No Time to Die: così Billie Eilish ha reso la colonna sonora di 007 esplosiva

La traccia, scritta ed eseguita dalla giovane artista e da suo fratello Fineas O'Connell, ha vinto un Grammy Awards come Miglior canzone scritta per i media visivi.

No Time to Die è arrivato da poco nelle sale italiane, segnando inevitabilmente la chiusura della saga bondiana di Daniel Craig che ci ha accompagnato per gli ultimi quindici anni di vita del franchise. Chi conosce la saga di James Bond sa bene quali sono i tratti distintivi dell’epopea spionistica più apprezzata del mondo dell’intrattenimento: iconici antagonisti, eleganza, inseguimenti in Aston Martin, frasi divenute leggenda e anche una propensione un po’ particolare per la musica. Fin dal primo titolo, Dr. No (noto in Italia come 007 – Licenza di uccidere), infatti, la scelta della produzione è sempre ricaduta su temi sonori specifici per ogni capitolo, riconoscibili per le colorate e sempre più ambiziose grafiche dei titoli di testa e per il coinvolgimento di artisti di punta del panorama musicale.

Leggi anche No Time to Die dove è stato girato? Le location del film

Il tema di Goldfinger, Live and Let Die dei Wings (utilizzato in Agente 007 – Vivi e lascia morire) e, parlando di capitoli più recenti, l’inflazionatissima Skyfall di Adele inserita nel film omonimo dell’era Craig, sono tutti pezzi che, oltre ad essere rilevanti sul piano strettamente musicale, rimarranno scolpiti nella memoria per il tono che danno ai lungometraggi di riferimento, oltre a rappresentare l’evoluzione artistica che la saga di 007 ha incontrato nel corso degli anni: cambiati i tempi e quindi mutati anche gli accompagnamenti sonori. Nello specifico, No Time to Die vede al suo interno un pezzo con lo stesso nome scritto e composto da Billie Eilish e da suo fratello Finneas Baird O’Connell ed eseguito da entrambi, la Eilish alla voce e O’Connell al piano. La traccia ha già vinto ai Grammy Awards come Miglior canzone scritta per i media visivi, venendo particolarmente apprezzata.

No Time to Die, inoltre, si avvale del contributo di Hans Zimmer (Il gladiatore, The Dark Knight) per la creazione della colonna sonora vera e propria della pellicola. Nonostante la presenza di un nome così importante, purtroppo il lavoro dell’artista, rispetto ad altre sue partecipazioni (come lo straordinario impegno per il recente Dune di Denis Villeneuve), non rientra tra quelli più memorabili della sua carriera, nonostante ci siano alcuni interessanti spunti specialmente nella parte finale della realizzazione. Detto questo, andiamo ad analizzare il dettaglio il brano di Billie Eilish.

No Time to Die: Billie Eilish ha già un primato nella storia dei film su James Bond

No Time to Die

La storia produttiva dietro il brano No Time to Die è assolutamente interessante e degna di essere menzionata (abbiamo già parlato di ciò che pensava Craig a riguardo). Cominciamo con il dire che Billie Eilish è la più giovane interprete di un tema di 007 e, oltre ad essere un primato piuttosto insolito, ci fa comprendere come Barbara Broccoli e Michael G. Wilson siano al passo con i tempi, avendo selezionato una delle performer più talentuose del panorama musicale. Come dichiarato da uno dei due produttori della canzone, Stephen Lipson (l’altro è lo stesso O’Connell), la chiave di volta era convincere Daniel Craig più che il team creativo dietro e, purtroppo, all’inizio non è andata come speravano.

L’attore ha ascoltato il brano nello studio insieme ai produttori e non era per nulla convinto dal climax emotivo che l’opera emanava, a tal punto da non apprezzarla, almeno ad un primo ascolto. Dopo una settimana, Craig ha sentito nuovamente la canzone con una nuova luce visto che Lipson ha lavorato moltissimo sui volumi e soprattutto sul climax della canzone, rendendolo più evidente e massiccio. Ed è il risultato, per fortuna, è stato ampiamente apprezzato dal divo inglese. D’altronde, chi meglio del protagonista può capire se la traccia è il giusto commiato al suo ruolo di James Bond? Il resto è leggenda e subito dopo i giornali urlavano a gran voce il nome di Eilish e O’Connell come autori del nuovo brano dell’ultimo capitolo di 007. Ma, effettivamente, la traccia fa il suo dovere?

Forme, contenuto ed emozioni del tema musicale di 007

Vi avvisiamo che, a partire da adesso, faremo qualche SPOILER sul lungometraggio, quindi, se non avete ancora visto No Time to Die non proseguite oltre.

Il pezzo parte, all’interno di No Time to Die, quando James Bond abbandona Madeleine Swann (Léa Seydoux) alla stazione, distrutto da alcune rivelazioni sul suo conto. Ecco che quindi il brano va ad accompagnare i crediti di testa della realizzazione, al solito con grafiche magniloquenti, anche un po’ pacchiane, che cercano di riprodurre il contenuto del film in maniera piuttosto sbrigativa. Vediamo statue di matrice ellenica troneggiare (probabili riferimenti al progetto Erakles, ma anche all’impostazione tragica della pellicola) e tanta tanta acqua che richiama l’isola di Lyutsifer Safin (gigantesca citazione al QG del Dr. No) e il tono dell’opera, una discesa negli abissi che non trova fine, ma che permette al protagonista di andare in profondità e scoprire la verità dietro la sua amata.

Il brano segue queste immagini con un andamento lento e malinconico, lontano dalle eccessive ed esplosive schitarrate di altri temi ben più famosi, ma anche fuori dai canoni per la sua compostezza e rigidità. Mano a mano che il pezzo va avanti, la voce di Billie Eilish e le note suonate al piano dal fratello crescono d’intensità arrivando al climax che tanto è stato apprezzato da Craig e che suggella, definitivamente, l’ultima, spettacolare, presenza del nuovo James Bond. Una traccia, quindi, che rompe per certi versi i ponti con il franchise, ma che vive di eccezionalità, come lo stesso film di Cary Fukunaga, d’altronde.

Parlando invece del testo della canzone vera e propria, si fa riferimento principalmente al rapporto tra James Bond e Madeleine Swann, una tormentata storia d’amore che è al centro dell’intero film. Pensandoci un secondo, ciò è una rivoluzione non da poco: l’ultima volta che abbiamo visto Bond così innamorato (escludendo la parentesi Vesper Lynd sempre con Craig) è stato in Agente 007 – Al servizio segreto di sua maestà, l’unico 007 di George Lazenby, che lo ha visto sposare Teresa “Tracy” Draco (Diana Rigg). La chiusura è drammatica: lei muore tragicamente in un incidente e stavolta, in No Time to Die, i ruoli intelligentemente si invertono. Il brano non può che esprimere il lato umano della spia inglese e la rete di inganni e tradimenti che deve mettere da parte per avere una vita felice con una donna.

La colonna sonora di No Time to Die è tra le più iconiche della saga?

No Time to Die

Nonostante il pezzo di Billie Eilish e Finneas Baird O’Connell riesca ad avere la sua significativa impronta nel franchise, non è sicuramente la traccia più iconica della saga ed è un peccato. Le potenzialità effettivamente c’erano tutte, ma, per meriti prettamente sonori e anche artistici riferiti all’estetica dei credits, ci sono sicuramente degli esempi migliori nei vari capitoli. Sicuramente è da apprezzare lo sperimentalismo e, soprattutto, l’idea di cambiare fortemente gli stilemi classici dei temi bondiani, lavorando più specificamente sull’interiorità del personaggio, il suo complicato rapporto con l’amore e la sua definitiva dipartita, non solo come agente britannico dell’MI6, ma anche come padre di famiglia che lascia un vuoto incolmabile. Una figura tragica dal destino crudele, ma immortale anche attraverso le note di una canzone.

Leggi anche No Time to Die: recensione dell’ultimo film di 007