Magnolia: recensione del film di Paul Thomas Anderson

Con Magnolia Paul Thomas Anderson è entrato di diritto nell'Empireo del panorama cinematografico mondiale, con un racconto sulla vita e la morte.

Amore, morte, vita e sofferenza: tutto si intreccia nel terzo lungometraggio di Paul Thomas Anderson, che con Magnolia si affaccia definitivamente sulla scena cinematografica mondiale, riuscendo ad aggiudicarsi anche l’Orso d’oro al festival di Berlino 2000. L’estro del regista spazia e si rivela nei diversi elementi del film, soprattutto nella costruzione della sceneggiatura che sa magistralmente mescolare le grandi passioni della vita con una quotidianità impietosa e, spesso, molto fredda. La trama si suddivide tra diverse storie personali, diversi esempi di vite messe alla prova da circostanze non favorevoli e pronte, volenti o nolenti, ad affrontare la morte: la connessione del mondo porta a intrecciarsi in modo non sempre consapevole le vite di nove personaggi. Ognuno di loro è alle prese con un dramma e una frustrazione che li porta a confrontarsi con la morte per varie motivazioni e con approcci profondamente differenti.

Magnolia - Cinematographe.it

Magnolia: un racconto sulla deriva del confronto quotidiano tra vita e morte

Magnolia è una delle opere di Paul Thomas Anderson che più mette in mostra la sua capacità di declinare l’indole umana con le sue mille esperienze e le sue sofferenze. L’interiorità di ognuno viene esternata verso le persone circostanti con diverse intenzioni e, quindi, diversi risultati: negli episodi che compongono il film si affronta il concetto (in alcuni casi si potrebbe parlare del “bisogno”) della morte con tutte le sue modalità di manifestazione, dal suicidio all’omicidio, fino alla più crudele delle casualità.

Tom Cruise trova nel personaggio dello spietato Frank una delle sue interpretazioni migliori, cinico motivatore corrotto nell’animo da un rapporto complicato con il padre, reagisce con aggressività alle difficoltà della vita, trovando sfogo su persone che vedono nel suo carisma una possibile soluzione ai loro problemi. Ma anche la tenera insicurezza di Donnie Smith, che porta il volto di William H. Macy, e la tribolazione interiore di Linda, interpretata da Julianne Moore, mettono in risalto le fragilità umane e la loro capacità di trasfigurare l’esperienza umana e la prospettiva con cui approcciarsi alla quotidianità.

Magnolia: la spiegazione del film con Tom Cruise

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Vizio di forma: il significato del film di Paul Thomas Anderson

Da questo ritratto di umanità varia di Paul Thomas Anderson, la nostra specie animale ne esce come una vittima di se stessa, succube delle passioni e della distorsione che queste imprimono sulla prospettiva con cui guardare al mondo. Le varie esperienze personali finiscono con l’acquisire una dimensione sproporzionata, che tiene conto non tanto della loro reale consistenza quanto delle loro ripercussioni emotive, non solo sui personaggi stessi ma anche sulla loro capacità d’influenzare le persone circostanti. Magnolia e la sua sceneggiatura scavano nel labirinto dell’animo umano con delicatezza e precisione e al tempo stesso con spietatezza e crudeltà, perché nel film Paul Thomas Anderson sprigiona la sua capacità di toccare i punti deboli dell’uomo, ostentandoli e mettendoli a confronto con diversi frangenti dell’esperienza umana, a partire da quello che è forse il punto più delicato, vale a dire il confronto con la morte.

Venire a patti con il bilancio della propria vita scaturisce emozioni diverse e contrastanti tra loro, con il risultato che ognuno dei personaggi sfoga in maniera diversa le frustrazioni, affrontando il tema della morte (propria o di conoscenti prossimi) ognuno come può. Se il comparto artistico e registico sotto la salda guida di Paul Thomas Anderson ha la disarmante capacità di mettere il pubblico di fronte alla deriva di se stessi, il reparto attoriale si rivela capace di dare voce alle idee del regista con efficacia, creando un fulgido ritratto dell’umanità e del suo essere inadatta in molte circostanze.

Regia - 5
Sceneggiatura - 5
Fotografia - 4
Recitazione - 5
Sonoro - 3
Emozione - 5

4.5