Qualcosa di buono: recensione

Qualcosa di buono è un film diretto da George C. Wolfe, in sala dal 27 agosto 2015 e distribuito da Koch Media. Adattamento cinematografico del romanzo You’re Not You scritto nel 2007 da Michelle Wildgen, è la storia di una malattia che logora l’anima, di donna coraggiosa e di un’amicizia incondizionata. Con protagoniste Hilary Swank (anche in veste di produttrice) e Emmy Rossum.

“Io non ho nessuno tranne lei, Frankie”. A dire questa frase è il personaggio di Maggie Fitzgerald in Million Dollar Baby di Clint Eastwood, interpretato da una bravissima e impeccabile Hilary Swank. Stessa cosa che ha pensato l’Academy quando le ha assegnato il Premio Oscar come Migliore Attrice. In Qualcosa di buono veste i panni di Kate, brillante pianista all’apice del successo e della felicità coniugale. Innamoratissima della vita, dei suoi affetti e del marito, resta ‘tremendamente’ sola quando si ammala di SLA. Unico miraggio e ancora di salvezza è Bec, giovane scapestrata universitaria alla ricerca di un lavoretto e inesperta un po’ in tutto. Ad interpretarla è Emmy Rossum conosciuta ai più per la scorretta ed elettrizzante serie televisiva americana Shameless.

Qualcosa di buono è un film che affronta più drammi: la malattia, il sentirsi un peso per gli altri, l’essere soli e incompresi. Un po’ come Alice (Julianne Moore in Still Alice), docente all’università di psicologia, stimata e amata da colleghi e allievi, che a causa dell’Alzheimer perde la lucidità e la capacità di parlare, Kate viene colpita da una malattia che le devasta il corpo impedendole di muoversi e di suonare il piano. Accanto alla struggente malattia, l’improvviso arrivo nella sua vita di Bec, studentessa audace che si improvvisa badante, crea sollievo. Bizzarra, ironica e imbarazzante, ma sincera, schietta e amica.

Hilary Swank si lancia un’altra volta in un ruolo ‘enorme’ e complesso, il risultato è sbalorditivo. Vero. Questo fa si che sia impossibile provare pena o compassione per Kate, ma solo affetto, vicinanza e supporto. Cosa che accade a Bec, anche se Emmy Rossum è troppo legata al suo personaggio televisivo e all’atteggiamento di Fiona.

Qualcosa di buono è un’amicizia, un legame nato dal nulla e capace di regalare momenti intensi ed eterni. Niente lacrime. Forse solo un colpo al cuore nel vedere due persone che, come in Quasi amici e Dallas Buyers Club, trovano conforto, appoggio e stimolo l’una nell’altra. E sarà Bec a suonare il piano per Kate.

Giudizio di Cinematographe

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.5

Voto finale