RomaFF13 – Three Identical Strangers: recensione del documentario

Three Identical Strangers è uno dei documentari più scioccanti dell'anno.

Three Identical Strangers è un documentario diretto da Tim Wardle, presentato durante la 13 edizione della Festa del Cinema di Roma, incentrato su tre gemelli separati alla nascita, Edward Galland, David Kellman e Robert Shafran.

Three Identical Strangers racconta la sorprendente storia vera di tre uomini americani che, all’età di 19 anni, nel 1980, scoprirono di essere gemelli. Edward, David e Robert sono stati separati alla nascita, nel 1961, e adottati da genitori diversi. La loro riunione portò nelle loro vite un’ondata di celebrità e di fama che poi avrebbe scatenato una serie di eventi ancor più incredibile della loro storia. Un oscuro e inquietante segreto si cela oltre le loro vite.

Edward Galland, David Kellman e Robert Shafran sono i protagonisti di una storia talmente surreale da diventare inverosimile e loro stessi, in prima persona, raccontano le vicende che li ha portati a vivere separati per 19 anni. Questi gemelli sono divertenti, coinvolgenti e ci traghettano nella loro intensa e drammatica storia, che cela dietro i sorrisi e la gioia del ritrovarsi un segreto tenebroso, che si collega direttamente con la loro agenzia d’adozione, la Louise Wise Services: è da li che nacque tutto.

Three Identical Strangers: il documentario presentato durante la Festa del Cinema di Roma

Three Identical Strangers Cinematographe.it

Three Identical Strangers svela un vero e proprio caso di sperimentazione sociologica, un esperimento condotto dagli psichiatri Peter Neubauer e Viola Bernard, che con la complicità dell’agenzia di adozioni, per anni hanno diviso fratelli e sorelle gemelle portando avanti test sulle loro vite. Il centro presso cui le famiglie adottavano questi bambini ha letteralmente mentito ai genitori adottivi, in ogni senso. Infatti, non solo le famiglie erano totalmente all’oscuro dell’esistenza dei fratelli, ma erano inconsapevoli che i medici e gli infermieri, che visitavano periodicamente i loro figli, in realtà conducevano dei test che appartenevano a questo esperimento.

Il documentario svela dettagli inquietanti legati a questi psichiatri che, secondo alcune dichiarazioni, stavano provando ad approfondire la conoscenza sul comportamento umano,  tentando di capire quanto il contesto sociale riuscisse ad influenzare la personalità di un uomo, in questo caso dei tre gemelli, nonostante la componente genetica. L’idea che venne presa in considerazione era che, per quanto i geni direzionino la vita in determinati modi, l’ambiente e la cultura possano superarli e determinare maggiormente la personalità di un uomo. La domanda a cui desideravano rispondere era: natura o cultura?

Il film sottolinea qual era il contesto storico in cui sono stati portati avanti questi esperimenti e come per quei medici tutto questo non fosse qualcosa di errato o di eticamente sbagliato. Quegli pseudo scienziati stavano davvero portando avanti un esperimento sociologico, senza però considerare il costo umano e l’enorme danno a livello personale per le persone coinvolte, che per anni si sono sentite come cavie da laboratorio.

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Il film di Tim Wardle solleva molte domande circa l’efficacia di questo esperimento, ignobile e disumano certamente, e soprattutto affonda le proprie domande e le perplessità sulle conseguenze che il distacco e la scoperta di aver avuto un’esistenza programmata, possano aver provocato su di loro. Evidentemente, come si scopre bene all’interno del documentario, conseguenze drammatiche sul loro equilibrio mentale ce ne sono state. La cosa interessante è che i tre gemelli, durante un’intervista televisiva, affermarono che, nonostante non avessero avuto a che fare l’uno con l’altro per 19 anni, possedevano tratti caratteriali, gusti specifici sulle donne e sulle sigarette praticamente identici: addirittura praticavano tutti e tre lo stesso sport.

Il documentario è molto particolare poiché riesce a celare i tratti cospiratori e drammatici e a proporli con le giuste dinamiche narrative e le giuste tempistiche, lasciando letteralmente a bocca aperta chi lo guarda. Il regista mantiene sapientemente all’oscuro il pubblico di quello che sta per accadere, così da allineare il suo punto di vista con gli eventi della storia. Lo storytelling del documentario si divide in due parti, due generi che si oppongono l’uno con l’altro ma che servono a porre lo spettatore nella stessa posizione in cui si trovavano i tre gemelli.

La prima parte ricostruisce gli eventi, la storia passata e mostra tutti gli elementi che hanno contraddistinto la vita di questi tre ragazzi prima e durante il loro incontro. La seconda parte è molto vicina ad un thriller cospirativo, in cui il documentario diventa un’inchiesta, cambia ritmo e cambia tono: il cambio di registro si può ben notare poiché il regista ha inserito una scena in cui i gemelli si alzano ed escono dall’inquadratura, un momento che segna la fine di una narrazione e l’inizio di un’altra.

Three Identical Strangers è uno dei documentari più scioccanti dell’anno

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Three Identical Strangers contiene filmati di repertorio, mostra le foto di Edward, David e Robert durante la loro crescita e rammenta tutte le pagine dei giornali, le interviste televisive dedicate a questo stranissimo caso di separazione. Ma la cosa intrigante del documentario è la condizione in cui pone lo spettatore. Ad un certo punto, quando vengono presentate le tre storie parallele dei tre fratelli, il loro incontro e la loro vita di nuovo insieme, la domanda che sorge spontanea è: e adesso? L’ipotesi che questo documentario non portasse davvero da nessuna parte viene letteralmente spazzata via dalla storia, ma solo in seguito, quando prosegue e la narrazione viene arricchita da eventi sconvolgenti e disattesi.

Three Identical Strangers è davvero uno dei documentari più scioccanti dell’anno, che lascia con il fiato sospeso fino alla fine; sorprende perché comincia come una commedia, come un film gioioso, e nel mentre cambia direzione, rivelandosi come qualcosa di molto più oscuro e inquietante.

Regia - 3.5
Fotografia - 3
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.4