Cha Cha Real Smooth: recensione del film con Dakota Johnson

Cooper Raiff scrive, dirige e interpreta insieme a Dakota Johnson Cha Cha Real Smooth, dramedy premiata al Sundance 2022 e su Apple TV dal 17 giugno 2022.

Dal 17 giugno 2022 su Apple TV c’è Cha Cha Real Smooth, Premio del pubblico all’edizione 2022 del Sundance Film Festival, il secondo film scritto, diretto e interpretato dall’astro nascente dell’indie americano Cooper Raiff. Venticinque (!) anni, comincia a stuzzicare l’attenzione dell’industria perché coraggio, anagrafe e uno spiccato senso (autoriale) delle cose non gli mancano. Adesso sembra essersi accorto di lui anche il grande pubblico. Completano il cast del film Dakota Johnson, Vanessa Burghardt, Leslie Mann e Brad Garrett.

Film eterogeneo, fluido nella struttura e per vocazione, per trovare il suo sapore ha bisogno di mischiare parecchi ingredienti, scorci di comedia sentimentale, toni da racconto di formazione, lampi di dramma, scintille di umorismo. L’etichetta è quella della dramedy, parola discutibile ma abbastanza tarata sull’obiettivo. A dare coerenza all’operazione, un clima di generale e democratica benevolenza, qui davvero ognuno ha le sue ragioni, come diceva Jean Renoir, ma la cosa è meno tragica del previsto. E la curiosa (perché anacronistica) e molto ben definita personalità del protagonista. In tempi meno cinici di questi, un tipo del genere veniva definito un bravo ragazzo.

Cha Cha Real Smooth: un bravo ragazzo e il mondo che lo circonda

Cha Cha Real Smooth cinematographe.it

Nessuno al mondo sembra aver più voglia di essere un bravo ragazzo. Manca il tempo, la fantasia. Non a Andrew (Cooper Raiff) però. Ventidue anni, ha appena finito l’università e torna casa dai suoi, dalla mamma bipolare Leslie Mann, dal fratellino Evan Assante in rampa di lancio per il primo bacio e dal patrigno Brad Garrett. Di quest’ultimo ha una pessima opinione, il che è emotivamente comprensibile ma anche ingiusto perché è una brava persona. L’astio verso il patrigno è forse l’unica deviazione che Andrew si concede da un’attitudine complessiva che rasenta la santità. Ha pazienza, senso dell’umorismo, empatia. Un uomo amabile, che sa ascoltare, specie le donne. Fantascienza.

Andrew torna a casa e trova lavoro in un fast food perché ha bisogno di soldi per raggiungere a Barcellona la ragazza che, Cha Cha Real Smooth ha premura di farcelo capire in fretta, a lui ci pensa pochino. Una sera accompagna il fratello a un bar mitzvah e qui prima comincia a flirtare con una vecchia conoscenza, Odeya Rush, poi si accorge che in fondo alla sala è appena arrivata Domino (Dakota Johnson), mamma non single ma quasi, sul punto di sposarsi e non troppo entusiasta della cosa, insieme alla figlia adolescente Lola (Vanessa Burghardt), autistica e per questo un po’ bullizzata dall’ambiente circostante.

Andrew, in modo differente e per ragioni differenti, si innamora di entrambe. C’è una disparità anagrafica che non si può ignorare e che lo separa dalla madre e dalla figlia, producendo effetti opposti. Con Lola non è un problema, anzi. La naturale capacità di farsi benvolere e una gran dolcezza di fondo lo aiutano a vincere la barriera dell’autismo e a fare breccia nel cuore della ragazza. E in quello di Domino anche, però la donna, pur lusingata dalle attenzioni del ragazzo e perché no, coinvolta emotivamente, sente la disparità di esperienze, di carattere e di sguardo sul mondo come un ostacolo invalicabile. Questo non impedisce all’insolito trio di coltivare un legame particolare, snodato un bar mitzvah dopo l’altro. Perché Andrew ha scoperto di avere un talento naturale a motivare le persone a spassarsela, tanto che viene assunto come animatore ufficiale della cerimonia.

Cooper Raiff è un regista democratico e Dakota Johnson funziona sempre

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Cha Cha Real Smooth mischia le carte. Nella commistione di generi e influenze, siano sentimentali e coming of age, si chiariscono le linee essenziali di un’atmosfera resa omogenea da uno sguardo dolce sulle cose, insolito intervento per la commedia o il dramma americano contemporanei. La fluidità dei toni non risponde a una pretesa d’autorialità autoreferenziale, piuttosto funziona come doverosa presa di coscienza della sfaccettata confusione della vita, soprattutto della vita ai nastri di partenza. Andrew è giusto sul punto di cominciare a sperimentare cosa voglia dire, realmente, essere adulto. Prende le misure alle cose. Impara a fare buon uso dei ricordi, alza la posta sul piano sentimentale e inizia a capire anche che certe separazioni non sono recuperabili ma questo non deve scoraggiarci troppo. Non smarrisce mai la sua bussola interiore e in più di un modo si dimostra, al netto della confusione iniziale e di qualche errore inevitabile, maturo e strutturato.

Non c’è nulla di mainstream nel personaggio, viene facile volergli bene proprio per questa sorta di candore assolutamente in controtendenza con… beh, tutto quanto. La spiccata proprensione del giovane a osservare il mondo intorno è il gancio che permette a Cooper Raiff di non spingere troppo sul pedale del narcisismo. Cha Cha Real Smooth è un film democratico e sa guardare oltre il protagonista. Come sempre, un gradino sopra gli altri c’è il magnetismo di Dakota Johnson, sempre in bilico tra carisma puro, seduzione naturale e una leggerezza malinconica che le permette di tenere testa alla complessità esteriore e interiore del suo personaggio.

E se pure il film parla di autismo e salute mentale, lo fa marginalmente, di lato, con l’aria di prendersi sul serio ma non troppo, un segnale di maturità per un giovane autore che sa aggiustare il racconto alle corrette proporzioni. Lo scarto che si avverte è tra l’anticonformismo del punto di vista del film (e del suo protagonista) e una certa aria di prevedibilità dell’arco narrativo. Davvero nessuno oggi sa più raccontare la storia di bravi ragazzi senza cedere al cinismo o al facile sentimentalismo, mentre invece Cha Cha Real Smooth ci riesce, poggiando la sua godibilità, la qualità complessiva della recitazione, l’eleganza senza fronzoli della forma, su una pista di racconto che forse osa meno di quanto era lecito attendersi. Tenendo conto che la strada di Cooper Raiff è appena cominciata e dei tanti punti di forza del film, il bilancio resta positivo.

Regia - 3
Sceneggiatura - 2.5
Fotografia - 3
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 3

3