Ladyhawke: le location del film di Richard Donner

Anche se la produzione è americana e il film è ambientato in Francia, le location scelte per le riprese di Ladyhawke sono tutte italiane.

Diretto da Richard Donner nel 1985, Ladyhawke è interpretato da Matthew Broderick, Rutger Gauer e Michelle Pfeiffer. Il film fantasy è ambientato in un borgo fortificato del Medioevo francese, con a capo un vescovo-signore, un uomo dall’animo malvagio e corrotto. Innamoratosi di Isabella d’Angiò, la fidanzata del capo delle guardie Etienne, colpisce la giovane coppia con la sua maledizione. Etienne, il giovane innamorato, è costretto ogni notte a trasformarsi in lupo, mentre la donna lo segue. Di giorno invece lei si trasforma in un falco, aggrappandosi al pugno dell’amato. Durante una delle loro avventure, il cavaliere incontra Philippe, un ladruncolo scappato dalle segrete. I tre si avvieranno da un monaco ubriacone e mezzo mago ma saggio, che potrà salvare quest’ultimo colpito da una freccia mortale.

Anche se la produzione è americana e il film è ambientato in Francia, in realtà le location scelte per le riprese sono tutte italiane. Ladyhawke, infatti, è stato girato quasi interamente in varie località del centro e del nord Italia. Innanzitutto, la fortezza da cui fugge Philippe – il giovane ladruncolo – è la Rocca sforzesca di Soncino, in provincia di Cremona. La rocca fu costruita nel 1473 e riadattata nel ‘500 a residenza della famiglia Stampa. La particolarità di questa Rocca è la torre cilindrica, che rappresenta la stanza del tesoro della famiglia. È possibile dividere la torre in sette sezioni: nella parte più alta c’era l’osservatorio, subito dopo c’era il piano della merlatura e sempre scendendo c’erano il piano degli spalti, la stanza del tesoro e infine il piano terra. Un altro fattore importante della Rocca sforzesca sono i due ponti levatoi, che portavano al cortile, al cui centro si trovava il pozzo familiare.

ladyhawke, cinematographe.it

Ladyhawke: fra le incantevoli ambientazioni italiane del film con Michelle Pfeiffer

Anche se nel film vengono riprese alcune scene all’ingresso del castello, con il cortile annesso, questi due elementi sono quelli di Castello di Torrechiara, che si trova nei pressi di Parma. Anche questo castello fu costruito nel ‘400 per funzione difensiva. La stanza più caratteristica è la bellissima Camera d’Oro – attorno alla quale si erge tutto il castello – creata per celebrare la storia d’amore tra Pier Maria II de’ Rossi  e Bianca Pellegrini e la potenza del casato. Inizialmente il castello era dotato di due ponti levatoi asciutti, progettati in questo modo perché così chi voleva tentare di entrare nel castello, poteva nascondersi nell’acqua e ingannare le guardie. Nel 1911, il castello è stato dichiarato monumento nazionale italiano.

Alcune scene con protagoniste il malvagio vescovo sono state girate nel borgo medievale di Castell’Arquato in provincia di Piacenza, in particolare nella Rocca Viscontea e nella piazza del Municipio. La Rocca fu costruita nel 1342, durante la dominazione di Luchino Visconti. Il punto più interessante è l’alta torre, dalla quale si ergeva il punto di osservazione tra la Pianura Padana con Milano e le pendici degli Appennini che portano fino al mare. Anche questa Rocca – come un po’ tutte le strutture di quel periodo – fu costruita per scopi militare, diventando in epoca più recente anche un carcere mandamentale.

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Una scena in particolare, in cui Etienne salva ancora una volta il ladruncolo da morte certa, è stata ambientata nelle rovine dell’acquedotto di Montemarano, mentre un’altra scena – in cui Etienne pesca trote con la balestra durante il viaggio dei due protagonisti – è stata ambientata nel lago Antorno, tra le Dolomiti. Il lago è molto piccolo, di circa 2km, sulla cui sponda occidentale sorge l’omonimo chalet. Durante i periodi estivi è possibile praticare la pesca sportiva e se con una balestra è possibile sentirsi un po’ Etienne.

La chiesa invece dove si trova spesso il vescovo e quella in cui si svolge la scena finale è in gran parte ricostruita a Cinecittà, ma si tratta della ricostruzione della Basilica di San Pietro di Tuscania, paese di origine etrusca in provincia di Viterbo. Questa è un bellissimo luogo di culto che si affaccia su uno spiazzo tra il palazzo dei canonici e le torri di difesa. La caratteristica e altissima abside invece si trova vicino al centro abitato. La chiesa, dal dicembre 2014, è passata in gestione al Polo Museale del Lazio, che la tiene con cura e cerca di preservare quei pochi affreschi ormai quasi totalmente perduti al suo interno.