Roxanne Roxanne: recensione del film Netflix con Mahershala Ali

Roxanne Roxanne, incentrato sulla vera storia della rapper Roxanne Shanté, vive di momenti e visioni parziali, perdendo per strada la profondità e la coerenza del racconto.

Roxanne Roxanne è un film originale Netflix del 2017 scritto e diretto da Michael Larnell e interpretato da Chanté Adams e Mahershala Ali. La pellicola racconta la vera storia di Roxanne Shanté, rapper afroamericana cresciuta nei bassifondi di New York e salita alla ribalta della scena rap degli anni ’80 con la sua hit Roxanne’s Revenge. Roxanne Roxanne è stato presentato al Sundance Film Festival del 2017, dove ha ottenuto il U.S. Dramatic Special Jury Award for Breakthrough Performance, finito nelle mani della protagonista Chanté Adams. I diritti di distribuzione del film sono poi stati acquistati da Netflix, che l’ha reso disponibile dal 23 marzo.
Roxanne Roxanne cinematographe

Roxanne Roxanne racconta il percorso di crescita e formazione di Roxanne Shanté, seguendola fin dalla sua adolescenza nelle sue battaglie a colpi di rap con uomini più robusti e pericolosi di lei, che l’hanno portata a imporsi con il sudore e con il talento nella scena musicale dell’epoca. Il film non tralascia però il lato umano e privato dell’artista, mostrando le difficoltà dovute alla crescita con una madre oppressiva e decisamente ostile al sesso maschile e all’incontro con Cross (Mahershala Ali), pericoloso spacciatore con cui Roxanne intraprende una relazione conflittuale e distruttiva.

Roxanne Roxanne: la turbolenta vita di Roxanne Shanté

Roxanne Roxanne cinematographe

Roxanne Roxanne batte sentieri già ampiamente rodati all’interno del filone dei biopic musicali, mettendo in scena quello che in fondo è un classico racconto di formazione, con il rap a rappresentare un’occasione di riscatto e affermazione per una donna cresciuta in un ambiente difficile. Lo sceneggiatore e regista Michael Larnell è abile a rendere il racconto godibile e comprensibile anche ai profani della cultura hip hop, dosando le digressioni musicali con una narrazione intima e umana, che con il passare dei minuti, pur fra alti e bassi, guadagna respiro e profondità. Merito soprattutto dell’eccellente prova attoriale della protagonista Chanté Adams, perfetta nel rendere le tante sfumature di una donna costantemente in lotta con la società e con le persone che la circondano, grazie a una naturale espressività e a una sorprendente gamma di emozioni e sfumature.

Le scelte narrative e stilistiche di Michael Larnell diventano però un boomerang nel corso del film. Nella seconda parte, Roxanne Roxanne sposta senza indugio il focus della narrazione dalla musica alla sfera privata della protagonista, finendo per non rendere completamente giustizia al suo percorso musicale e per scalfire solo la superficie del suo travaglio interiore. Come in House of Cards e Moonlight, Mahershala Ali si conferma semplicemente fenomenale nel trarre il meglio dai propri personaggi nonostante il basso minutaggio a propria disposizione, dando vita a sequenze di grande impatto emotivo e a veri e propri duelli di bravura con la sua controparte femminile. Ogni volta che il film sembra sul punto di cambiare marcia, Larnell cambia però bruscamente strada, toccando tanti aspetti della personalità di Roxanne ma senza un adeguato livello di approfondimento.

Roxanne Roxanne vive di momenti e visioni parziali, perdendo per strada la profondità e la coerenza del racconto

Il risultato è una pellicola che vive più di scene che di racconto, mettendo sul piatto tanti spunti potenzialmente interessanti di una personalità esplosiva, senza però trovare l’amalgama per fare pienamente breccia nel cuore dello spettatore. Dal punto di vista prettamente tecnico, a stonare è soprattutto una fotografia abbastanza anonima e poco curata, che ha inoltre il demerito di non fare percepire lo scorrere del tempo, con la conseguenza di rendere una storia sviluppata nel corso di due decenni somigliante a un racconto lungo pochi mesi.

Roxanne Roxanne cinematographe

Roxanne Roxanne si rivela quindi un prodotto a tratti efficace e forte di alcune notevoli sequenze (su tutte quella della sintesi in pochi secondi del rapporto fra Roxanne e Cross: sesso, famiglia e violenza in una manciata di frame), ma privo della profondità e della forza necessarie a esporre qualcosa di fresco e originale sulla cultura hip hop e sui suoi protagonisti. Un onesto e sincero racconto umano, incapace però di lasciare una traccia indelebile del suo passaggio.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2
Recitazione - 4
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.8

Tags: Netflix