Furies: recensione dell’action vietnamita Netflix

La recensione del prequel di Furie, il campione d’incassi vietnamita, nel quale si raccontano i trascorsi di Thanh Soi. Diretto e interpretato da Veronica Ngo, il film è disponibile su Netflix dal 23 marzo 2023.

Tutte le storie hanno un inizio alla pari dei personaggi che le animano, ma non sempre questi per espressa volontà di chi li concepisce in fase di scrittura trovano spazio in un film. Può capitare di imbattersi in racconti nei quali il passato del o dei protagonisti viene omesso per esigenze narrative e drammaturgiche, per poi essere rievocato e rivelato in pellicole prodotte successivamente nelle quali i tasselli mancanti e i trascorsi vengono finalmente alla luce. Nasce da questa esigenza il prequel di Furie, il martial arts film campione d’incassi vietnamita diretto da Lê Văn Kiệt nel 2019, approdato nello stesso anno su Netflix, che ora ospita anche questo nuovo capitolo di quella che si avvia a diventare con molto probabilità una saga. Staremo a vedere. Nel frattempo, gli autori hanno pensato di riavvolgere il nastro per andare a scoprire dove e come nascono le figure di  Thanh Soi e Hai Phuong, ma soprattutto quali sono i drammatici eventi che le hanno portate a combattere tra le strade malfamate della Saigon violenta e corrotta degli anni Novanta che fa da cornice a Furies.

In Furies, la regista e interprete Veronica Ngo riavvolge le lancette per portare alla luce il passato delle protagoniste nel prequel del film del 2019

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Disponibile sulla piattaforma a stelle e strisce dal 23 marzo 2023, l’action movie affidato alla direzione di Veronica Ngo, qui impegnata nelle doppie vesti di regista e interprete nel ruolo di Lin, ci racconta tutto quello che c’è da sapere sulla storia dei personaggi principali e sul percorso che le ha portate a diventare le letali vigilanti che abbiamo potuto vedere in azione nel corso del primo atto. Anche qui si assiste al più classico dei canovacci del genere nel quale Furies si va ad iscrivere, basato principalmente su una linea narrativa piuttosto scarna che non promette e non consegna allo spettatore particolari guizzi o colpi di scena, ma colpi marziali proibiti e un pathos tipico del revenge movie si. Qui vediamo Lin raccogliere dalla strada delle giovani ragazze, vittime come lei in passato di atroci abusi e trasformarle in letali giustiziere delle notte, chiamate a scontrarsi contro il peggiore degli aguzzini, il terribile imperatore del crimine di Saigon, Hai Cho Dien, trafficante di droga e a capo dello sfruttamento della prostituzione della città.

In Furies va in scena una cruenta faida che lascerà sul campo di battaglia ettolitri di sangue, arti spezzati e perdite su entrambi i fronti

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Si innesca tra le due parti una cruenta faida che lascerà sul campo di battaglia ettolitri di sangue, arti spezzati e perdite su entrambi i fronti. Poche parole e molti fatti, dunque, come in ogni martial arts action che si rispetti, dove le prime sono accessori e i secondi l’ingrediente imprescindibile. Se dal plot non bisogna attendersi nulla di particolarmente significativo, se non le risposte alle domande sui trascorsi di Lin e compagnia bella, al contrario dalla messa in quadro l’attesa e la curiosità sono più che legittime visto quanto sfoggiato in termini marziali e coreografici a colpi di mosse di vovinam (arte marziale vietnamita) nel capitolo iniziale. Furies in tal senso non è da meno, alzando ulteriormente l’asticella e il livello di spettacolarità delle scene di combattimento, che restano il piatto forte del menù quando non traballano qualitativamente a causa di VFX non propriamente all’altezza (vedi ad esempio l’inseguimento in modo con relativo combattimento).

In Furies l’asticella e il livello di spettacolarità delle scene di combattimento si alzano ulteriormente

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La Ngo, qui alla sua terza prova da regista dopo non avere brillato nelle precedenti occasioni, dal punto di vista tecnico non fa rimpiangere il collega Văn Kiệt. Come lui firma scene d’azione di grandissimo impatto visivo, che fanno del ritmo roboante e dell’iper-cinetica di una macchina da presa che sfida spesso la forza di gravità per mostrare da angolazioni impossibili i corpi a corpi a mani nude e armati tra i rivali chiamati in causa (come ad esempio il tutti contro tutti tra i corridoi del New Century e il cat fight nel quartier generale) il proprio punto di forza. Queste scene sono una bella scarica di adrenalina per gli appassionati del genere, che davanti a certi scambi marziali non possono non tornare alla mente quelli di The Villainess, di thai action come Chocolate e Ong-Bak, oppure i potentissimi film di Gareth Evans in terra indonesiana del calibro di Merantau e The Raid. Il tutto immerso in un cocktail fotografico pulp e acido a base di neon e luci fosforescenti.

Furies: conclusione e valutazione

Veronica Ngo, qui nelle doppie vesti di regista e interprete principale, firma il prequel dell’action movie vietnamita campione d’incassi nel 2019. Pur portando alla luce importanti retroscena del passato delle protagoniste, il risultato ha pochissimo da dire dal punto di vista della scrittura, appoggiandosi al più classico dei canovacci del genere e alle dinamiche del revenge movie. Tutt’altra storia da quello tecnico, con un martial arts film iper-cinetico e pulp che regala agli appassionati del genere più di una scena degna di note.

Regia - 4
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 2.5

3.3

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