Berlinale 2020 – The Roads Not Taken: recensione del film di Sally Potter

Il talento del cast viene elogiato al massimo nel dramma dal sapore indie di Sally Potter.

L’ultima volta che Sally Potter é stata al festival di Berlino ha presentato The Party, originale e ironico film corale dall’impostazione teatrale. In concorso alla 70° edizione invece è il nuovo The Roads not Taken, un dramma dal sapore indipendente con Javier Bardem, Elle Fanning, Salma Hayek e Laura Linney.

Leo (Javier Bardem) è un uomo profondamente depresso e assente che non riesce ad esprimersi in modo normale e ha difficoltà ad alzarsi dal letto e uscire di casa. Il suo malessere é ben radicato; il mondo esterno per lui rappresenta un pericolo e la sua casa a New York gli fa tornare alla mente ricordi dolorosi e nostalgici. Molly (Elle Fanning) é una figlia premurosa e disponibile che decide di trascorrere una giornata con lui per accompagnarlo ad alcune visite mediche, ma il comportamento imprevedibile dell’uomo rende difficile ogni semplice commissione. Egli parla a fatica, ha degli sbalzi d’umore a tratti ingestibili e perde la cognizione del tempo e dello spazio, richiedendo l’aiuto della figlia che, per compassione e affetto, non può fare altro che assecondarlo.

The Roads Not Taken: una sceneggiatura criptica nella quale la Potter sembra non essere a suo agio

The Roads Not Taken Cinematographe.it

Nei ricordi di Leo c’è il Messico, una casa colorata in campagna e Dolores (Salma Hayek), sua moglie. Sulla loro relazione sembra essere calata un’ombra che minaccia il loro futuro insieme. E, nel presente, il protagonista, visibilmente dilaniato dal rimpianto, sembra consumarsi a pensare come sarebbe stata la sua vita se fosse rimasto lì, invece di incontrare la madre di Molly. La regista sceglie di svelare gradualmente il passato dell’uomo, pertanto lo spettatore non comprende bene il motivo scatenante dello stato confusionale e disabile del protagonista. Verso la metà del film, tuttavia, si può facilmente immaginare una perdita importante nella sua vita, ma la sceneggiatura é abbastanza criptica e poco lineare.

Elle Fanning è brillante in The Roads Not Taken

I tempi sono lenti nell’arco della giornata in cui si svolge The Roads not Taken e, dopo le varie disavventure che padre e figlia vivono per le strade della grande mela, tutto sembra tornare al punto di partenza. Pertanto il film é statico e, rifiutando un’evoluzione narrativa, si limita a celebrare quasi esclusivamente il talento del cast. Bardem é misurato e credibile e conferma il suo potere espressivo, ma è Elle Fanning a brillare di una naturalezza commovente. Il rapporto padre-figlia é il cuore pulsante del film fra tenerezza e solidarietà, e funziona grazie alla performance di Bardem e Fanning, ma intorno é tutto sbiadito e incolore. Si tratta l’elaborazione del lutto e la depressione in modo onesto, ma il film non riesce a colpire al cuore per la costruzione sconnessa e approssimativa.

Sally Potter, infatti, non sembra perfettamente a suo agio con la storia che ha deciso di raccontare e si sente la mancanza di qualcosa, di una base solida e di uno sviluppo equilibrato. La sceneggiatura, visto l’argomento trattato, poteva essere di forte impatto emotivo, invece non riesce nell’intento. The Roads not Taken é un racconto urbano e personale imperfetto, che manca di potenza. Un’occasione sprecata per una regista con una filmografia che ha dimostrato più volte un talento narrativo originale e una sensibilità creativa in grado di portare sullo schermo storie emozionanti, ironiche e complesse.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 3
Sonoro - 2
Emozione - 1

2.2

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