Two Men in Town: recensione del film con Harvey Keitel

Two Men in Town è come un girone dantesco in cui la colpa è un mostro e l'espiazione non è mai sazia.

Two Men in Town è un film del 2014 di Rachid Bouchareb, remake del film francese Due contro la città, interpretato da Forest WhitakerHarvey Keitel, Luis Guzmán, Ellen Burstyn, Tim Guinee e Brenda Blethyn.

William Garnett (Forest Whitaker) è un ex detenuto. Dopo 18 anni di carcere esce per buona condotta, grazie ad una ritrovata fede nell’Islam. Il suo agente di sorveglianza Emily Smith lo conduce al suo nuovo appartamento, in una piccola città ai confini del Nuovo Messico, luogo in cui ricominciare ad avere una vita semplice e civile. William ha tutte le intenzioni di lasciarsi alle spalle i suoi errori e la sua vita travagliata, ma non appena mette piede nella cittadina il suo passato riaffiora prepotentemente, poiché due uomini, un suo ex amico criminale e uno sceriffo vendicativo (Harvey Keitel), faranno di tutto per ribaltare il suo temperamento duramente acquisito dopo anni.

Two Men in Town: un girone dantesco in cui la colpa è un mostro e l’espiazione non è mai sazia

Two Men in Town Cinematographe.it

Two Men in Town è un film che acquisisce la propria forza visiva da una tematica ben precisa, ovvero l’espiazione. Tutta la pellicola vive in virtù di una dicotomia, che vede da un lato il castigo di un uomo perpetrato anche dopo il carcere, dall’altro il senso di vendetta negli occhi di chi lo osserva, libero e lieto di rifarsi una vita, ma pur sapendo di aver molto ancora da estinguere. Una colpa, un peccato capitale che lo sottrae da ogni pace, ogni tempra acquisita anche tramite la fede. Willie è un uomo rinnovato, ma il mondo lo vede esattamente allo stesso modo di quando è stato imprigionato e per quanto lui tenti di sfuggire da quell’idea, da quell’immagine, nulla sembra in qualche modo aver convertito la sua natura.

Bouchareb ci traghetta in un racconto tragico, un girone dantesco continuo in cui la colpa è un mostro e l’espiazione non è mai sazia, un cerchio concentrico da cui il protagonista non sa come evadere. Il senso di angustia è percepibile ed è reso anche dall’idea che veicola il titolo: Two Men in Town ci riporta indietro ad una freddura tipicamente western, ovvero questa città è troppo piccola per tutti e due, una reminiscenza puntale considerato che questo film si dispiega come un western: a partire dalla scena di apertura, al ritmo e alla logica che segmenta la pellicola, un linguaggio cinematografico che coincide con l’immaginario western, come la presenza di uno stallo alla messicana, un triello psicologico tra Willie, lo sceriffo e l’ex criminale.

Forest Whitaker e Harvey Keitel riescono a dare valore aggiunto a Two Men in Town

Two Men in Town Cinematographe.it

Bouchareb non mostra mai i tre personaggi intersecarsi visivamente in una vera battaglia ma punta molto sul desiderio che spinge l’uno verso l’altro, mostrando quanto intimamente i tre personaggi siano scossi da diversi traumi, differenti solitudini e inghiottiti da una realtà, da un passato invalicabile. Il concetto di confine è molto ben accentuato, il limite che divide America e Messico ritrova un senso nella pellicola pur non essendo al centro del dibattito filmico. Allo stesso tempo vengono mostrati tutti gli sconfinamenti, i campi profughi che nascono, il rischio che c’è nell’attraversare un deserto che spesso miete numerose vittime.

Forest WhitakerHarvey Keitel sono indubbiamente gli attori che apportano alla pellicola il carattere di cui ha bisogno per sollevarsi dal sapore insipido di dramma di detenzione, o poliziesco di frontiera, colgono aspetti particolari dei loro personaggi, il livore, lo spaesamento, la solitudine e li rendono in modo credibile, spesso però adombrati da una resa visiva e narrativa inefficace. Bouchareb non fa dell’ambientazione un punto di forza assoluto, anzi sembra porlo in secondo piano e lo stesso racconto perde intensità e carattere, che avrebbe determinato in senso positivo la resa finale di una pellicola, un revenge movie che sperpera due attori talentuosi e una storia potenzialmente accattivante.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.5

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