Guida per baby sitter a caccia di mostri: recensione del film su Netflix

Guida per baby sitter a caccia di mostri, tratto da una serie di romanzi per young adults, è un piacevole primo capitolo di saga che introduce un nuovo mondo fantasmagorico.

Diretto da Rachel Talalay e con un cast ben assortito e all’altezza del compito, Guida per baby sitter a caccia di mostri è tratto dal romanzo per ragazzi di Joe Ballarini. Una nuova saga urban fantasy, che unisce all’ambientazione contemporanea una serie di elementi fantastici che introducono lo spettatore in una dimensione parallela, dove le baby sitter sono le eroine garanti dell’equilibrio dell’universo (o, almeno, di una parte di esso).

Si parte da un fenomeno sicuramente diffuso ovunque, ma che negli USA ha acquisito una sua mitologia urbana. Le adolescenti che, per guadagnare qualcosa, si mettono a disposizione di amici e vicini per tenere d’occhio i più piccoli, sono diventate un po’ un leit motiv di certa letteratura e filmografia. Ragazzine giudiziose o frivole, a seconda dei casi, che vivono storie più o meno spaventose: in Guida per baby sitter a caccia di mostri finalmente si dedica loro una narrazione fantasmagorica, che le equipara a tanti altri eroi che strizzano l’occhio a un pubblico giovanissimo.

Guida per baby sitter a caccia di mostri: la nascita di un’eroina

guida per baby sitter a caccia di mostri cinematographe.it

Protagonista di Guida per baby sitter a caccia di mostri è Tamara Smart (Kelly Ferguson), ragazzina afroamericana timida e impacciata, che a scuola è presa di mira dai bulli in quanto “attira mostri”. Lei, più di altri, ha un ricordo vivido delle creature che tormentano l’infanzia, quelle che abitano sotto il letto o nell’armadio e che non fanno dormire i bambini. Questo trauma l’è rimasto appiccicato addosso, e la rende particolarmente sensibile al tema, ma anche restia a svolgere il mestiere di baby sitter. Durante la notte di Halloween, per fare un favore alla madre, si trova – però – a fare da balia al piccolo Jacob (Ian Ho) anche lui particolarmente spaventato dalle presenza occulte che si aggirano per la stanza. Come succede in altri cult di film per ragazzi, il bambino viene rapito dal malvagio Grand Guignol (un irriconoscibile Tom Felton) e portato in un altro mondo, con l’ausilio di mostriciattoli tanto aggressivi quanto ridicoli.

A questo punto Tamara scopre l’esistenza di una società segreta di baby sitter, volta a proteggere i bambini dalla minaccia di mostri, streghe e stregoni. Sarà proprio la ragazzina timida e impacciata, insieme ai suoi nuovi amici (e in particolare all’agente numero uno delle baby sitter Liz LeRue – Oona Laurence) a fare la differenza in questa lotta secolare.

Un ritmo avvincente per un teen action gradevole

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Guida per baby sitter a caccia di mostri ha tutte le carte in regola per un prodotto d’intrattenimento senza troppe pretese che possa piacere al suo target di riferimento. L’ambientazione a metà tra lo sci-fi (il laboratorio-quartier generale delle baby sitter è una delizia) e il fantasy riesce ad accontentare i fan sia dell’uno che dell’altro genere. I protagonisti hanno un look e una personalità accattivanti, ovviamente sbilanciate verso toni farseschi e stereotipati – che rendono facile la lettura del “buono” e del “cattivo”.

L’uso dell’avventura come motore per la costruzione dell’identità della protagonista è un espediente tanto classico quanto intramontabile: partendo dalle sue paure e insicurezze iniziali, Tamara metterà a disposizione della missione il proprio talento e mostrerà a tutte le spettatrici e gli spettatori come “va bene essere diversi” e come non sia necessario essere le / i più popolari della scuola per salvare la situazione. Anzi.

Guida per baby sitter a caccia di mostri, in conclusione

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Tra prime cotte e scene d’azione, gag con i mostriciattoli (resi da una computer grafica non eccezionale, ma adeguata) il film di Rachel Talay scorre in maniera gradevole, concedendosi più di un momento sopra le righe. Ma anche quei momenti hanno un senso, nella costruzione di una storia che ha tutte le caratteristiche di una fiaba contemporanea.

Il passaggio dal mondo delle serie tv a quello del lungometraggio è ormai una degli obiettivi principali della distribuzione Netflix. A parte Tom Felton, diventato famoso nel ruolo di Draco Malfoy nella saga di Harry Potter, ritroviamo Indya Moore, consacrata dalla serie tv Pose. Anche la regia proviene dal mondo delle serie tv: Rachel Talay ha infatti firmato numerosi episodi di show come Sherlock, Sabrina e American Gods, solo per citare alcune tra le più recenti. La dimestichezza della regista con il mondo dei mostri e delle adolescenti proviene, invece, dalla direzione (ormai datata, si parla del 1991) di Nightmare 6, uno degli epigoni stremati della saga di Freddy Krueger.

In generale, cast tecnico e cast artistico si sforzano per confezionare un prodotto competitivo con le saghe per ragazzi destinate al grande schermo. Il risultato è abbastanza all’altezza del loro impegno, se non fosse per il pessimo periodo distributivo, probabilmente Guida per baby sitter a caccia di mostri avrebbe avuto una vita un po’ più brillante del prodotto Netflix medio.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 2.5
Recitazione - 3
Sonoro - 3
Emozione - 2.5

2.8

Tags: Netflix