Tutti per Uma: recensione del film con Lillo Petrolo e Pietro Sermonti

Dal 2 giugno nelle sale cinematografiche l'opera prima di Susy Laude, una commedia per famiglie dall'animo innocente.

Le favole, ambientate in magici mondi dove eroi ed eroine compiono epiche imprese. La parola impossibile non esiste nel vocabolario di queste storie; tutto è possibile. Incorniciate da metafore, le favole sono un monito a non abbandonare i propri sogni, a credere che nel mondo esiste anche la bontà. Registi e sceneggiatori, nel corso della storia del cinema, hanno ribaltato il concetto di favola, o allegoria, portandola in sentieri sempre nuovi e sconosciuti. Pensiamo a Spielberg, alla Disney o al gesto estremo dei fratelli D’Innocenzo con la loro favola dark Favolacce. Susy Laude, con la sua opera prima Tutti per Uma, attinge dal suo bacino di conoscenza cinefila per creare qualcosa di proprio, personale.

La neo-regista ha descritto il suo esordio come una favola, appunto; un sogno che si realizza. E così, con profonda innocenza, si prenda il suo spazio creativo. Come una bambina seduta a una scrivania ricolma di pastelli, disegna animata di passione il suo foglio bianco. Nel suo mondo ritornano le comiche, cavalli volanti, principesse ribelli e cattivi che ordiscono loschi piani nella loro fortezza. Tutti per Uma diventa la tela bianca dove Laude libera l’immaginazione. Questa libertà d’agire è stata però ripagata? Soltanto in piccola parte, perché se da un lato si è svolto un buon lavoro sugli attori, dall’altro la forma narrativa percorre sentieri fin troppo surreali; anche per una commedia per famiglie. Tutti per Uma si perde a più riprese in digressioni e siparietti che ne ledono la riuscita.

Tutti per Uma: l’eccentrica famiglia Ferliga alla riscossa

Tutti per Uma - Cinematographe.it

Tutti per Uma ci porta dentro le mura domestiche della disfunzionale famiglia Ferliga, composta solo da uomini. Il capo famiglia è il burbero nonno Attila (Antonio Catania), amministratore della cantina Ferliga e del rinomato vigneto. Con lui abitano il figlio Ezio (Pietro Sermonti) e i suoi due figli, Emanuele e Francesco, il fratello Dante (Lillo Petrolo) e il cane Mimmo. Ognuno di loro è contraddistinto da una sua eccentrica passione, dall’apicoltura per Ezio ai video strampalati di Dante. Ma ciò che manca veramente è una figura femminile. E sarà proprio l’arrivo della magica principessa austriaca Uma (così soprannominata per via del suo nome troppo lungo) a portare un’aria di cambiamento nella vita questi uomini. A contrastare l’idillio troveremo il pomposo zio Viktor (Dino Abbrescia), intenzionato ad appropriarsi della tenuta Ferliga.

Questo l’incipit del film, che da qui parte nel raccontare diverse tematiche: dal lutto alla depressione, fino al bullismo e agli stereotipi di genere. Un mix di generi improntati al cambiamento, come la passione di Francesco per la danza, ritenuta una pratica femminile. Il ragazzo è anche vittima di bullismo, e allo stesso tempo ancora in lutto per la morte della madre. Uma, interpretata da Laura Bilgeri, incarna invece la principessa 2.0. Tutti per Uma rappresenta la ribalta degli outsiders, di coloro che vengo scherniti per le loro particolarità, ritenute invece da altri difetti da sopprimere. Susy Laude rappresenta così il sogno emancipatore, la lotta contro i pregiudizi e le discriminazioni. Lo fa attraversa la commedia per famiglie, per i giovanissimi che da essa posso apprendere un messaggio positivo. Il problema, però, è il modo con cui ci si approccia alle piccole nuove generazioni. Infatti, il film dà per assodata una scarsa capacità dei più piccoli di analizzare un racconto. Tutti per Uma poggia su una sceneggiatura fin troppo labile, dove fantasia e realtà si incontrano senza mai spiegarci il perché; è così e basta. Ma se i film d’animazione attuali ci hanno insegnato qualcosa, è proprio l’intelligenza con cui il pubblico dei più piccoli riesce a guardare narrazioni complesse. Ciò non vuol dire una mancanza di fantasia ed entusiasmo, tutt’altro.

La Mary Poppins austriaca di Susy Laude per la ripartenza dei cinema

Tutti per Uma - Cinematographe.it

Susy Laude trae ispirazione da Mary Poppins per la sua Uma, che da tata diventa una ragazza alla pari. Ma ciò che si apprezza maggiormente di Tutti per Uma è la bravura dei suoi protagonisti, in primis la chimica tra Lillo e Sermonti. Insieme, i due, sono in grado di sorreggere l’intero film. Sono loro a tenere alta l’attenzione, a concentrare su di essi lo sguardo e la risata. Infatti, i due interpretano zio e nipote, ma nell’animo sono entrambi dei bambini. Insomma, sono i classici compagni di merenda che si fanno la lotta e poi si stringono la mano in segno di eterna fratellanza. Entrambi, inoltre, ricercano l’approvazione del patriarca, il suo amore.

Ed è proprio l’amore quello che manca nella loro vita, quello reciproco ed esterno. Dopo la morte di Fiore, la moglie di Ezio, ognuno si è chiuso a riccio dimenticandosi di continuare ad amare. Insomma, Tutti per Uma si poggia su elementi interessanti che non vengono mai elaborati del tutto. Ed è forse questo troppo, questo fare il passo più lungo della gamba a nuocere ad una storia che poteva coinvolgerci molto di più. Detto ciò, il film uscirà nelle sale italiane il 2 giugno, aumentando il volume di produzioni per la ripartenza del cinema. I film tornano in sala, come dei nel templi a loro dedicati.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2.5
Emozione - 2

2.3