Capodanno in due: recensione del film Netflix

Bloccati in ascensore la notte di San Silvestro, due parigini sono costretti a conoscersi e tirare le somme di un anno (o una vita) in crisi esistenziale. Capodanno in due è su Netflix dal 28 dicembre 2022.

Archiviato da poco il Natale e il suo seguito di commedie distribuite fra sale cinematografiche e piattaforme streaming, ci si avvicina alla notte di San Silvestro e ai festeggiamenti dell’ultimo giorno del 2022. Seppur minori rispetto a quelli natalizi, anche i film sul Capodanno hanno la loro più che valida dimensione all’interno del panorama contemporaneo di produzioni a tema, ecco dunque che Netflix non si fa sfuggire, dopo il primo della stagione dicembrina Falling For Christmas, l’occasione di rendere disponibile il ‘primo sulla fine’ Capodanno in due (il titolo otiginale è Happy Nous Year), la nuova rom-com diretta dal francese Frank Bellocq in catalogo dal 28 dicembre.

Capodanno in due: bloccati in ascensore nella notte più attesa dell’anno

capodanno in due recensione cinematographe.it

Di lunghezza ridotta rispetto al minutaggio più comune, i 59 minuti scritti e diretti dal regista di Love Addict (2018) e della serie tv Soda in onda dal 2011, assieme al co-sceneggiatore Jean-Luc Cano, concentrano in una dimensione spazio-tempo l’incontro fortuito a opera di Cupido fra Hannah, cinica direttrice di una società che organizza eventi, e Gaël, dinosauro mascotte in una pizzeria e aspirante attore comico senza talento. I due, interpretati rispettivamente da Camille Lellouche e Kev Adams, rimangono bloccati in ascensore a poche ore dallo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre, e nonostante i vari tentativi di allarme e di richieste di aiuto a inattrezzati condomini, non rimane altro che provare a conoscersi e tirare le somme di un anno che per entrambi non sembra essere fra i più felici.

Adatto anche per una pièce teatrale, visto che l’intero racconto si srotola nelle quattro mura di un ascensore e nel giro di poco più che un paio d’ore, Capodanno in due si diverte con alcuni canoni della classica screwball comedy all’americana, ovvero la cosiddetta guerra fra i sessi che fa incontrare o scontrare un uomo e una donna inizialmente antagonisti, per poi far sbocciare il sentimento celebrando la nascita di una coppia. Sia Hannah che Gaël sono a loro modo due trentenni outsider della Parigi più metropolitana, che nascondono traumi e insoddisfazioni sotto la superficialità o con l’intransigenza, trovando l’uno nell’altra quel rispecchiamento da crisi esistenziale che solamente il destino è riuscito ad architettare.

Al piano terra della commedia romantica

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Ma nonostante la limitatezza della location, la regia di Bellocq apre (letteralmente) quello spazio angusto facendo assumere al film un’estensione fantastica per trasportare i due unici protagonisti dentro situazioni che li hanno riguardati in prima persona nei mesi o decenni precedenti (errori sentimentali, brutte figure sul palco, atti di bullismo subiti in infanzia), dandogli l’occasione di riviverle per una seconda volta osservandole dall’esterno. Così, Capodanno in due moltiplica dei brevi sketch comedy concedendosi molta più liberta del previsto, ma non mutando di fatto la condotta generale del film, ovvero quella che pare non restituirci appieno la brillantezza dei caratteri e dei dialoghi necessari a (tras)portare lo spettatore dentro l’assurda ma concreta realtà della situazione mostrata.

L’opera seconda di Bellocq si ferma dunque al piano terra della comicità; una versione ininfluente dello sfruttatissimo quadro narrativo dell’ascensore bloccato, declinabile principalmente in quasi tutti i generi cinematografici, dall’horror al dramma, dalla sit-com al fantascientifico, e che purtroppo sembra non valorizzare del tutto le varie direzioni sorprendenti che cerca in più modi di intraprendere. Un divertissement che non vorrebbe essere solo frivolo o disimpegnato ma che finisce inesorabilmente per esserlo; un tira e molla delle parti che si risolve in un mediometraggio sia di minuti che di qualità, e che si spera non rappresenti un’alternativa d’intrattenimento tv ad alcuni capodanni che rischiano di essere passati in solitaria. Meglio alcuni film corali di Natale già su Netflix, seppur ugualmente insoddisfacenti come questo.

Regia - 2.5
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2.5
Recitazione - 2.5
Sonoro - 2
Emozione - 2

2.3

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