Tully: recensione del film con Charlize Theron

Tully, un film che sa emozionare e far sorridere, raccontando le difficoltà della maternità.

Jason Reitman e Diablo Cody ci hanno aiutato a sfatare molti miti: che è possibile affrontare l’adolescenza con il pancione, che per diventare adulti si deve rimanere legati al proprio essere giovani, che la maternità non è soltanto quel miracolo fantastico che tanti dépliant e libri sul tema ci hanno voluto nel corso dei secoli far crede. Un regista che ha interiorizzato il punto femminile della sua affiatata sceneggiatrice e che è riuscito in tal modo a restituirne un quadro filtrato eppure estremamente comprensivo, andando a mostrare la sfera delle tante donne che popolano il mondo nelle loro declinazioni più vere, più reali e molte volte più complicate da gestire.

È sullo stato di madre che va generandosi l’ultimo film del cineasta canadese. Tully è la commedia con Charlize Theron presentata al Sundance Film Festival 2018 e pronta a parlare di verità che troppe volte vengono edulcorate dal costume comune, della necessità di voler per forza trovare il bello nelle difficoltà della vita, mettendo a nudo il difficile ruolo del genitore femminile di cui viene restituito un ritratto meraviglioso per le sue difficoltà e l’assoluta tristezza.

Tully – La maternità di Marlo e la giovinezza di Tully

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Marlo (Charlize Theron) è enorme. È incinta, al suo ultimo mese di gravidanza, e la vita sembra già complicata così. Con la nascita della piccola Mia, terza figlia del matrimonio con Drew (Roy Livingston), i nervi della donna sembrano aver raggiunto la massima resistenza, tanto da dover accettare controvoglia l’aiuto di suo fratello e mettersi in casa una tata notturna. Una babysitter come tutte le altre, solo che, invece che agire di giorno, si occuperà della piccola Mia durante la notte, permettendo a Marlo di riposarsi. Tully (Mackenzie Davis), la ragazza che verrà ad accudire la bambina, saprà prendersi cura non solo della piccola, ma di Marlo stessa, aiutandola a risistemare il disordine della sua quotidianità e diventando per lei una buona amica.

Tully è la parte migliore di Marlo. Il sostegno che ogni madre vorrebbe avere, ma che troppo orgogliosamente rifiuta perché sente di dover portare il peso sulle proprie spalle. Mettere al mondo dei figli non è affatto una cosa facile, ma è mantenerli in vita la vera sfida, quando sei soprattutto tu a dover tentare di arrivare intera a fine giornata. Tully di Reitman parla proprio di questo. Niente discorsi impegnati, nessun bisogno di addolcire o sovrabbondare di eccessi la verità di una mamma di tutti i giorni. La commedia dal calore familiare è lo specchio di tutto ciò che la maternità nasconde dietro gli sforzi di un genitore che ama i propri figli, è l’affaticamento che traspare tangibile dalla pellicola e che permea di realismo il film del regista, costruendo un ritratto di donna da amare perché assai vicino a quello che conosciamo.

Tully – Charlize Theron è ironica e ottima nella sua stanchezza di madretully cinematographe.it

Charlize Theron è la stanchezza che prende forma umana all’interno della pellicola, mai imprecisa nel rappresentare la fatica di madre, ottima nella sua interpretazione che per nulla risulta caricata, ma soltanto prostrata dalla gestione dei tempi e dei componenti della propria famiglia. Una protagonista che, come la sua Marlo, concentra su di sé la responsabilità del film, affrontando l’estenuante confronto con la giovinezza di Tully e trovando comunque attraverso lei la chiave per riuscire a ricoprire il suo ruolo: prendendosi cura di sé stessa, come ci si dovrebbe in fondo prendere cura di una bambina.

Tully è di un’ironia amara che illumina il difficile percorso di autoconsapevolezza del suo personaggio principale, un film che restituisce tutto ciò che si era prefissato di voler trasmettere, restituendo una maternità che ha oramai oltrepassato la visione falsamente idilliaca e viene trattata con tutte le conseguenze dell’indebolimento e della depressione. Un film che commuove non risparmiandosi il piacere dell’umorismo, illuminando anche le zone più buie della protagonista. Un invito per tutti a trovare la propria Tully, mantenendola stretta e tenendosi così in vita.

Tully è nelle sale dal 28 giugno 2018 con Universal Pictures.

Regia - 4
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 4
Recitazione - 5
Sonoro - 4
Emozione - 4

4.2