LFF 2018 – Widows – Eredità criminale: recensione del film con Viola Davis

Widows - Eredità criminale si rivela un film ruvido, ambizioso, emozionante e a tratti brutale, con una Viola Davis impeccabile.

In un periodo in cui Hollywood ha costantemente i riflettori puntati sulla figura femminile, molestata e sottopagata, dopo lo scandalo Weinstein e la nascita di movimenti #MeToo e #TimesUp, Widows – Eredità criminale entra nel panorama cinematografico come un prodotto sorprendentemente attuale e stimolante.

Nelle sale italiane dal 15 novembre 2018 con 20th Century Fox, il nuovo film diretto da Steve McQueen si ispira all’omonima serie tv inglese degli anni ’80, ideata da Lynda la Plante, la stessa che ha creato Prime Suspect. Dopo il rigido 12 Anni Schiavo e il violento Hunger, il regista inglese affida un thriller serrato e potente a un gruppo di donne reali, forti e complicate. Quando alcuni rapinatori armati vengono uccisi durante una rapina, le loro vedove si ritrovano da sole a fronteggiare pesanti minacce e devono trovare il modo di sopravvivere, in una Chicago agitata da tumulti e tensioni. Veronica, interpretata da Viola Davis, ha l’idea di usare i registri del marito in cui sono descritte nei minimi dettagli le rapine che lui e i suoi compari hanno commesso in passato. Così contatta le alte vedove per portare a termine un colpo che potrebbe risolvere i loro problemi per sempre.

Elizabeth Debicki è Alice, una donna attraente e fragile, picchiata dal marito, che non riesce a non farsi sfruttare dal sesso maschile; Michelle Rodriguez è Linda, una commerciante la cui attività fallisce dopo che alcuni segreti del compagno vengono alla luce; e infine Cynthia Erivo è Belle, un’amica di Linda che viene coinvolta nel furto come autista. Mentre Daniel Kaluuya (Scappa – Get Out), nei panni di un villain spietato e letale, segue ogni loro passo in attesa di ricevere i soldi che gli spettano, la banda al femminile deve necessariamente prendere in mano il proprio destino e reagire.

Widows – Eredità criminale: la performance vibrante e intensa di Viola Davis

Come una versione autorevole di Ocean’s 8 le protagoniste di Widows – Eredità criminale si ribellano al sistema maschile che le ha costrette al dolore e alla dipendenza finanziaria per prendersi una vera e propria rivincita. Anche se Viola Davis, conosciuta anche come la Triple Crown of Acting per aver vinto un Emmy, un Tony e un Golden Globe, brilla per una performance solida, vibrante e intensa, non mette in ombra il resto del cast, di tutto rispetto. Oltre alla quota rosa sono presenti anche Colin Farrell, Liam Neeson e Robert Duvall che danno il loro discreto contributo. Infatti, pur essendo un film corale, Widows permette a ogni attore di respirare in un determinato spazio, collezionando piccoli e grandi momenti decisivi.

Gyllian Flynn, autrice dell’imperdibile Gone Girl – L’amore bugiardo e del recente successo seriale Sharp Objects, firma l’ottima sceneggiatura, confermando il suo talento nel costruire storie coinvolgenti in cui la tensione incontra la valenza emotiva dei personaggi coinvolti in un’altalena vorticosa, dalla quale lo spettatore non vuole più scendere fin dalla sequenza iniziale. Steve McQueen dimostra una perfetta padronanza del materiale. Mantiene uno stile con pignoleria e compone un’azione coreografica con una finezza e una eleganza difficili da ignorare. Inoltre trova anche il tempo di introdurre commenti sociali in modo discreto per una commedia oscura con una caratterizzazione rigorosa.
Un film ruvido, ambizioso, emozionante e a tratti brutale, con una natura autoriale decisiva.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 3

3.5