.N.S” (Slaughterhouse) e poi “Notorious Thugs” (The Notorious B.I.G. feat. Bone Thugs & Harmony). La pausa è breve, perché “A Long Road Back” accompagna la prima visita di Billy ai servizi sociali e continua nelle successive scene in cui l’uomo cerca di risollevarsi (raggiungendo il culmine quando aiuta i ragazzi ad allenarsi): il pianoforte e gli archi toccano ancora corde drammatiche, in uno stile ora completamente riconducibile al James Horner più conosciuto. “Training” riprende il sound più elettronico e ricco di bassi – ma spunta ancora una volta il pianoforte, che rivela i sentimenti di Billy. Anche la musica che accompagna la sfogo di Tick dopo la morte di Hoppy è intimistica e diffusa, quindi non sovraccarica gli equilibri che si sono spezzati.

Raggiungiamo ancora il culmine delle emozioni con “How Much They Miss Her”, il brano che accompagna la visita di Billy e Leila (Oona Laurence) al cimitero: all’inizio la composizione è raccolta, ma a metà c’è un breve ma intenso solo di pianoforte, intervallato dagli archi, che purtroppo non è stato incluso nel film. La tensione emotiva creata si spezza improvvisamente con “Phenomenal”, la canzone di Eminem composta appositamente per Southpaw, che accompagnava già i trailer; qui la sentiamo mentre Billy Hope e Miguel Escobar si allenano per il match.

Dall’inizio del terzo round possiamo sentire “Hope vs Escobar”, la traccia più sperimentale di Horner, che si apre con bassi e percussioni discontinui, con un che di fisico ed intrigante, che si fa sempre più pressante, incalzante e travolgente, fino a un momento di distensione che si espande dalla fine del decimo round, dove si accresce sempre di più la tensione. Quando Escobar provoca Hope, le percussioni ricominciano a rimbombare in modo sordo; mentre Tink Wills incoraggia Billy, si fa largo, sotto la superficie, un tema più melodico, che diventa sempre più classico, eroico, grandioso (nel film c’è una breve pausa senza musica, e riparte durante le scene in slow-motion).

La musica, anche se coperta dagli applausi del pubblico, raggiunge un momento di catarsi, che continua a dipanarsi in modo soffuso quando vengono annunciati i punteggi, per esplodere ancora una volta, classicamente, alla proclamazione del vincitore. I toni grandiosi si smorzano quasi con fretta quando Billy, all’angolo, si rivolge in lacrime a Maureen – in un vero e proprio momento di redenzione.

Mentre Billy e la figlia Leila si abbracciano, si fa strada per qualche secondo “Wise Man” di Frank Ocean, e quando le immagini sulle schermo svaniscono, appare la scritta

IN MEMORY OF OUR FRIEND
James Horner

Se anche a qualcuno di voi, come a me, è venuto un groppo in gola vedendo questo messaggio, allora la canzone successiva, “Kings Never Die” di Eminem feat. Gwen Stefani, che fa da sottofondo ai titoli di coda, riesce a distrarci da questo momento. Della soundtrack prodotta da Eminem fanno parte anche i seguenti brani: “This Corner” (Denaun), “What About the Rest of Us” (Action Bronson & Joey Badass feat. Rico Love), “Raw” (Bad Meets Evil), “All I Think About” (Bad Meets Evil), “Drama Never Ends” (50 Cent) e “Mode” (Phryme feat. Logic).

Il cuore della musica di Southpaw è comunque stato individuato e raggiunto da James Horner, che ci ha lasciato un enorme regalo con questa colonna sonora, forse qualcosa di un po’ lontano da quello cui ci aveva abituati, ma proprio per questo motivo ancora più preziosa. Horner, con la musica elettronica e il pianoforte, ha centrato e descritto i due aspetti principali del carattere di Billy “The Great” Hope: combattivo e incline alla rabbia, ma perché pronto a proteggere sempre la sua famiglia, che ama profondamente.

Senza usare temi maestosi o memorabili, ha racchiuso in poche note, in una texture a volte densa e a volte rarefatta, dei colori e dei sentimenti profondi e intimi. La colonna sonora, forse ancora prima delle immagini, sa trasmettere quel desiderio di redenzione che permea Southpaw, un desiderio che si fa largo attraverso il dolore e la solitudine che vengono raccontati da una musica tenue e raccolta. James Horner, per l’ultima volta, ci ha lasciato una colonna sonora emozionante, nella sua semplicità. Io, personalmente, sono fiera di poter considerare Southpaw come una sorta di testamento di questo grande compositore.