RomaFF12 – Eterno Femminile: recensione del film di Natalia Beristain

La vera storia della scrittrice Rosario Castellanos - una donna dal cuore salato, che sceglie le parole con il suo vocabolario del dolore - raccontata nel film Eterno Femminile, al cinema dall'8 marzo

Eterno Femminile (titolo originale Los Adioses) è un film di Natalia Beristain, presentato alla 12 edizione della Festa del Cinema di Roma, con Karina Gidi, Daniel Giménez Cacho, Tessa Ia e Pedro de Tavira Egurrola.

Eterno Femminile ci porta nella vita di una delle più celebri poetesse messicane, Rosario Castellanos, poetessa femminista e radicale, ricordata per le sue battaglie in difesa dei diritti delle donne, che con coraggio si mise a nudo parlando della sua depressione, degli aborti, dell’infedeltà del marito, del divorzio e di un’esistenza segnata da infinite sofferenze.

Eterno Femminile si divide temporalmente in due periodi di vita della poetessa, i tempi universitari e dell’incontro con il futuro marito Ricardo Guerra, e i tempi da docente universitaria e di affermata scrittrice. Molto interessante vedere come cambino le pose, gli sguardi, le abitudini e come restino identiche le passioni, gli amori e le battaglie.

Eterno Femminile e la vera storia di Rosario Castellanos: una donna dal cuore salato, che sceglie le parole con il suo vocabolario del dolore

Rosario Castellanos è rappresentata per lo più negli spazi interni, dal focolare domestico, all’università, alle biblioteche, spazi interni in cui si mostra e si dilegua una donna e i ruoli vengono compromessi, attraverso lotte viscerali che hanno tempestato per decenni l’America latina. E sarà proprio suo marito, col pugno marxista, a rammentare ad una moglie stanca di dover preferire stare in casa a badare al figlio, piuttosto che condurre una vita da lavoratrice. La dominazione di una società fallocratica è straziante e avvilente, e lo ancor più quando la libertà sia discussa con un marito con il quale si è diviso spazi e pensieri per anni.

La poesia della Castellanos è ripercorsa con reading, evocazioni e voci fuori campo, il suo volto è spesso riempito di nuove ombre, riprese dalla regista da interminabili silenzi. Una donna dal cuore salato, in controluce, che si racconta e sceglie le parole con il suo vocabolario del dolore. Impressioni e riflessioni senza tempo, una donna che guarda se stessa con tutte le sue imperfezioni, i suoi angoli scuri, senza distorsione, senza mai nobilitarsi.

eterno femminile cinematographe

Eterno Femminile: la regista Natalia Beristain realizza molto più di un biopic

Rosario Castellanos scrisse di sé, tentando di catturare la propria forma, con la poesia, la narrativa, il teatro, ha descritto l’inafferrabilità del dolore, pur sapendo dove abitano le sue ferite, non si è mai tirata indietro nel mostrare il sangue rappreso. Ha narrato così tanto di sé da trasferire ogni verità sugli altri, non fu mai solo lei.

Una donna ripresa con il fuoco di una sigaretta e il battito di una macchina da scrivere, che al vivere preferì lo scrivere, confinata nei suoi spazi. Una scelta registica precisa, che ci lascia solo immaginare l’infuriarsi delle battaglie, quelle vere. Il suo corpo diventa la metafora di ogni lotta, il rigetto della vita, il rigetto del ruolo, la ribellione che da dentro sconfina, armandosi di parole. Gli attori che interpretano Guerra e Castellanos in maturità segnano il baricentro della pellicola, esseri fragili e maestosi, quasi misteriosi che si toccano, si feriscono, che quasi non si riconoscono.

eterno femminile cinematographe

La regista Natalia Beristain realizza molto più di un biopic, la cui fotografia è semplice, i ritagli temporali sono spesso dispersivi ma mai confusi, le riprese sono spesso fisse, che lasciano cogliere i dettagli, le rughe, i difetti, tutto combinato all’interno di una storia drammatica, personale e universale. Eterno Femminile è la storia di una donna contro, mai allineata, fedele alle sue ombre; chi già conosceva e amava la poetessa potrà sicuramente apprezzare questo ritratto delicato, intimo, una fedele descrizione dell’eterno femminino che respinge la propria idealizzazione archetipica di secondo sesso, riprendendosi da tanti, troppi anni di oscurantismo di genere.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 4
Recitazione - 4
Sonoro - 2
Emozione - 4

3.4