Tattiche d’amore: recensione del film Netflix di Emre Kabakusak

E se l’amore sbocciasse da condotte razionali piuttosto che dal cuore e dall’istinto? (Non) ce lo racconta Tattiche d’amore, il nuovo film turco su Netflix con la Demet Özdemir di DayDreamer.

Se nel versante seriale le produzioni turche in stretta di mano con Netflix hanno tentato su più livelli alcune variegature di genere, riscuotendo con curiosità una felice riuscita da parte degli abbonati, in quello delle pellicole il paese sembra essersi adagiato con pigrizia nelle commedie, nella maggioranza romantiche, piuttosto dimenticabili.
Con serie TV quali The Club, Ethos e Fatma la Turchia si era infatti presentata in piattaforma tramite un interessante discorso culturale, a volte religioso, che si poneva l’obiettivo di raccontarsi tramite il filo sottilissimo che legava il presente nazionale con i tumulti del passato, accorciando le distanze del paese medio orientale con i rispettivi sguardi (audiovisivi) sia europei che nordamericani. Stesso discorso non sembra replicarsi nelle proposte singole, dove la qualità della ricerca si sottrae in favore di un alleggerimento di toni e di una spensieratezza volta al mero intrattenimento spettatoriale.

Tattiche d’amore, dall’11 febbraio su Netflix appunto, è il titolo più recente e ancor più efficace ad esemplificare le tendenze attuali presenti in digitale: una rom-com basica con protagonisti due volti più modelli che interpreti, chiamati ad incarnare un’attrazione in divenire nata da una sfida tra i sessi, manovrata da tattiche avverse e avversarie.

Tattiche d’amore: la trama del film turco su Netflix

tattiche d'amore cinematographe.it

Scritto da Pelin Karamehmetoglu e diretto da Emre Kabakusak, la storia ruota attorno all’affermata stilista Asli (la Demet Özdemir del più noto DayDreamer con Can Yaman), disincantata e razionale all’amore tanto da curare giornalmente un blog nel quale dispensa consigli e metodi infallibili per far innamorare gli aspiranti partner delle sue numerose lettrici. Un giorno una di queste lancia una sfida: far provare quegli stessi consigli sulla pelle della blogger, cercando così di conquistare un uomo mettendo in pratica il sistema.

Dal fronte opposto, il pubblicitario dongiovanni Kerem (Sukru Ozyildiz), il quale lancia quasi in contemporanea agli amici il medesimo guanto di sfida: conquistare il cuore di una ragazza in poche, semplici mosse. I due si ritrovano, guarda caso, a conoscersi meglio in un viaggio di lavoro, punzecchiandosi a vicenda e giocando con i sentimenti dell’altro/a in una sorta di reciproco fraintendimento, in cui le coincidenze e le manomissioni scardineranno tutti i presupposti iniziali.

Belli e impossibili: Tattiche d’amore costruisce la routine romantica su due attori affascinanti ma incapaci di reggere da soli la superficialità della storia

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Screwball comedy di nuova generazione, ma in fondo imperterrita soap sotto le sembianze della commedia all’americana, Tattiche d’amore amalgama i suoi ingredienti parafrasando il suo titolo, ovvero predisponendo a tavolino tutta una serie di cliché e schemi usa e getta architettati consapevolmente per far presa con un certo tipo di pubblico femminile e generalista. Dagli attori estremamente curati nel look e decisamente meno nella recitazione, alla regia che mette in costante parallelismo dialettale il gruppo di amici maschi e quello di amiche femmine, colti nei loro dialoghi sulle relazioni e nel sogno svanito dell’amore di una volta, il film su Netflix incastra a favore più del plot che della credibilità narrativa incontri, scontri e ripensamenti dei due protagonisti, andando avanti per sketch risibili, sospensioni ultra romantiche in mongolfiera, un pizzico di pepe nella sequenza d’intimità domestica.

L’istinto o la razionalità? Di certo la banalità

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I presupposti iniziali infatti già apparecchiano senza sorprese il finale, lasciando poco all’immaginazione delle probabilità dell’esito della coppia, prona al modello della doppia domanda: cosa accade se si mette da parte l’istino a favore di una condotta razionale e, all’opposto: che succede se invece ci si lascia per una buona volta andare al cuore. Un dilemma potenzialmente godibile se non fosse per la banalità con la quale Tattiche d’amore si propone di raccontarlo, appiattendo nell’estetica dello scontro-incontro la strizzata d’occhio a un pubblico già amante dei lavori precedenti dei due attori. Lo zoccolo duro delle lettrici dei romanzi rosa, delle amanti delle soap-pomeridiane, del lieto fine e della parentesi d’evasione senza troppe pretese. Non una colpa per sé, ma Tattiche d’amore sicuramente un po’ ne ha.

Regia - 1.5
Sceneggiatura - 1.5
Fotografia - 1
Recitazione - 1.5
Sonoro - 1
Emozione - 1.5

1.3

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