La seconda chance: recensione della magica commedia con Max Giusti

Max Giusti e Gabriella Pession sono protagonista della nuova commedia fantastica di Umberto Carteni, La seconda chance.

A un solo anno di distanza da Quasi orfano, Umberto Carteni torna sul grande schermo con La seconda chance, commedia fantastica uscita nelle sale il 26 ottobre 2023 e trasmessa poi su Rai 1 in prima visione il 29 dicembre 2023, per poi essere disponibile su RaiPlay. Con nel cast Max Giusti, Gabriella Pession e Maurizio Mattioli, il film presenta 2 giovani grandi promesse del cinema italiano: Vittoria Gallione e Fabio Bizzarro, rispettivamente già visti in DOC – Nelle tue mani e Croce e delizia.

La comicità de La seconda chance non convince del tutto

La seconda chance - cinematographe.it

Max e Anna, sposati da 25 anni, sono genitori di 2 gemelli, Tina e Nico, in procinto di festeggiare il loro 18º compleanno. I due ragazzi non potrebbero essere più diversi, ecco che il loro atteso raggiungimento della maggiore età ha due opposte modalità di celebrazione. Ad accomunarli l’ostilità verso i genitori, che continuano a trattarli come dei bambini e che non sembrano interessati a capirli e accettare il fatto che siano davvero cresciuti. Dopo che Max rovina completamente la festa della figlia e Anna distrugge il proprio rapporto con il figlio, entrambi confidano l’uno all’altra il proprio desiderio, condiviso, che i gemelli tornino bambini. Un desiderio pericoloso, soprattuto dal momento che si avvera. Il giorno dopo, i figli 18enni sono tornati neonati, e crescono a vista d’occhio, con tempi diversi, passando dall’avere 6 mesi all’avere 4 anni nel giro di pochi giorni. Anna e Max hanno un solo modo per far sì che i figli tornino adolescenti e per recuperare il proprio rapporto con entrambi, ma ancora non sanno quale.

La seconda chance parte con un forte incipit, intenso, drammatico e attuale. I due figli, ottimamente interpretati dai giovani attori Vittoria Gallione e Fabio Bizzarro, sono fin troppo lontani dai loro genitori, che ancora li trattano come dei bambini e quasi desiderano che i gemelli tornino piccoli. Periodo della vita in cui sembrava tutto più facile. Ecco che quando il desiderio diventa realtà, La seconda chance si colloca in quel settore di commedie dal tocco fantasy che fa della magia la vera miccia della storia, senza la quale una presa di coscienza e consapevolezza sarebbe stata impossibile. I reali problemi che erano tanto credibili quanto facilmente identificabili dalle prime scene della pellicola scompaiono e il film si concentra su un’altra trama. Le difficoltà, sensazioni che rasentano l’odio e l’accettazione di vivere universi opposti, vengono perfettamente rappresentate nei primi dialoghi, nei litigi e nei vari momenti che genitori e figli adolescenti vivono all’inizio, dando un quadro completo e che mostra da subito come sia necessario un cambiamento.

Una tematica chiara e ben raccontata

La secona chance

L’incantesimo che si compie non viene però reso né vissuto con lo stesso pathos e lo stesso coinvolgimento che aveva invece suscitato la chiara immagine della vita della famiglia con 2 figli alla soglia dei diciotto anni, pronti ad essere non solo legalmente, ma anche personalmente e privatamente maggiorenni. Adulti e padroni della propria vita, sordi a qualsiasi richiesta, obbligo o divieto dei genitori. Umberto Carteni, al quale queste tematiche sono fin troppo care, con pochi dialoghi e poche scene e con una dose di simbolismo racconta e descrive uno dei concetti più antichi ampiamente trattati, e lo fa mettendosi dalla parte dei giovani, che realmente appaiono costretti a vivere in casa con 2 estranei. Considerata un’apertura quindi così convincente, carica d’immedesimazione, forte e che, nonostante sia già vista, è fortemente contemporanea, e nel film appare inoltre complessa e ricca di sottotesti, La seconda chance sarebbe potuto essere un prodotto compatto e completo.

La scelta dell’elemento magico apre uno scenario divertente e simpatico, che viene però trattato senza lo sperato e naturale stupore, disagio, e con una serie di ostacoli e complicazioni che da un film del genere ci si aspetterebbe. Invece, nonostante le convincenti performance di Max Giusti e Gabriella Pession, non c’è una reale partecipazione, né una matrice prettamente umoristica o drammatica: i personaggi lasciano che ogni situazione scorra loro addosso e con troppa semplicità comprendono ciò che sta accadendo. L’idea di due figli adolescenti che tornano neonati e che crescono a vista d’occhio era davvero vincente, anche se non innovativa, ma sempre intrigante e densa di spunti; in La seconda chance, però, non viene sviluppata al meglio. Il tema principale è invece limpido e cristallino, aiutato anche da una struttura circolare che lega inizio e fine e che produce un valido e apprezzato arco di trasformazione dei personaggi dei genitori. Due figure alle prese con un tragitto di accettazione e comprensione, di se stessi, e dei propri figli.

La seconda chance: valutazione conclusione

La seconda chance

La seconda chance è caratterizzato da buon cast, con impeccabili interpretazioni, sopratutto dei giovani attori Vittoria Gallione e Fabio Bizzarro che ben narrano e disegnano l’inizio della fine dell’adolescenza, la voglia di libertà e la necessaria esigenza di essere giustamente trattati da adulti. Le scene più comiche e che producono la prevista e attesa ilarità arrivano come un raggio di sole, con trovate anche originali che sorprendono, ma si tratta veramente di troppe poche sequenze. A dover realmente crescere sono quindi proprio il padre e la madre dei due gemelli, a fare i conti con i propri errori e a scendere a patti con dei figli cresciuti, che hanno esigenze e bisogni diversi, che stanno decidendo chi essere e che stanno compiendo un percorso dove vanno accompagnati per poi imparare a camminare da soli.

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Regia - 3
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 3
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.7

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