Nerve: la recensione del film con Emma Roberts e Dave Franco

Nerve: un film per teenager che mixa argomenti socialmente in voga con sfumature thriller e una sciroppata di romanticismo Disney.

Spettatore o giocatore? È questa la domanda che viene posta a chi decide di iscriversi a Nerve, il nuovo gioco social online che permette di vincere grandi somme di denaro e avere dei fan, sfidando i concorrenti in prove ogni volta diverse e su misura. Una scommessa con se stessi più che con gli altri, un rischio che Vee (Emma Roberts), prossima al college, decide di accettare; per una volta vuole dimostrare anche alla sua amica Sydney (Emily Meade) che non teme di apparire in pubblico, che anche lei può essere protagonista.

Inizia così una notte tra le strade di New York che Vee trascorrerà insieme a un altro giocatore, Ian (Dave Franco), perfetto cavaliere a giudizio dei fan per i quali i due devono formare coppia nel gioco. Ma se in un primo momento le sfide sembrano innocue (un bacio a uno sconosciuto), divertenti (provare un abito d’alta moda in una boutique) e soprattutto redditizie (Vee comincia a ricevere bonifici per svariate centinaia di dollari), qualcosa a un certo punto cambia e Nerve mostrerà anche le proprie dinamiche pericolose e oscure.

Nerve: il libro di Jeanne Ryan rivive nel film di Henry Joost e Ariel Schulman

L’incontro di Vee e Ian

Era inevitabile che un successo internazionale come quello di Jeanne Ryan (l’autrice del romanzo omonimo da cui è tratto il film) venisse trasposto sul grande schermo. Sono anni che da romanzi per young-adult vengono tratti film che al botteghino rendono e fidelizzano il pubblico, specialmente quello giovane. Nerve non è da meno, andando a collocarsi (purtroppo) in quella serie di prodotti per teenager che uniscono argomenti socialmente in voga (come i social media, la privacy, i reality show, etc.) con sfumature thriller e una sciroppata di romanticismo Disney. Basti pensare a titoli come la serie Hunger Games o il recente The Circle.

Vee viene attratta come Alice nella tana del Bianconiglio, un nuovo mondo in cui apparentemente può decidere autonomamente chi essere, senza dover rendere conto alla madre Nancy (una Juliette Lewis a cui non siamo abituati in queste vesti, ricordandola nel simpatico Assassini Nati, 1994 di Oliver Stone!) o ai propri amici delle proprie azioni, un mondo in cui diventa indipendente anche economicamente.

Nerve: giocare per essere economicamente autonomi?

La sfida della corsa in moto è una delle scene più adrenaliniche di Nerve

Ed è questo forse lo spunto più interessante del film, quello che meritava di essere sviluppato e al quale sono stati preferiti uno scontato risvolto giuridico-morale (l’effettiva responsabilità di chi agisce su internet nascondendo la propria identità) e una storia d’amore trita e ritrita. Un ragazzo giovane che deve affrontare l’università e vuole vivere per conto proprio magari anche coltivando una passione (Vee vive a Staten Island ma vorrebbe trasferirsi in California per studiare fotografia), come può fare in una società in cui non viene considerato? Spesso internet offre una risposta, Nerve ne è un esempio, ovviamente negativo.

Aldilà dell’aspetto morale il film offre uno spettacolo adrenalinico, lasciando spesso lo spettatore col fiato sospeso per le prove che i protagonisti devono affrontare, in una New York notturna che dà il meglio di sé, grazie anche alla regia moderna e spontanea di Henry Joost e Ariel Schulman (Catfish, 2010 e Paranormal Activity 3, 2011); la sceneggiatura di Jessica Sharzer regge molto bene per tre quarti della pellicola, andando poi a scadere in un vortice sempre più nonsense che conduce a un finale per nulla originale e privo di pathos. Brava la Roberts che dimostra ancora di essere uno dei volti più interessanti di Hollywood, speriamo in prossimi ruoli degni di una… Giocatrice.

Nerve è in uscita nelle sale italiane dal 15 Giugno, distribuito da 01 Distribution.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 2.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

2.8