Gifted – Il dono del talento: recensione

Essere un genio matematico non dev'essere facile, specialmente se sei una bambina di 8 anni. Cosa dovrà subire la piccola Mary in Gifted - Il dono del talento?

Cos’è la normalità, e cosa rende una persona geniale o straordinaria? Un confine sottile separa le due condizioni, ma allo stesso tempo nessuna delle due può fare a meno dell’altra. Il nuovo film diretto da Marc Webb, Gifted – Il dono del talento, indaga le complessità emotive e pratiche che scaturiscono dall’essere una persona fuori dal comune, che vuole mantenere comunque un pizzico di quotidianità nella sua eccezionalità.

In Gifted – Il dono del talento (di cui potete vedere qui il trailer), le problematiche del genio scaturiscono dal fatto che la proprietaria di queste doti è una bambina di otto anni, Mary (Mckenna Grace), che non comprende il pericolo che potrebbe conseguire dall’ossessione per la sua più grande passione: la matematica. A proteggerla da un isolato mondo di numeri è lo zio Frank Adler (Chris Evans) che, dopo il suicidio della madre della bimba, ha rivendicato la tutela sulla nipote, rispettando le volontà di sua sorella Diane.

Mary è divisa tra la normalità e il genio in Gifted – Il dono del talento

Gifted - Il dono del talento

Frank sa cosa significa vivere con la pressione di poter realizzare una delle più grandi scoperte scientifiche di tutti i tempi, perché ha vissuto proprio la stessa situazione con Diane, un promettente genio della matematica incaricato di risolvere le equazioni di Navier–Stokes. Per tale motivo lo zio non auspica lo stesso destino alla vivace e perspicace nipote; anzi vuole per lei una vita normale, in cui possa confrontarsi e socializzare coi suoi coetanei, divertendosi con loro come una bambina comune.

L’accennata atmosfera poetica e la bellezza di Gifted prendono vita gradualmente grazie alla profonda psicologia con cui ciascun personaggio è stato caratterizzato. Marc Webb ha saputo concretizzare, con un eccellente maestria, la descrizione dei personaggi creata dalla sceneggiatura di Tom Flynn riuscendo, allo stesso tempo, a dar vita a una sorta di coreografia emotiva, in cui ogni personaggio possiede un proprio arco narrativo, che va a inserirsi all’interno dell’intera vicenda.

Ci troviamo davanti a una sceneggiatura comune, con tematiche già approfondite in tante altre pellicole precedenti, ma che offre comunque allo spettatore una dolce visione, elementi emotivi che permettono di entrare fin da subito in sintonia non solo con la situazione e l’ambientazione, ma soprattutto con ogni singolo personaggio. Inoltre, stavolta, il genio in campo matematico è indirizzato alle donne, e più precisamente a una bambina. È come se il film volesse essere anche una specie di inno al genere femminile, alla sua grandezza, in un mondo in cui continua a prevalere un celato assoggettamento nei confronti della donna e delle sue capacità. Marc Webb e Tom Flynn attuano un vero e proprio elogio scientifico al mondo femminile, un po’ come si può riscontrare anche nel recente Il diritto di contare, che basa la propria vicenda sulle capacità intellettuali di un gruppo di donne di colore, in un periodo storico in cui non solo la donna non era emancipata, ma in cui vigeva ancora la segregazione razziale.

Gifted – Il dono del talento: la coreografia emotiva delineata da Marc Webb in Gifted viene magicamente creata dalle interpretazioni del cast stellare

Gifted

La grande perla del film è indubbiamente il cast, costellato da grandi e piccole star, che permettono di mantenere costantemente viva l’attenzione, partecipando attivamente alla narrazione. Smessi i panni di Captain America, Chris Evans torna a ruoli più introspettivi, e se vogliamo anche più tormentati, in cui deve confrontarsi con complessità molto più grandi del suo personaggio. Evans dimostra, ancora una volta, dopo la pellicola da lui diretta e interpretata Before We Go, di essere in grado di allontanarsi da parti da blockbuster, recitando in pellicole con tematiche più forti, e più marcate psicologicamente, mettendo da parte le acrobazie da supereroe. Frank porta una gran colpa con sé, ed Evans interpreta magistralmente questo senso di colpa interiore del suo personaggio, con tanto di rabbia, risentimento e un grande amore, dando la sensazione di esplodere emotivamente e verbalmente da un momento all’altro.

La vera sorpresa di Gifted è, però, la piccola Mckenna Grace, che sprigiona tutta la sua energia, vitalità e bravura sul grande schermo, oscurando quasi ogni altra interpretazione. Non è Mckenna a fare da spalla all’ormai noto Evans, ma sembra quasi il contrario, come se la bambina rubasse la scena a chiunque condividesse lo schermo con lei. Mckenna, per essere una bambina di 11 anni, mostra un sorprendente talento, che sicuramente verrà incrementato e sfruttato al meglio in futuro. Ad accompagnare Evans e la Grace in quest’avventura, c’è anche il Premio Oscar Octavia Spencer, che veste i panni di Roberta Taylor, una sorta di madre surrogata/amica/confidente di Mary. È come se Roberta fosse il grillo parlante e il pendolo morale della storia, che consiglia sempre al meglio i due protagonisti, Mary e Frank, sul da farsi.

La colonna sonora di Gifted – Il dono del talento contribuisce a creare un sentimento empatico a cui è impossibile rimanere indifferenti

Gifted

La pellicola diretta da Marc Webb è simile a un puzzle, in cui ogni tassello viene organizzato accuratamente, prima di essere inserito all’interno del progetto globale. Tra questi tasselli, degna di nota è la colonna sonora, firmata da Rob Simonsen, che non solo presenta dei brani che rispecchiano un determinato stato d’animo relativo a una scena specifica, ma che sono al tempo stesso perfettamente integrati con le ambientazioni circostanti, come se talvolta volessero rispecchiare le atmosfere country tipiche della Florida.

Gifted insegna che, a prescindere da qualsiasi talento, ogni bambino deve poter vivere la propria fanciullezza, senza essere proiettato precocemente nel mondo degli adulti. L’empatia che scaturisce da ogni piccolo gesto, o anche dalla frase più innocente, è in grado di condurre lo spettatore a verità che troppe volte vengono sottovalutate: ciò che è importante non è avere una famiglia perfetta, o una bella casa, con un sacco di soldi, ma avere accanto una persona che ti ama e si preoccupa per te, capace di far qualsiasi cosa pur di proteggerti.

Gifted – Il dono del talento è in uscita nelle sale a partire dall’1 novembre, distribuito da 20th Century Fox.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3
Recitazione - 4.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 4

3.6