The Vault – Nessuno è al sicuro: recensione del film con James Franco

A metà fra heist movie e horror, The Vault - Nessuno è al sicuro gode di ottime performance attoriali ma, nonostante ciò, spreca le buone premesse iniziali a favore di un finale poco intrigante.

The Vault – Nessuno è al sicuro è un film del 2017 scritto e diretto da Dan Bush; si tratta di un caper movie dalle sfumature horror e soprannaturali, con protagonisti James Franco, Francesca Eastwood e Taryn Manning. Dopo un passaggio in sala limitato e in poche nazioni, The Vault – Nessuno è al sicuro è stato distribuito direttamente in Home Video.
The Vault - Nessuno è al sicuro Cinematographe.it

Nel tentativo di racimolare i soldi necessari a salvare la vita del loro fratello Michael (Scott Haze), le sorelle Leah (Francesca Eastwood) e Vee (Taryn Manning) Dillon congegnano una rapina in banca. Accortesi a colpo in corso di aver rubato solo una piccola parte dei soldi preventivati, le due sorelle accettano il consiglio del dipendente Ed Maas (James Franco), recandosi in un altro caveu, situato al piano inferiore. Arrivate a destinazione, Leah e Lee trovano però sinistre e pericolose entità, strettamente correlate al misterioso passato della banca. Le protagoniste si trovano così a lottare per la propria salvezza e per la propria libertà, strette fra la pressione delle forze dell’ordine dall’esterno e l’orrore che si annida nei sotterranei dell’edificio.

The Vault – Nessuno è al sicuro: un esperimento a metà fra heist movie e horror

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The Vault – Nessuno è al sicuro cerca coraggiosamente di ibridare due generi apparentemente incompatibili come l’heist movie e l’horror, dando vita, almeno nella prima parte a un racconto intrigante e forte della giusta tensione narrativa. Peccato però che le cose peggiorino drasticamente nella seconda metà della pellicola, quando l’orrore e il soprannaturale cominciano a fare capolino fra le pieghe di un colpo in banca andato storto. Il filo di sottile inquietudine efficacemente tessuto dal regista viene infatti malamente spezzato da un continuo ricorso a jump scare vacui e mal gestiti, che invece di scuotere lo spettatore ottengono un effetto di progressiva estraniazione dal racconto e dai suoi capovolgimenti di fronte.

Convincono le prove attoriali delle due protagoniste Francesca Eastwood Taryn Manning, che danno vita a un rapporto di sorellanza controverso e ambiguo, capace di mantenere a galla il film. Taryn Manning si conferma infatti l’ottima caratterista che abbiamo imparato ad apprezzare in Orange Is the New Black, con un personaggio costantemente in bilico sulla follia, mentre Francesca Eastwood corrobora le buone sensazioni suscitate nel sottovalutato M.F.A., dimostrando con un naturale carisma e un’invidiabile espressività di essere pronta per un ruolo di primo piano in una grande produzione. Anche a causa della natura ambigua del suo personaggio, fatica sorprendentemente a emergere l’attore più affermato del lotto, ovvero James Franco, monoespressivo e mai davvero incisivo nel racconto.

The Vault – Nessuno è al sicuro spreca le ottime premesse

A sostenere The Vault – Nessuno è al sicuro nella seconda parte sono così le due protagoniste, che danno un’inaspettata complessità ai rispettivi personaggi. La componente horror, che avrebbe dovuto prendere il sopravvento, è invece deficitaria sia dal punto di vista visivo che da quello prettamente narrativo. Complice un anonimo comparto sonoro, non siamo mai realmente spaventati dalle presenze che abitano i sotterranei della banca, afflitte da un trucco posticcio e ai limiti dell’amatoriale e da una fotografia scolastica, che non compie il minimo sforzo artistico per esaltarle. D’altro canto, la sceneggiatura non riesce a trovare il giusto compromesso fra detto e non detto, lasciando cadere nel vuoto molti dei dubbi legittimamente sorti nella mente dello spettatore sul passato e sul presente dell’edificio, e limitandosi a una sorta di spiegone finale, che sembra quasi scimmiottare per forma e contenuti il celeberrimo finale de I soliti sospetti.

Un colpo di scena finale teoricamente intrigante viene così depotenziato dalla debole gestione del mistero che lo sottende, più da mediocre prodotto televisivo che da film con la pretesa di intrattenere un ampio pubblico.

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A conti fatti, i difetti di The Vault – Nessuno è al sicuro sono decisamente più numerosi e pesanti dei pregi, facendo dell’opera di Dan Bush un prodotto deludente sotto quasi tutti i punti di vista. A salvare il film dal totale fiasco sono soltanto la voglia da parte del regista di osare nella commistione dei generi e l’atmosfera di genuina imprevedibilità che si viene a creare. Lodevole dunque il desiderio di fare qualcosa di nuovo e di sfidare l’appiattimento dei generi, ma non è abbastanza per salvare un film che progressivamente mostra tutte le sue fragilità e un’imperdonabile inconsistenza narrativa.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 3.5
Sonoro - 2
Emozione - 2.5

2.3

Tags: Sky Cinema