Sharp Objects: recensione del primo episodio della serie Sky Atlantic

La recensione del primo episodio della serie tv Sharp Objects, intitolato Ritorno a casa, in onda dal 17 settembre alle 21.15 su Sky Atlantic.

Sharp Objects è il titolo della nuova mini serie presentata in esclusiva per l’Italia da Sky Atlantic, che andrà in onda tutti i lunedì dal 17 Settembre alle ore 21.15 sullo stesso canale, e che sarà disponibile anche su Sky On Demand; tratta dal romanzo di debutto Sulla Pelle (2006) di Gillian Flynn, autrice che ha trovato il successo grazie al titolo Gone Girl – L’amore bugiardo (2012) da cui David Fincher ha tratto l’omonimo thriller del 2014, Sharp Objects racconta il ritorno a casa di una giovane reporter, Camille (interpretata da Amy Adams) che dovrà fare i conti con un passato che ancora la perseguita.

Sharp Objects Cinematographe.it

Camille

Saint Louis, giorni nostri: Camille Preaker è giornalista presso un giornale locale, giovane e di bell’aspetto, si trova a convivere con una dipendenza da alcool che la condanna a un’esistenza solitaria e priva di affetti. Un giorno il suo capo redattore le affida un articolo sull’omicidio e la scomparsa di due minorenni di Wind Gap, cittadina natale nel Missouri di Camille, da cui questa è fuggita tempo prima; controvoglia la ragazza accetta il compito e ritorna nel luogo natio, dove si confronterà con i fantasmi del passato, tra cui spicca la madre socialite Adora (interpretata da Patricia Clarkson) che conserva intatto il ricordo della figlia Marian, morta anni prima e con la quale Camille aveva uno stretto legame; altra protagonista femminile è Amma (interpretata dalla giovanissima ed esordiente australiana Eliza Scanlen), sorellastra di Camille e figlia delle seconde nozze di Adora con il ricco Alan Crellin (Henry Czerny). In quello che sembra un paese tranquillo, in cui le case sono riproduzioni su larga scala di una dimora per le bambole e gli abitanti dei burattini in ordine e a modo, Camille dovrà scavare a fondo per scoprire la verità e liberarsi una volta per tutte dalla sua immagine riflessa.

Sharp Objects: i fantasmi di Camille

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Adora e il marito

Quando ci si trova di fronte a una trama come quella di Sharp Objects e si pensa a un adattamento cinematografico, la domanda che sorge spontanea è se il tempo di una pellicola sia sufficiente per raccontare l’insieme di atmosfere, sentimenti e carico emozionale dei protagonisti; se per Gone Girl – L’amore bugiardo, l’autrice è riuscita a condensare in una sceneggiatura di due ore e mezza uno dei migliori ritratti della condizione della donna nella società odierna, per Sharp Objects era necessario un racconto più disteso, in cui i personaggi potessero manifestarsi agli occhi del pubblico pezzo per pezzo e in cui il reale protagonista non è una persona, ma la cittadina di Wind Gap.

Sulla Pelle è infatti il romanzo di debutto della Flynn in cui, inevitabilmente, l’autrice sfoga tramite i suoi protagonisti le concezioni sviluppate negli anni sui temi della famiglia, dell’apparenza della propria persona agli occhi della società, sulla distinzione tra bene e male e sul bigottismo di una società, quella americana, che trova il suo miglior corrispondente nell’assurdità di un sistema civile come quello di Wind Gap, una cittadina sperduta e senza prospettive del Missouri, in cui ogni abitante fa quello che può per autodefinirsi e, soprattutto, per sopravvivere.

In Sharp Objects si concentrano le idee dell’autrice su famiglia, donne e società

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Amma assiste al ritrovamento del cadavere della giovane scomparsa

Il regista Jean – Marc Vallée (Dallas Buyers Club, 2013 e la serie Big Little Lies, 2017) coglie la necessità di un racconto lento, di un viaggio nel passato che necessita di apparizioni e di déjà vu per completarsi e opta quindi per riprese delicate, che accompagnano i personaggi uno ad uno, come a voler dare alla storia diversi punti di vista, nonostante quello di Camille resti il principale. I colori tenui della scenografia sottolineano lo stato di immobilità di Wind Gap e dei suoi abitanti, specialmente di quelli più giovani come Amma, costretta a vestire i panni di figlia perfetta in un abitino estivo con stampe di limoni, mentre cela agli occhi della madre una condotta ben poco bon ton.

La sceneggiatura, a cura di Marti Noxon (già sceneggiatrice di Buffy l’ammazzavampiri), in collaborazione con la stessa Flynn, dosa in modo perfetto l’introduzione al racconto del primo episodio, coinvolgendo lo spettatore a continuarlo insieme ai protagonisti stessi, tra cui spicca un’Amy Adams perfetta per il ruolo e una Eliza Scanlen davvero promettente. Da citare infine le musiche curate dal gruppo The Acid, specializzato in musica elettronica.

Regia - 4
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 3.5

3.6