La maledizione dello scorpione di giada – La colonna sonora tra jazz e swing della commedia di Woody Allen

Woody Allen non rinuncia mai alla sua passione per il jazz e lo swing, che si ritrova più musicale che mai nella sua commedia La maledizione dello scorpione di giada

La maledizione dello scorpione di giada è una commedia del 2001 scritta, diretta e recitata da Woody Allen. Ad affiancare il cineasta statunitense è la nota attrice Helen Hunt nelle vesti di Betty Ann Fitzgerald, donna sicura di sé e che disprezza fin nell’anima il suo collega C.W. Biggs (interpretato da Allen stesso).

C.W. Biggs e Betty Ann Fitzgerald sono due investigatori assicurativi, ipnotizzati una sera dal mago Voltan (David Ogden Stiers)  e per questo indotti a rubare ogni qualvolta vengono pronunciate le parole “Costantinopoli” e “Madagascar”.

In un’atmosfera molto vintage, in una New York che nasconde segreti, il regista ci trasporta nel 1940 permeando l’aria del film con le sonorità tanto care al suo proprio gusto, tra swing, jazz e blues, musiche del passato che affascinano ancora il presente.

La maledizione dello scorpione di giada – Una colonna sonora tra jazz e swing

A comporre la colonna sonora, troviamo il direttore d’orchestra, compositore e pianista Duke Ellington, considerato uno dei massimi musicisti del 900 e presente nel film La maledizione dello scorpione di giada con il brano Sophisticated Lady, risalente al 1932. Il testo della canzone è stato realizzato da Irving Mills e Mitchell Parish e sebbene non rispecchia a pieno l’idea iniziale della composizione musicale, è ritenuto comunque dallo stesso Duke Ellington dotato di parole meravigliose.

Altre dolci note vengono a invadere la pellicola grazie al pianista statunitense Earl Hines, considerato uno dei più grandi musicisti jazz della storia. Fu infatti uno degli inventori del pianismo jazz assieme a Jelly Roll Morton e James P. Johnson. Ne La maledizione dello scorpione di giada troviamo il lento, avvolgente brano Two Sleepy People.

Dick Hyman & The Rainbow Room All Stars sono presenti con l’interpretazione di due brani all’interno del film. La stuzzicante Tuxedo Junction, un ammiccamento anni Quaranta che fa tenere il tempo con il piede e schioccare le dita. L’altro brano è invece How High The Moon, più delicato e caloroso.

Il grande musicista Harry James contribuì ad elevare il genere swing grazie al suo talento e all’innata capacità di destreggiare la tromba. Woody Allen ha inserito nel suo film il brano Flatbush Flanagan, un pezzo che racchiude tutta la vera anima dello swing.

Glenn Miller fa capolino ne La maledizione dello scorpione di giada grazie a Sunrise Serenade. Miller, fra i più noti artisti swing, porta il suo stile orecchiabile, sempre alla ricerca di sound originali e di una composizione musicale swing molto cadenzata.

A completare la colonna sonora scelta ogni volta con grande cura dall’appassionato Woody Allen, c’è un brano che bene si accosta alla scia di musica jazz e swing che invade tutta la pellicola, ma che si distanzia un poco dai pezzi già nominati per le sue curve delicatamente esotiche.

Si tratta di In a Persian Market eseguita da Wilbur de Paris, suonatore di ottoni e leader di una banda, che si rifaceva soprattutto ad una corrente swing molto popolare nei dintorni di New Orleans. Non è però la prima volta che il regista Allen utilizza In a Persian Market, pezzo infatti presente nell’episodio da lui diretto nel film New York Stories del 1989 dal titolo Edipo Relitto. Il film comprendeva il contributo anche di Martin Scorsese e Francis Ford Coppola.