Venezia 76 – The Kingmaker: recensione
Recensione di The Kingmaker, una riflessione quanto mai attuale sulla popolazione filippina che non sembra aver imparato dalla storia, fatta di soprusi, omicidi, appropriazioni indebite e tanto altro ancora.
Un ritratto contemporaneo, con uno sguardo fortemente rivolto al passato, alla storia politica delle Filippine. The Kingmaker è un film documentario, diretto da Lauren Greenfield, che racconta il regime dittatoriale dei Marcos, attuato nel 1972 dal Presidente Ferdinand Marcos, con l’entrata in vigore della legge marziale, e durato fino al 1981. La vicenda politica filippina viene presentata mediante lo sguardo della Ex-First Lady Imelda Marcos, un’anziana (nel 2016, data in cui è stato girato il documentario, aveva 86 anni) apparentemente innocua, che cerca di riscrivere letteralmente la storia della sua famiglia, “autoeleggendosi” madre della sua patria e di un popolo che in parte la disconosceva.
The Kingmaker è la storia del regime dittatoriale dei Marcos, attraverso lo sguardo “materno” dell’ex-First Lady
I nove anni della dittatura di Marcos vengono visti, e quasi vissuti, inizialmente, attraverso le parole di Imelda, la quale, oltre al suo operato al fianco del marito defunto, in qualità di First Lady, era nota anche per i suoi eccessi legati all’acquisizione di particolari beni materiali (scarpe, quadri, oggetti preziosi). Sentendo quanto dice la donna, sembra che la politica dei Marcos abbia operato a favore del popolo in qualsiasi circostanza, anche quando fu approvata la legge marziale. Il racconto della storia di famiglia è necessario per capire la forte influenza che Imelda continua ad avere nel panorama politico filippino, guidato dall’attuale Presidente Rodrigo Duterte, che sembra stia spianando la strada al ritorno in scena dei Marcos, attraverso il tentativo di far diventare Bongbong Marcos (figlio di Imelda e Ferdinand) il prossimo vicepresidente (anche se l’intenzione è quella di raggiungere la presidenza, seguendo le orme del padre).
La regia di Lauren Greenfield, che si è occupata anche della sceneggiatura, è ben strutturata, tanto da dare un quadro complessivo del passato e del presente – e, probabilmente, anche del futuro – non solo con sequenze di molteplici interviste a personaggi chiave della vicenda (attivisti torturati durante la dittatura di Marcos, giornalisti filippini e americani, personaggi politici di spicco), ma anche tramite materiale d’archivio che, talvolta, viene inserito subito dopo le sequenze delle interviste di Imelda, come confutazione di quanto pronunciato dalla donna. Il montaggio, che con interviste attuali, video e foto dal passato, evidenzia progressivamente l’assurdità delle affermazioni e convinzioni di Imelda, è pensato e costruito con l’intento di dare al documentario un tono sarcastico, che rende la visione totale molto scorrevole e particolarmente piacevole.
The Kingmaker è una riflessione sul passato e sul destino di abbandono e corruzione del popolo filippino
La perspicacia della Greenfield risiede proprio nella scelta di concentrarsi sulla decisione di Imelda, durante la Presidenza del marito, di costruire un Parco Safari su un’Isola, con animali provenienti dall’Africa, che ha presupposto la cacciata degli abitanti dal luogo. Gli “isolani sfrattati” riuscirono ad accedere nuovamente alle loro case solo dopo la fuga dei Marcos, in seguito a una ribellione popolare che fece cadere il governo e portò all’esilio dei coniugi alle Hawaii. Naturalmente, il parco safari cessò di esistere con la fuga dei Marcos, con tanto di animali africani – come giraffe e zebre, rimanenti – che continuarono ad aggirarsi sull’isola, convivendo con gli abitanti del luogo.
Nei confronti degli animali selvatici, gli abitanti presero delle misure estreme, non avendo ricevuto alcun tipo di istruzioni su come gestirli: tutt’ora li uccidono se casualmente li trovano a mangiare i propri raccolti. Gli isolani, così come tanti altri dissidenti, hanno ripudiato e continuano a non accettare – con la candidatura di Bongbong Marcos come vicepresidente – l’operato dei Marcos. Spesso, sequenze di animali malati e abbandonati si alternano a scene dedicate al popolo filippino: entrambi sembrano condividere il medesimo destino, nonché lo stesso passato di abbandono e corruzione.
The Kingmaker è una riflessione quanto mai attuale sulla popolazione filippina che, come più volte anche reiterato dagli intervistati, non sembra aver imparato dalla storia, fatta di soprusi, omicidi, appropriazioni indebite e tanto altro ancora. Probabilmente, si scriverà un nuovo pezzo di questa storia, che include il ritorno alla ribalta di una famiglia che per anni ha fatto vivere il suo popolo nella miseria e nel caos.