The Last Summer: recensione della commedia Netflix

L'architettura drammatica di The Last Summer si regge su un racconto che non ha davvero nulla da dire.

The Last Summer coglie un momento della vita in cui tutto è nuovo, eccitante e spaventoso, quella fase di transizione in cui l’adolescenza cede il passo al peso dell’età adulta: c’è inerzia, il desiderio che nulla cambi, ma allo stesso tempo anche una giusta carica interiore che desidera chiudere quel capitolo della vita e proseguire con uno nuovo. Quel vento di cambiamento è The Last Summer che fotografa il dolce momento della fine della scuola superiore in cui si è pieni di programmi, progetti per il futuro, ma è ancora estate e non è chiaro a tutti quale sarà la strada da percorrere.

The Last Summer: la rom-com Netflix diretta da William Bindley

Quello declinato durante questa commedia è il momento della quiete prima della tempesta, prima del college, del lavoro e delle responsabilità. The Last Summer, diretto da William Bindley e con KJ Apa, Jacob Latimore, Maia Mitchell e Tyler Posey, ha per protagonista Griffin, un giovane che dovrebbe andare a New York per studiare economia, ma che preferirebbe molto imparare e misurarsi con la musica. Griffin si avvicina alla studentessa di cinema Phoebe che si occupa, durante la sua estate, del completamento del proprio film/documentario.

The Last Summer

Siamo al cospetto di un altro prodotto d’intrattenimento targato Netflix, una rom-com piuttosto insipida e incolore che tenta di raccontare più storie di formazione e romantiche entro i confini di un’estate adolescenziale. Griffin e Phoebe sono al centro di questa commedia romantica, anche se la pellicola segue altri adolescenti in preda alle loro paure, desideri e paranoie pre-college (piccole storie di contorno che non hanno alcun sapore né spessore particolare). La narrazione si distribuisce su vari livelli, attraversando tante trame, alcune meno valide di altre, la cui frenesia drammatica finisce per rimanere in superficie con ognuna delle sue storie: The Last Summer non riesce a scavare in profondità con nessuno dei suoi personaggi, sviluppa a malapena la storia principale tra Griffin e Phoebe, ma che comunque non si eleva oltre uno stereotipo bidimensionale.

The Last Summer non ha alcuna credibilità narrativa: i problemi che vengono affrontati e realizzati durante il dispiegarsi della trama sono poco autentici, l’architettura drammatica si regge su un racconto che non ha davvero nulla da dire, non ha nulla di nuovo da narrare circa l’adolescenza, il cambiamento, come ad esempio è accaduto in precedenza da film distribuiti su Netflix come Sierra Burgess è una sfigata, The Perfect Date oppure Voglio una vita a forma di me.

The Last Summer: una pellicola superficiale al limite della vacuità espressiva

The Last Summer

Netflix torna a concentrarsi sul pubblico che contribuisce maggiormente al suo successo, ovvero quello degli adolescenti. Quel che The Last Summer realizza è un approccio leggero, frivolo al tema dell’adolescenza post-liceale, spesso al limite della vacuità espressiva, scegliendo di abbracciare i cliché della commedia romantica senza alcuna fantasia. Ciò che va detto è che se non si hanno particolari pretese narrative o attoriali e si vuole guardare una commedia romantica senza impegno allora si può arrivare ad accettare questa storia (d’amore) e le sue atmosfere ovattate e poco credibili. Ma uno spettatore più pretenzioso e meno acerbo si troverà dinanzi ad una pellicola goffa, superficiale e che non ha niente di memorabile.

The Last Summer è disponibile su Netflix dal 3 maggio 2019.

Regia - 2
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 2
Recitazione - 1.5
Sonoro - 1.5
Emozione - 1

1.6

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