TFF34 – Yoga Hosers: recensione del nuovo film di Kevin Smith

Dopo il sottovalutato Tusk (2014), il regista di culto Kevin Smith continua il suo progetto della trilogia True North con Yoga Hosers, presentato nella sezione After Hours del Torino Film Festival 34. Protagoniste della pellicola sono due vere e proprie figlie d’arte, ovvero Harley Quinn Smith (il cui padre è proprio Kevin Smith) e Lily-Rose Depp, i cui genitori sono Johnny Depp e Vanessa Paradis, entrambi presenti in piccoli ruoli in Yoga Hosers. Non mancano inoltre le partecipazioni di guest star spesso presenti nel cinema di Smith, come Justin LongHaley Joel Osment e Jason Mewes.

Yoga Hosers

Colleen McKenzie (Harley Quinn Smith) e Colleen Collette (Lily-Rose Depp) sono due adolescenti canadesi, che nel tempo libero lavorano come commesse al Eh-2-Zed, negozio gestito dal padre della seconda. Le due protagoniste lavorano in maniera abbastanza frivola e svogliata, chiudendo il negozio ad ogni piccola evenienza e vivendo della piccola gloria ottenuta grazie alle loro azioni avvenute in Tusk; i loro hobby principali sono i loro smartphone, dai quali non staccano mai gli occhi, suonare in una piccola band e la pratica di una stramba forma di yoga, che associa a ogni posizione dei riferimenti alla cultura popolare.

Le vite delle due Collen cambia quando si imbattono nei cosiddetti Bratzis, dei piccoli mostri nazisti composti principalmente da salsiccia. Con l’aiuto dell’investigatore Guy Lapointe (Johnny Depp), le due ragazze dovranno fronteggiare e cercare di distruggere definitivamente questa minaccia che arriva da un passato lontano, ma non ancora superato.

Yoga Hosers

Con Yoga Hosers, Kevin Smith torna a dare voce a commessi annoiati e frustrati, declinati questa volta al femminile

Sono passati ormai 22 anni da quello splendido Clerks che aprì la strada al cinema fatto di humour grottesco, citazioni e dissacrazione di Kevin Smith, che torna oggi a dare voce a commessi annoiati e frustrati, declinati questa volta al femminile. Il disagio esistenziale e la voracità di cultura pop degli iconici Dante e Randal hanno però lasciato il posto alla società dei social network, ben rappresentata dalla smania di illusoria fama delle due protagoniste, più interessate ai like su instagram che a trovare la loro collocazione nella società e nel mondo.

Per buona parte di Yoga Hosers abbiamo così la sensazione di trovarci davanti a un Kevin Smith fuori tempo e fuori posto, incapace di adattare il suo umorismo volgare e irriverente a questa nuova realtà e limitato a qualche gag on sempre riuscita sul Canada o a sfondo adolescenziale.

Le cose cambiano però drasticamente nella seconda metà del film, quando il regista si lascia andare e ritrova la sua verve, in un diluvio di demenzialità, immancabili citazioni a Batman e Star Wars e anche un pizzico di autoreferenzialità nel momento in cui una delle protagoniste si lascia andare al grido “Io non dovevo essere nemmeno qui oggi!”, chiaro riferimento al già citato Clerks. Forse un po’ poco, ma abbastanza per ritrovare le atmosfere tipiche del cinema di Smith e il suo saper frullare insieme commedia, parodia, horror e fantascienza.

Yoga Hosers: un progetto cucito su misura delle due figlie d’arte Harley Quinn Smith e Lily-Rose Depp

È abbastanza evidente fin dai primi minuti di Yoga Hosers che il progetto è stato creato e cucito su misura delle due protagoniste, in modo da lanciarle nel mondo che ha fatto la fortuna dei rispettivi genitori.

Harley Quinn Smith e Lily-Rose Depp dimostrano una buona base espressiva e ironica su cui poter lavorare e crescere, ma a conti fatti si rivelano ancora troppo acerbe per ruoli importanti come protagoniste.

La giovane età di entrambe rappresenta comunque un buon motivo per concedere a queste attrici altre chance in futuro. Non è un caso che a ogni ingresso della star Johnny Depp, che riprende il ruolo da lui già interpretato in Tusk, il film cambi passo in modo abbastanza vistoso, grazie soprattutto all’innata ironia e alla formidabile capacità di travestimento di questo formidabile interprete.

Dal punto di vista tecnico, Kevin Smith conferma le sue ottime doti registiche, rendendo credibili e inquietanti anche le scene più ridicole e demenziali. Discrete anche le musiche, fra le quali si distingue una cover di O’ Canada (l’inno nazionale canadese) eseguita dalle due protagoniste in chiave rock e fortemente dissacratoria.

Yoga Hosers

Kevin Smith torna a coccolare il suo pubblico con un film certamente minore all’interno della sua splendida carriera, ma non per questo da disprezzare. Anche se le vette toccate in Clerks, In cerca di Amy e Dogma sono ben lontane, fra alti e bassi Yoga Hosers si rivela comunque una pellicola al 100% smithiana, che pur in un contesto pacchiano e grottesco riesce a raccontarci i cambiamenti e le contraddizioni della società, creando inoltre anche buoni presupposti per Moose Jaws, la parodia de Lo squalo che dovrebbe chiudere la trilogia True North.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

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