Saw – L’enigmista: recensione del film di James Wan

Saw – L’enigmista è un film horror diretto da James Wan del 2004, epocale pellicola che ha lasciato un segno sempiterno nel panorama del cinema di tutti i tempi e capostipite di una longeva saga che nel 2017 giungerà all’ottavo capitolo con Saw: Legacy. Il cast è composto da Leigh Whannell, Cary Elwes, Tobin Bell e Danny Glover.

Saw - L'enigmista

La storia coinvolge tante persone all’unisono colte da un infausto destino.

Le prime scene ci portano subito in una stanza, desolante, sporca e dalla luce prima assente poi accecante in cui due uomini, Adam Faulkner e Lawrence Gordon, un fotografo e un medico, si trovano incatenati ad un tubo molto spesso, uno agli antipodi dell’altro in quel loculo putrido, in cui un altro uomo è steso a terra e naviga in una pozza di sangue con il cervello in frantumi e una pistola e un registratore nelle due mani.

Uno scenario inquietante e aberrante per i due protagonisti, che non comprendono quella situazione surreale, con due buste con sopra inciso il loro nome e una cassetta per entrambi. Non appena Adam riesce a recuperare il registratore, con estrema fatica lo accende e ascolta la voce che ne esce fuori: una voce infernale, profonda che gli spiega che la sua punizione per aver osservato e spiato attraverso l’obbiettivo le vite degli altri, essendo un fotografo, sarebbe avvenuta lì. Per lui è arrivato il momento di scegliere se incominciare a vivere la propria vita, oppure a soccombere nel dolore.

Una seconda cassetta viene inserita nel registratore e sempre la stessa voce mette in guardia Gordon: se entro le 18 di quel pomeriggio non ucciderà Adam con la pistola per terra, verranno uccise senza pietà la moglie e la figlia.

Saw – L’enigmista alterna digressioni a momenti di tensione in cui mostra ciò che il killer è stato capace di fare con le sue vittime in precedenza

Saw - L'enigmista

La tensione rimane altissima per tutta la durata del film e l’intera prospettiva del racconto viene sconvolta dal celeberrimo colpo di scena finale

I due non credono alle minacce di quella voce sadica e nel tentare di scovare vie di fuga in quel postaccio trovano due seghe appositamente poste dal loro aguzzino, che li vuole vedersi amputare un piede a mali estremi pur di vivere ed ottenere la libertà. Ma non cedono ad una tale agonia.

Saw – L’enigmista alterna digressioni a momenti di tensione in cui mostra ciò che il killer è stato capace di fare con le sue vittime in precedenza.

Vittime che non sempre sono riuscite a cavarsela, trovandosi in situazioni estreme come Stallberg che rimase incastrato nel filo spinato, costretto dalle torture del killer poichè non apprezzava affatto la vita, si tagliava le vene e quindi non meritevole del dono a lui concesso.

Degno di nota anche il caso di Amanda Young, una tossica che come Stallberg buttava al vento la sua vita e che, rapita da lui, la mette alla prova con un congegno ad orologeria legato al viso. Se non troverà la chiave, situata all’interno del corpo di un uomo steso in terra davanti a lei, si azionerà schiacciandole la faccia.

Adam e Lawrence cominciano ad accusarsi a vicenda e capiscono che le loro vite sono collegate, dal lavoro, essendo Adam un fotografo. Quest’ultimo ricorda bene di aver seguito Lawrence per conto di un uomo e che lo stesso medico tra i suoi pazienti aveva un uomo malato terminale. Capisce così i due possano essere la stessa persona.

Saw – L’enigmista è denso di primi piani, l’ansia, la claustrofobia sono i punti forti di una pellicola che insegue il dilemma di questi due uomini che scoprono inavvertitamente di essere spiati e comprendono che un uomo tiene per davvero segregate la moglie e la figlia di Lawrence in casa.

L’enigma sembra essere svelato, ma quando tutto sta per risolversi il killer sa dove e come sconvolgere l’andamento del gioco, come scoprire gli inganni e far si che le vittime debbano necessariamente trovarsi a dover scegliere tra vivere o morire, con le dovute conseguenze annesse.

La vera paura che scatena nello spettatore deriva dall’idea di un guardiano sadico e vendicativo che agisce come un punitore

Saw - L'enigmista

Saw riesce a fare paura e a spargere sangue pur concentrando l’azione in poche stanze con inquadrature fisse e statiche

Saw – L’enigmista è una pellicola unica nel suo genere, che ha saputo dare una nuova linfa alla psicologia criminale filmica. Il killer, Jigsaw, è un uomo a cui piace godere dello spettacolo da vicino, in cui mette alla prova le persone poco riconoscenti della loro vita o che la sperperano in modo dissoluto. Persone che possono imparare la lezione solo affrontando il dolore, il timore di morire in modo reale, che solo in alcuni casi serve e impone un cambiamento radicale ad un’esistenza vacua e autolesionista, come quella di Amanda.

Saw riesce a fare paura e a spargere sangue pur concentrando l’azione in poche stanze con inquadrature fisse e statiche dimostrando che non sono per forza necessarie scene turbolente e adrenaliniche per scandagliare l’orrore insito nell’animo umano.

La tensione rimane altissima per tutta la durata del film e l’intera prospettiva del racconto viene sconvolta dal celeberrimo colpo di scena finale, un’agghiacciante verità che determinerà le vite dei due sfortunati protagonisti, che farà da base ai successivi episodi della saga.

La vera paura che scatena nello spettatore non è data dall’inquietante mostro, che vediamo arrivare a bordo di un triciclo, o dalle sequenze tipiche da torture movie, ma deriva dall’idea di un guardiano sadico e vendicativo che agisce come un punitore portando le sue vittime a dover intraprendere scelte estreme, per dare un senso alla loro esistenza fino a quel momento inutile e sprecata.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 4
Sonoro - 3.5
Emozione - 5

3.9

Tags: James Wan