Orange Is the New Black 5: recensione del primo episodio della serie Netflix

Il primo episodio di Orange Is the New Black ha ripreso le fila del discorso lasciato in sospeso: la sommossa di Litchfield. Qui la nostra recensione

Vi ricordate dove eravamo rimasti? Orange Is the New Black 5 riprende a raccontare dall’esatto momento in cui ci aveva abbandonati: Litchfield è in piena sommossa, le detenute hanno deciso di ribellarsi in seguito alla terribile morte di Poussey Washington e al successivo menefreghismo delle guardie e dell’azienda che gestisce la prigione, più interessata a tutelare se stessa che a trovare giustizia per la ragazza (QUI trovate la nostra recensione del finale della quarta stagione, se avete bisogno di recuperare). Insomma, non ci perderemo nemmeno un minuto della sommossa che sconvolgerà la vita delle protagoniste, ma dopo cinque anni riusciremo ancora ad apprezzare Orange Is the New Black?

Ormai lo sappiamo: la serie è ambientata in un carcere femminile e racconta i problemi personali, sociali e culturali delle detenute dal punto di vista di Piper Chapman (nella serie interpretata da Taylor Schilling), autrice dell’omonimo romanzo che ha ispirato lo show. Circondata da donne di tutte le etnie, tutti gli orientamenti sessuali, tutte le religioni – insomma tremendamente diverse l’una dall’altra – dovrà riuscire a sopravvivere alla dura vita da prigioniera.

Orange Is the New Black 5

Cinque anni sono un’infinità. Già lo scorso anno, sebbene poi la serie abbia recuperato in corner, iniziava a sentirsi la fatica di proseguire, di raccontare storie davvero interessanti e nuove, di mantenere alta l’attenzione. Orange Is the New Black 5, effettivamente, parte in prima raccontandoci per filo e per segno un evento inaspettato e sconvolgente dal punto di vista narrativo. Lo fa con calma, riprendendo le fila, senza fretta.

Orange Is the New Black 5 non tenta di sorprenderci particolarmente al primo episodio, ma costruisce le basi per raccontare una stagione complicata, dal punto di vista umano e collettivo.

L’impressione è che seguiremo le vicende di Litchfield nella consapevolezza che nulla sarà mai come prima. Le ospiti dell’istituto, dalla prima all’ultima, dovranno affrontare una sommossa che vede schierate le detenute contro le guardie – in percepibile sofferenza – pronte a tutto pur di far rispettare i loro diritti. La quinta stagione sarà in totale divenire, ma potrebbe non bastare: in fondo, il pubblico si è annoiato per molto meno.

A portare avanti la baracca rimangono le protagoniste. Il fiore all’occhiello è sempre e solo il cast che in Orange Is the New Black 5 rimane ineccepibile. Escludendo la protagonista (volutamente insopportabile), ogni membro del cast sembra essere l’unica possibile interpretazione del proprio personaggio. Sono tornate Alex (Laura Prepon), Red (Kate Mulgrew), Occhipazzi – che nella prima puntata non è quasi per niente presente – (Uzo Aduba), Taystee (Danielle Brooks), Nicky (Natasha Lyonne), Pennsatucky (Taryn Manning) e co. È uno dei cast più popolati della tv, ma nessun membro sembra essere di troppo. Ogni tassello ha il suo spazio e ogni connessione è soppesata.

Orange Is the New Black 5

Proprio per questo a giocare un ruolo fondamentale è l’affetto che ormai proviamo per quelle protagoniste sfrontate e problematiche che, in Orange Is the New Black 5 non accennano ad affievolirsi.

Cinque anni sono davvero tanti. Nella vita di una serie tv nel 2017, circondata da prodotti di qualità, valgono come cinquanta. Lo spettatore si annoia, trova altro da guardare, si distrae. Eppure, è probabile che la serie Netflix riesca a superare indenne un’altra stagione (considerando che ne seguiranno altre due confermate) mantenendo intatta la platea di fedeli. Per riuscirci dovrà impegnarsi come mai e una semplice sommossa potrebbe non bastare. Ci riaggiorniamo per il finale, sperando di non perdere qualcuno per strada.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.6