RomaFF13 – Nevermind: recensione del film di Eros Puglielli

Un film surreale e dalle atmosfere hitchcockiane; un cinico e pungente viaggio nell'assurdo.

Nevermind è un film del 2018 di Eros Puglielli, presentato in anteprima mondiale nella sezione Alice nella città della Festa del Cinema di Roma. Si tratta di un film dalla struttura a episodi, collegati fra loro da alcuni personaggi e dalla comune atmosfera di inquietudine, derivante da avvenimenti paradossali e pressoché inspiegabili. I protagonisti di Nevermind sono Giulia Michelini, Massimo PoggioAndrea Sartoretti, Paolo Sassanelli, Alberto Molinari, Gianluca Gobbi, Renato ScarpaAurore Erguy.
Nevermind Cinematographe.it

Uno psicologo con la passione per la radio e sotto costante minaccia da parte del guidatore di un carro attrezzi, un avvocato ossessionato dalle proprie parti intime, una ragazza che per racimolare qualche soldo come babysitter si ritrova a lavorare per un’inquietante coppia, un uomo alle prese con le proprie radici e con un sinistro amico e un aspirante cuoco alla ricerca di un modo per liberarsi di un collega invadente e arrogante. Persone ordinarie alle prese con avvenimenti straordinari, protagoniste loro malgrado di situazioni ben oltre il limite dell’assurdo ma con un chiaro collegamento ai lati più torbidi e oscuri del nostro quotidiano. Questo e molto altro è Nevermind, che segna il ritorno al cinema di Eros Puglielli a 12 anni di distanza da AD Project.

Nevermind: un film surreale e dalle atmosfere hitchcockiane

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In un cinema contemporaneo che sembra sempre più ossessionato dalla necessità di razionalizzare, di appiattire i livelli di lettura e di dare spiegazioni a ogni cosa, l’ultimo lavoro di Eros Puglielli arriva come una ventata d’aria fresca, capace di portare avanti con coraggio e caparbietà un’idea di cinema che appare quasi démodé, giocata tutta sulla tensione, sulle atmosfere e sul non detto.

Il titolo Nevermind ci offre fin da subito una chiave di lettura per gli eventi a cui stiamo per assistere. Non importa infatti che la concatenazione fra le 5 storie presentate sia più legata ai personaggi che alla mera trama, non importa che molti eventi degli eventi narrati siano in bilico fra grottesco e paranormale e non importa nemmeno che le spiegazioni a ciò che vediamo siano praticamente assenti, perché l’obiettivo del regista non è dare risposte ma spingerci all’interno di un labirinto apparentemente senza via di uscita, drammaticamente somigliante alla realtà che viviamo tutti i giorni.

Eros Puglielli ci accompagna in quello che a tratti sembra quasi un crossover fra gli show Storie incredibiliAlfred Hitchcock presenta, facendo propria l’attenzione per la suspense del maestro del brivido ma divergendone significativamente nei passaggi più determinanti. A differenza di molte delle opere del cineasta britannico, in cui la tensione era generata dalle maggiori informazioni in possesso agli spettatori rispetto ai personaggi, Nevermind infatti sovrappone i due punti di vista, con il risultato di creare empatia nei confronti dei protagonisti del film, tutti alle prese con una routine quotidiana che assume progressivamente contorni allarmanti. Il senso di smarrimento dei personaggi è lo stesso nostro, ma lo sguardo ironico di Puglielli rende il film sempre godibile e appagante, nonostante l’assenza di risposte o spiegazioni.

Nevermind: un film spiazzante e imprevedibile

A rimanere impressi fra i vari personaggi sono soprattutto il cuoco sull’orlo di una crisi di nervi dell’ottimo Andrea Sartoretti, emblematico del rancore represso sul posto di lavoro, o in altre situazioni in cui si è costretti a convivere con persone sgradevoli, e l’improvvisata babysitter di Giulia Michelini, che con la sua consueta naturalezza ci ricorda la sensazione di confusione e disorientamento che proviamo nel momento in cui ci viene assegnato un compito dallo scopo nebuloso, sentendoci così un mero ingranaggio di un meccanismo enigmatico. Eros Puglielli dal canto suo è abile a fare da collante fra i vari episodi i vari registri, muovendosi con disinvoltura fra i toni della commedia e quelli del thriller, completando l’opera con una puntuale colonna sonora, da lui stesso curata insieme ad Alessandro Sartini, che sottolinea i momenti più bizzarri e misteriosi.

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In conclusione, Nevermind è un film che va ben oltre il puro divertissement, rivelandosi un cinico e pungente viaggio nell’assurdo che ci circonda e nelle imprevedibili conseguenze a cui può portare ogni nostra più apparentemente insignificante decisione. Un film spiazzante, inclassificabile e mutevole, che per la sua natura è destinato a respingere gli spettatori in cerca di visioni rassicuranti e confortevoli e ad attrarre quelli interessati agli aspetti più cupi della psiche umana.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 3.5

3.5