LFF 2018 – La vita in un attimo (Life Itself): recensione del film

La vita in un attimo è un dramma romantico sulle note di Bob Dylan, con la voce fuoricampo di Samuel L. Jackson.

Non capita spesso di vedere un film che fa sorridere mentre si hanno ancora gli occhi lucidi per aver pianto pochi secondi prima. Dan Fogelman, autore della serie tv This is Us, riesce a ottenere questo flusso emotivo con La vita in un attimo (Life Itself), un film che racconta la vita con assoluta sincerità e naturalezza. (Chi ha seguito la serie tv con Mandy Moore e Milo Ventimiglia forse si aspetta questo tipo di film)

La voce fuoricampo di Samuel L. Jackson presenta i protagonisti Oscar Isaac e Annette Benning, come se fosse il commento del regista che si attiva nei contenuti extra di un dvd. Questa idea originale suggerisce l’identità di un film insolito e ambizioso che mira a sorprendere lo spettatore. Suddiviso in quattro capitoli, La vita in un attimo esplora la vita, i sentimenti e l’evoluzione di alcuni newyorchesi di diverse generazioni. Isaac interpreta Will, uno scrittore in crisi creativa che si trascina depresso per le strade di New York senza fiducia nel futuro. La sua storia d’amore con Abby (Olivia Wilde) è finita e lui ripercorre il passato durante le sedute con la psicoanalista interpretata da Annette Benning. L’amore é il comun denominatore, da New York all’assolata campagna spagnola, rendendo protagonista semplicemente la vita, con le sue gioie, dolori, speranze e traguardi.

La vita in un attimo e i newyorchesi di diverse generazioni

La vita in un attimo Cienmatographe.it

Sulle note di Bob Dylan, Fogelman realizza un dramma romantico che alterna l’ironia alla tragedia per raccontare la vita in un modo inaspettato, emozionante e non sdolcinato. Qualcuno lo ha paragonato a Collateral Beauty, ma in realtà La vita in un attimo si potrebbe definire la bella copia del film poco riuscito di David Frankel. Un cast perfettamente in parte valorizza una sceneggiatura puntuale e attenta ad ogni piccolo dettaglio, per non perdere il controllo di una struttura narrativa circolare. Viene affrontato il tema della perdita, della malattia, e della morte, secondo la pratica molto comune di costruire una verità alternativa come auto protezione. L’aspetto emotivo del film è sicuramente aiutato da una fotografia suggestiva e romantica e da una colonna sonora che mantiene una sua poetica dall’inizio alla fine. Alcune idee originale di Fogelman fanno la differenza, come il catapultare i protagonisti nei propri ricordi, o la magia delle coincidenze sotto il segno di un destino già scritto.

La vita in un attimo: un dramma romantico sulle note di Bob Dylan

Quante volte vi siete chiesti come sarebbe andata la vostra vita se aveste fatto una scelta al posto di un’altra? Un vago richiamo al film Sliding Doors del 1998, ma trattato con un tono più intimo. Il regista riesce a far convivere bene e male adottando uno stile raffinato che avvolge la storia in una specie di magia visiva e sentimentale. Il ritmo del film è costante e sostenuto senza pause o ripetizioni, risparmiando energia nel raccontare solo i momenti necessari. I valori umani più puri e istintivi guidano La vita in un attimo in una comfort zone adatta a un pubblico eterogeneo. Un film fatto per commuovere e far consumare scatole di fazzoletti, ma anche un prodotto cinematografico valido e necessario, piacevole da vedere e da vivere.

La vita in un attimo è al cinema dal 21 febbraio 2019, distribuito da Cinema Srl.

Regia - 5
Sceneggiatura - 5
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 4
Emozione - 5

4.5