DayDreamer: recensione della serie tv turca in onda su Canale 5

La soap opera turca Erkenci Kuş tradotta in Italia con DayDreamer - Le ali del sogno è approdata da qualche giorno su Canale 5, dopo il grande successo riscosso in Turchia. Tra i colori vivaci di una Istanbul moderna e ambienti super fashion si snoda una soap d'amore che non scomoda troppo l'immaginazione.

Dopo il grande successo riscosso in Turchia arriva in Italia su Canale 5 Erkenci Kuş, tradotta in Italia come DayDreamer – Le ali del sogno. Si tratta di una commedia romantica dall’appeal moderno e con protagonista Can Yaman, attore turco che da qualche anno si sta facendo conoscere e apprezzare anche in Italia, contribuendo senz’altro ad alimentare grandi aspettative nei confronti della serie.

Da un punto di vista di palinsesto, che in quell’ora lascia sempre spazio a soap simil Il segreto, l’appeal colorato e moderno di DayDreamer appare particolarmente accattivante. Peccato che ad esserlo sia molto meno la sua trama e i suoi possibili scenari, che appaiono già molto chiari sin dal pilot.

DayDreamer – Le ali del sogno: la trama della fiction con Can Yaman

Sanem Aydin (Demet Özdemir)  è una ragazza carina che lavora in un mini market, ma che sogna di lasciare molto presto Istanbul per diventare una scrittrice. Quando poi la famiglia sembra volerla sistemare con l’amico e il vicino di casa di una vita, Sanem comprende di doversi salvare cercando un lavoro. Chiede così aiuto a sua sorella (Öznur Serçeler) che lavora in un’agenzia pubblicitaria, in cerca di personale, e nel tempo di un colloquio riesce a trovare lavoro grazie alla posizione influente che occupa, appunto, la sorella.

DayDreamer - Cinematographe.it

Mentre Sanem si ambienta in questo nuovo mondo, in agenzia torna il secondo figlio del proprietario Can Divit (Can Yaman), fotografo di fama mondiale e sempre in giro per il mondo, a cui il padre chiede di sostituirlo in sua assenza. Il fratello di Can, Emre (Birand Tunca), non accoglie con favore la decisione del padre e intanto inizia a tramare alle loro spalle.

Senza rendersene conto, la vita di Sanem, da semplice commessa di un market, si arricchisce di colpi di scena: durante una festa dell’azienda viene baciata da un ragazzo misterioso e intanto Emre che ha iniziato una guerra fredda con il fratello chiede il suo aiuto promettendole di garantire il posto di lavoro a lei e sua sorella contro ogni eventuale decisione aziendale possa prendere Can.

DayDreamer: una serie in cui sognano i protagonisti, poco lo spettatore

La serie, in onda dal 10 Giugno, è composta da una sola stagione divisa in una prima parte composta da 11 episodi, la seconda da 32 episodi e la terza da 8, queste ultime attualmente ancora inedite in Italia. Gli 11 episodi originali sono diventati 33 in Italia e a diminuire è stato anche il minutaggio: ogni puntata ha una durata di 45 minuti e non di 2 ore come nella versione originale.
La sceneggiatura affronta l’amore in una maniera molto classica: intrighi, incomprensioni, inganni, ostacoli e amore ed odio in alternanza, un mix di commedie alla Shakespeare e Goldoni.

DayDreamer - Cinematographe.it

Se però i sopraccitati erano maestri del genere e sapevano tenerci sul filo del rasoio con dialoghi sottili e raffinati oltre che inaspettati colpi di scena, Daydreamer maneggia in maniera alquanto discutibile la sua sceneggiatura. Dal primo episodio sembra che già tutte le carte e le situazioni siano frettolosamente messe sul tavolo da gioco, al punto che lo spettatore che già ha capito inevitabilmente tutto, aspetta solo di vedere quando accadrà quello che ha già capito.

Daydreamer, che in inglese vuol dire sognatore ad occhi aperti, è un ruolo che allo spettatore non viene assolutamente riservato, dal momento che tutto ciò che potrebbe anche banalmente far sognare chi sogna il grande amore, e avrebbe anche potuto tifare e affezionarsi alla coppia protagonista, perde ogni entusiasmo già dopo il primo episodio.

Una serie che prova ad intrattenere con la mera curiosità

Sembra che chi abbia scritto e girato DayDreamer avesse il solo desiderio di intrattenere: una scelta legittima, senz’altro, ma accontentandosi di generare un briciolo di curiosità che può funzionare per qualche episodio, ma che non rende l’appuntamento con i personaggi della serie imperdibile, scongiurando qualsiasi binge watching. Purtroppo una recitazione sterile, ripetitiva, di cui al momento dubitiamo venga in soccorso un approfondimento narrativo dei personaggi, non aiuta un comparto di attori a cui pare sia stato chiesto solo di essere belli e ammiccare un po’ di tanto in tanto.

Can Yaman - Cinematographe.it

E, in effetti, DayDreamer di bello ha solo l’estetica con la sua Istanbul in cui il fascino dell’antico abbraccia la modernità, ma che forse in alcuni tratteggi sfiora anche l’inverosimile. Nell’agenzia pubblicitaria dei Divit non c’è un impiegato che non sia perfetto, alla moda e super fashion, e infatti Sanem è la piccola Cenerentola smarrita che deve adeguarsi a questi standard incredibili. Ma ciò che sorprende è come le relazioni tra i personaggi, pur parlando di persone adulte e immaginando quindi di aspettarsi un genere young adult da ufficio, ricordino le dinamiche dei teen drama americani. Più che un ufficio, l’agenzia dei Divit ricorda tanto un high school ultra chic.

A ciò si aggiunge una regia alquanto assente, che sembra puntare solo su montaggi ad effetto, a volte anche imbarazzanti, ovviamente tutti mirati a valorizzare il fascino del suo protagonista. Probabilmente Can Yaman è l’unico motivo che può generare un incantesimo nel pubblico femminile, e provare a farvi arrivare fino alla fine della serie tv.

Regia - 1
Sceneggiatura - 1
Recitazione - 1
Fotografia - 1.5
Sonoro - 1
Emozione - 1

1.1