Il Coniglio alla Primitiva: il must culinario de I Primitivi

I Primitivi sono dei cacciatori di conigli, come lo sono stati i loro antenati d'altronde! Almeno questo è quello che interpretano dalle scritte rupestri. Anche se loro non riescono mai a mangiarlo il coniglio, noi vi consigliamo un'ottima ricetta per sorprendere i vostri ospiti con semplicità

Vi abbiamo parlato del mondo preistorico ricreato da Nick Park, in cui una piccola tribù vive serenamente nella valle, andando a caccia di conigli. Questi piccoli animaletti sembrano anche una metafora de I Primitivi, che hanno timore a cacciare i mammut, pavidi di sognare in grande, almeno finché non arrivano i conquistatori a sottrargli la casa e giunge allora il momento di evolversi!

Così da cacciatori di conigli diventano dei giocatori di calcio, capendo che le scritte rupestri che raccontano le loro origini non figuravano degli uomini che rincorrevano conigli, ma un pallone. Il coniglio è uno dei protagonista di questo film, tanto che partecipa alla festa di Dag e i suoi amici, però legato a testa in giù sul fuoco! Avete mai mangiato un coniglio così? Forse no, ma sicuramente lo avrete trovato sulla tavola nelle feste in famiglia.

Il coniglio dal pascolo alla tavola

Prendere un coniglio in corsa è un’impresa ardua, sono molto veloci e furbi, ma una volta che lo si ha in pugno mangiarlo è molto semplice. La sua carne bianca è magra e ipoallergenica, quindi adatta soprattutto ai più piccoli, anche se fanno difficoltà a mangiarlo dopo averlo visto correre felice. Questa creaturina infatti ispira tenerezza e affetto e anche ne I Primitivi, per quanto se ne parli, non lo vediamo mai cotto o ucciso, così gli amici di Tamburino potranno fare sonni tranquilli.

Per evitare spiacevoli sorprese a cena (non sono solo i più piccoli a impressionarsi) meglio tagliarlo prima a pezzi e questo naturalmente facilita anche la cattura. L’animale è molto ossuto, c’è poco da mangiare, per questo viene sempre accompagnato da un ricco contorno. Non bisogna invece esagerare nel condimento, altrimenti si perde il suo sapore delicato.

Il coniglio alla cacciatora: la ricetta (non proprio primitiva!)

La ricetta più famosa e diffusa in tutta Italia è quella del coniglio alla cacciatora. Con leggere sfumatura di regione in regione, per esempio al Sud viene usata la passata, mentre salendo lo Stivale si trova in bianco con capperi e olive, è un grande must di tutte le nonne. La ricetta si è sviluppata nel dopoguerra, poiché la carne di coniglio era facilmente reperibile ed economica. Ma vediamo come potete prepararlo!

Ingredienti:

  • 800 g di coniglio a pezzi
  • 2 rametti di rosmarino
  • 2 rametti di alloro
  • sale fino q.b.
  • pepe nero q.b.
  • 1 spicchio d’aglio
  • 150 ml di vino bianco
  • 50 g di olio extravergine d’oliva
  • 20 g di olive nere
  • 15 g di capperi

Procedimento: 

Prendete il coniglio a pezzi e conditelo in un recipiente con sale, olio, alloro e rosmarino e 50 ml di vino lasciatelo coperto per 40 minuti, in modo che si intenerisca.

Prendete poi una pentola antiaderente dove preparare il soffritto con olio e aglio. Quando lo spicchio d’aglio è dorato abbassare la fiamma e adagiare il coniglio che avete già insaporito, aggiungendo un po’ di vino bianco. Bisogna metterne abbastanza per non far attaccare il coniglio e aggiungerlo a mano a mano che evapora.

Dopo 20 minuti mettete in pentola anche i capperi e le olive nere. Continuate a girarlo per altri 40 minuti. La carne del coniglio rimane dura, per questo deve essere cotto abbastanza, quindi assaggiatelo e decidete se lasciarlo qualche minuto in più.

Mi raccomando a questo punto state molto attenti a metterlo nei piatti: potrebbe scappare come il simpatico amico de I Primitivi.

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