Storia di un uomo d’azione: recensione del film Netflix
Vita, opere e misfatti di Lucio Urtubia, anarchico eroe anti-franchista
Storia Di Un Uomo D’Azione è un film di Javier Ruiz Caldera disponibile dal 30 novembre 2022 su Netflix e storia vera, dilatata e trasformata, di Lucio Urtubia
Definito dalla stampa come un bandito buono e l’ultimo Don Chisciotte, Urtubia era un uomo compromesso fino in fondo con l’ideologia libertaria, eroe della lotta anti-franchista che riuscì a truffare tre miliardi di pesetas alla First National City Bank senza diventare mai ricco, rimanendo fedele ai suoi ideali. Contrabbandiere, disertore, militante anarchico, rapinatore, falsificatore di documenti e di banconote.
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E ancora, uomo umile che lavora come muratore, i suoi primi furti, i viaggi clandestini in Spagna, la falsificazione, il suo incontro con Che Guevara (incontro che fu per Urtubia una grande delusione, perché il rivoluzionario gli disse che gli Stati Uniti avrebbero continuato ad essere ricchi nonostante tutto, cosa che gli fece intuire che l’argentino cominciava ad essere stanco della direzione che la politica stava prendendo a Cuba), il suo ruolo come mediatore nel caso Albert Boadella, la sua intercessione nel sequestro di Javier Rupèrez, gli arresti, i processi.
Per tutta la sua vita, Urtubia ha partecipato ad un gran numero di azioni contro il sistema capitalista, che hanno portato all’emissione di cinque mandati di perquisizione internazionali, incluso uno della CIA.
Storia di un uomo d’azione: biopic o action movie?
Ha anche simpatizzato per il Movimento Iberico di Liberazione – Gruppo Autonomo di Combattimento e con i successivi Gruppi di Azione Rivoluzionaria Internazionalista, mantenendo un rapporto speciale con uno dei membri più importanti, Jean-Marc Rouillan.
Tutti i film che raccontano Che Guevara!
Il film di Caldera rinuncia fin da subito ai tempi del biopic, a partire dalla frammentazione temporale e finendo alla semplificazione della trama, restituendo alla fine un action un pò spento e demotivato: inevitabile, per un personaggio così complesso e politicamente sfaccettato e polivalente come Urtubia, oltretutto per un racconto spalmato in un arco temporale lungo quattro decenni.
La prima sequenza è esemplificativa del mood complessivo: il rapinatore che, messo alle strette in un aeroporto, getta le banconote rubate in aria per creare confusione, in un ralenty esasperato lungo tutti i titoli di testa.
La fotografia è come una diapositiva d’epoca
Storia Di Un Uomo d’Azione allora rinuncia alla rigida canonicità del racconto biografico per allargare lo stile verso altro: ma la direzione è confusa, e quello che si fa viene fatto male.
La fotografia raggela tutto come in una diapositiva d’epoca, e il tono grigio richiama anni Settanta fuori sincrono e senza nessun tipo di emotività: mentre la veridicità del racconto viene sacrificata sull’altare di un tono leggero che vorrebbe essere leggiadro ma invece toglie completamente il fascino ad un personaggio che, lungo gli eccessivi 110 minuti del film, si svilisce progressivamente fino a diventare macchietta.
L’interpretazione di Juan Josè Ballesta
Non aiuta la recitazione di Juan Josè Ballesta (che vorrebbe essere sardonico ma restituisce solo un ritratto sbiadito di un grande personaggio), né tantomeno la semplificazione della contrapposizione del protagonista con il sistema bancario, in una divisione manichea che riporta tutto ai minimi termini.
Contrariamente a quanto ci sarebbe potuti aspettare, Storia Di Un Uomo D’Azione non recupera assolutamente nulla del pathos della storia (ma c’era da aspettarselo, visto che il curriculum di Caldera è ricco di commedie dal tono fin troppo sottile), non coinvolge e non ha nessun ardore nel mettere in scena il Robin Hood dei poveri, preoccupandosi solo di una messa in scena accuratissima e patinata – oltretutto contraria al nucleo emotivo di quello che si sta raccontando, tra operai, ladri, anarchici e liberisti.