Regretting You – Tutto Quello Che Non Ti Ho Detto: recensione del film di Josh Boone
Allison Williams, Mckenna Grace, Dave Franco e Mason Thames sono i protagonisti di Regretting You - Tutto Quello Che Non Ti Ho Detto. Il melodramma che parla a più generazioni è diretto da Josh Boone e arriva nelle sale italiane il 4 dicembre 2025.
Per le leggi non scritte del cinema commerciale, mica solo americano, Regretting You – Tutto Quello Che Non Ti Ho Detto è come la morte, le tasse e le spassosissime battute sulla morte e le tasse: inevitabile, ci piaccia o meno l’idea. Il film, diretto da Josh Boone, arriva nelle sale italiane il 4 dicembre 2025 per Eagle Pictures con un leggero ritardo, niente di grave, sull’uscita americana. È una commedia sentimentale infusa di malinconia e grossi traumi – vada per melodramma, si adatta di più – e ha un bel cast: Allison Williams, Mckenna Grace, Dave Franco, Mason Thames, Willa Fitzgerald e Scott Eastwood.
Regretting You – Tutto Quello Che Non Ti Ho Detto: due generazioni e due coppie tra vita, amore, morte e fedeltà

È l’adattamento del best seller di Colleen Hoover, l’autrice del caso letterario dietro il melodramma più chiacchierato del 2024: It ends with us – Siamo noi a dire basta, nell’occhio del ciclone per il catastrofico rapporto tra la star (e produttrice) Blake Lively e il regista (e interprete) Justin Baldoni. Niente di tutto questo riguarda Regretting You – Tutto Quello Che Non Ti Ho Detto; né il caos legale, né il gossip di terz’ordine, né la spasmodica attenzione mediatica che toglie luce al film e si concentra nei posti sbagliati. La lavorazione è stata sobria (che si sappia), il box office americano non entusiasmante ma neanche una tragedia, l’accoglienza critica un po’ così. Le controversie del 2024 e il buon successo del film del 2025 hanno spalancato, a Colleen Hoover e al suo senso dell’amore (e della vita, e della morte, etc.), le porte del cinema sentimentale americano.
Script di Susan McMartin, regia di Josh Boone, di lui si è già parlato. Il regista americano, una certa dimestichezza con il genere ce l’ha essendosi occupato, nel 2014, del dramma sentimentale young adult Colpa delle Stelle. La prima sostanziale differenza con quel film è che Regretting You – Tutto Quello Che Non Ti Ho Detto fa una cosa che pochi melodrammi, oggi come ieri, fanno: cerca di essere trasversale in termini di generazioni. Si tratta di una mossa ispirata a un calcolo un po’ cinico – raccontare il caos sentimentale di giovani e meno giovani per allargare in maniera mirata il target di pubblico – ma che, se gestita bene, arricchisce il vocabolario emotivo del film. Tutti amano e soffrono per amore o per la sua mancanza, ma ogni età ha le sue parole, i suoi gesti, i suoi stupori.
Questo in teoria; la pratica di Regretting You – Tutto Quello Che Non Ti Ho Detto è zoppicante, non totalmente imperfetta, ma zoppicante. Comincia con quattro giovani adulti, a un qualche punto degli anni Duemila: Morgan (Allison Williams) e Chris (Scott Eastwood) + la sorella di Morgan, Jenny (Willa Fitzgerald), e Jonah (Dave Franco). Sono gli unici nel sistema solare a non accorgersi che la disposizione è sbagliata: per affinità caratteriali, dovrebbe essere Jonah e Morgan, Chris e Jenny. Chris e Morgan hanno subito una figlia, si chiama Clara (Mckenna Grace). Quando, 17 anni dopo il preambolo, Chris e Jenny muoiono insieme in un incidente e le verità sottaciute vengono a galla, Morgan, Jonah, Clara e il suo interesse sentimentale, Miller (Mason Thames), devono mettere in discussione tutto quello che sanno sull’amore e l’autenticità di una relazione e imparare a essere onesti con sé stessi. Detto questo, bisogna occuparsi del personaggio più importante del film. È un po’ una sorpresa.
L’importanza di chiamarsi Sam Morelos

Si chiama Sam Morelos e interpreta Lexie, la migliore amica di Clara. È il paradosso rivelatore Regretting You – Tutto Quello Che Non Ti Ho Detto. In scena c’è di quando in quando, di battute ne ha anche meno e il ruolo è di supporto emotivo e sollievo autoironico ai dolori di Clara/Mckenna Grace. Non potrebbe essere altrimenti, personaggi come Lexie esistono per uno scopo: alleggerire i toni, bilanciare, togliere pressione alla/al protagonista. Non dovrebbero mai essere i più riusciti, perché la natura puramente strumentale della spalla toglie al personaggio una parte di autenticità. Eppure, per un film così orientato a raccontare dell’inestricabile caos e della magia dei sentimenti, di come vita e morte siano parte dello stesso confuso tutto, Sam Morelos, che nel discorso è una nota a margine, finisce per essere la cosa migliore, la più divertente, la più vera di Regretting You – Tutto Quello Che Non Ti Ho detto.
È il cuore della sola scena in cui la regia di Josh Boone, lo script di Susan McMartin e le pagine di Colleen Hoover sono perfettamente allineate e l’amore, il vuoto, il dolore, l’assenza e le risate si amalgamano, e il film raggiunge quell’ubiquità di toni che è il suo proposito di buon melodramma e che fatica a raggiungere altrove. È una cena tutti insieme, Chris e Jenny sono morti, l’amara verità è di dominio pubblico e i personaggi – oltre alla citata Sam Morelos ci sono Allison Williams, Dave Franco, Mckenna Grace e Mason Thames – fanno i conti con i loro sentimenti e prendono le misure alla vita e all’amore. La scena è il film come dovrebbe essere: divertente, commovente, urlato, imbarazzante, tragicomico, vagamente alcolico.
È un momento, poi Regretting You – Tutto Quello Che Non Ti Ho Detto torna all’imprecisione di toni e alla confusione narrativa che è il suo frustrante standard. Delle due linee narrative, quella degli adulti è in potenza la più riuscita. Dave Franco e Allison Williams avrebbero molto da dire su un uomo e una donna che per anni hanno mentito a sé stessi e sono stati ingannati, e ora devono capire cosa sia il vero amore. Gli servirebbe più spazio per riuscirci, ma lo spazio non c’è perché il film deve trovarne anche per l’altra coppia. Nulla di sbagliato nella costruzione del rapporto tra Mason Thames e McKenna Grace (lei ha un gran feeling con la mamma Allison Williams che andava sfruttato meglio), ma resta tutto, sesso compreso, a un livello di imprecisa leggerezza, una “castità” forzata che toglie vigore al film. Servire più generazioni poteva far bene a Regretting You – Tutto Quello Che Non Ti Ho Detto, intrecciarle in maniera confusa ha tolto forza a entrambe.
Regretting You – Tutto Quello Che Non Ti Ho Detto: conclusione e valutazione
Gli sfondi, la musica, il cast, la commistione di dolore e sentimento, l’energia melodrammatica addolcita da un pudore eccessivo – ma è chiaro che qui entrano in gioco questioni di carattere puramente commerciale – raccontano questo: Regretting You – Tutto Quello Che Non Ti Ho Detto fa di Colleen Hoover la stella polare dello storytelling sentimentale del cinema americano. L’autrice americana è, per gli anni Venti del XXI secolo, quello che Nicholas Sparks è stato per il melodramma al passaggio tra i due secoli e i due millenni (e anche più avanti). Il film di Josh Boone ha quello che serve a un buon film sentimentale per funzionare: generazioni a confronto, lacrime e risate, delicatezza di tocco, autoironia. Il racconto dell’amore dei due ragazzi (Mckenna Grace e Mason Thames) è troppo leggero e pudico e quello dei due adulti (Dave Franco e Allison Williams) meritava più spazio. I limiti di Regretting You – Tutto Quello Che Non Ti Ho Detto, come spesso succede, sono una guida utile per il futuro, se Hollywood sarà capace di restare in ascolto.