Mr. Harrigan’s Phone: recensione del film di John Lee Hancock

Mr. Harrigan's Phone è un racconto di suspense che lega due solitudini. Ma è principalmente una storia di formazione, o di educazione alla lettura

Certe connessioni non sono scritte nel nostro Dna ma sono destinate a durare per sempre, come l’affinità che si instaura tra due che s’incontrano e riescono a scoprire nuovi sé; che sono eletti a vivere in sintonia, perché specchi letterali l’uno dell’altro. È quel che accade in Mr. Harrigan’s Phone, il lungometraggio scritto e diretto da John Lee Hancock – prodotto da Ryan Murphy, Jason Blum e Carla Hacken, su Netflix dal 5 ottobre 2022 -, che è tratto dall’omonima ghost story di Stephen King, pubblicata nella raccolta If it Bleeds. Una storia confidenziale con la parola che coinvolge una singolare “famiglia elettiva”, e ci esorta a staccarci fisicamente dai cellulari e dal mondo delle continue connessioni dell’era digitale; a fermarci di più sull’attività della mente,perché ci sono ancora tanti libri da scrivere“. Il film, che raggiunge vette che comprendono i termini di un’oscura consolatio e trascendono i limiti dell’esperienza umana, rinuncia consapevolmente alle caratteristiche di un horror (solo citato), ma cattura lo story concept racchiuso nel racconto del “Re del Brivido” concentrandosi sull’evoluzione della psiche dei suoi personaggi.

Mr. Harrigan's Phone, recensione, Cinematographe.it

Mr. Harrigan’s Phone: quando il signor Harrigan muore, l’amico Craig continua a comunicare con lui attraverso un iPhone…

Mr. Harrigan’s Phone è un racconto di suspense che lega due solitudini. Ma è principalmente una storia di formazione, o di educazione alla lettura. Ambientata nel 2003, nella piccola cittadina di Harlow – nelle campagne isolate del Maine-, l’opera gioca sul costante disequilibrio tra ciò che accade sullo schermo e quello che il pubblico si aspetta che accadrà. La giungla, L’Amante di Lady Chatterley, Dombey e figlio, Cuore di tenebra, Non si uccidono cosi anche i cavalli? e Delitto e castigo; sono solo alcuni dei libri che l’adolescente Craig (l’inappuntabile Jaeden Martell che nel 2017 ha recitato il ruolo di Bill in It), in cambio di 5 dollari l’ora, legge all’anziano solitario e miliardario Harrigan (Donald Sutherland).

Mr. Harrigan's Phone, recensione, Cinematographe.it

Craig si reca per tre volte a settimana, per ben cinque anni, nella lussuosa dimora di Harrigan. Il ragazzo desidera diventare uno sceneggiatore, intanto inizia a frequentare il primo anno di liceo. Ma, malgrado gli impegni di studio, continua ad incontrare Harrigan, e instaura con l’uomo un rapporto speciale basato sull’amore condiviso per i libri e per la lettura. I momenti con il suo ricco amico diventano per il ragazzino sempre più intensi. Più di suo padre, Mr Harrigan conosce i suoi sogni. Craig avverte il potere della lettura che lo stimola a trovare quanto di nascosto abita in lui. Percepisce di saper rimanere con se stesso, e scopre un mondo nuovo. Ma quando il miliardario muore, il giovane continua a comunicare con lui attraverso un iPhone. Il defunto risponde ai suoi messaggi con delle enigmatiche lettere, e “si premura” di eliminare fisicamente i nemici di Craig…

Il messaggio per Craig e per chi guarda è: stacca il cellulare, prenditi cura della tua anima

Mr. Harrigan's Phone, recensione, Cinematographe.it

Intenzionalmente John Lee Hancock non ha voluto terrorizzarci, né stupirci; ha deciso invece di portarci nella direzione opposta del gioco. Spiazzarci. Perché se siamo stati noi a scegliere cosa guardare, è il regista che ha deciso – sfruttando la nostra attenzione puntata sul genere horror e sul racconto di Stephen King – cosa lasciare che entrasse nella nostra anima. Mr. Harrigan’s Phone parla di quel “sempre connessi” che non ha nulla a che vedere con l’interferenza dei cellulari nella vita sociale. Jaeden Martell e Donald Sutherland sono due splendidi interpreti in questa pellicola che, più che un thriller, è una riuscita riflessione sul tema della pervasività della Rete, in un contesto digitale in cui sempre più finiamo per “appartenere alle cose“. Prima di diventare uno spirito pronto a intervenire in modo sinistro in favore dell’amico, Harrigan è un mentore lungimirante. Tra una lettura e un’altra, snocciola al ragazzo due lezioni fondamentali: pretendere ciò che si desidera e agire con durezza contro i prepotenti. Ma il vero messaggio, per Craig e per chi guarda – che sembra quasi un segnale universale di richiesta di soccorso-, arriva alla fine sotto forma di risposta (dall’altro mondo) ad un sms:C.C.C. STOP” (Craig, Craig, Craig. Fermati)”. Riprenditi la vita vera e i tuoi sogni. Stacca un po’ il cellulare, prenditi cura della tua anima.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3.1

Tags: Netflix