Venezia 75 – Acusada: recensione

Lali Esposito è l'imputata del film Acusada, che tenta di scoprire le dinamiche dell'omicidio che la vede coinvolta, senza veramente appassionare.

Acusada non si riferisce a nessun fatto, a nessun evento e a nessuna persona reale. Una precisazione che il film fa fin da subito, prima ancora di cominciare i titoli di testa. Forse perché quello del film di Gonzalo Tobal sembra ricordare molto da vicino uno dei casi di cronaca nera più seguiti degli ultimi anni, una di quelle notizie che hanno scosso l’opinione pubblica e su cui notiziari e i talk show hanno sfornato una serie sostanziosa di servizi. Acusada sembra infatti ricordare in una certa maniera l’omicidio di Meredith Kercher in cui venne indicata Amanda Knox come fautrice dell’atto. Ma in fondo la pellicola di Tobal, scritta dal regista insieme allo sceneggiatore Ulises Porra, insegue la propria strada autonomamente per narrare il processo della protagonista Dolores Dreier, analizzandone l’esasperazione di chi non riesce a far valere la propria innocenza ed è costretto a vivere ai confini dell’isolamento.

C’è stata una festa free-range. Una festa in cui non era possibile portare telecamere o telefonini, in cui le uniche foto ammesse erano quelle in forma analogica. Una festa in cui c’era molto alcol, che i partecipanti non hanno mancato di consumare copiosamente. Una festa in cui viene compiuto un omicidio e di cui viene indicata come artefice la giovane Dolores (Lali Espósito), migliore amica della vittima Camila e che poco tempo prima era stata messa in grande imbarazzo dalla coetanea. Per Dolores sarà difficile continuare a difendersi, soprattutto quando tutti sembrano aver già deciso da che parte stare.

Acusada – Il grigiore del processo di Doloresacusada cinematographe

È un lavoro di desaturazione quello che Fernando Lockett applica alle immagini di Acusada. Una patina grigia che risucchia qualsiasi vivacità ai colori e alla scena, stabilendo un clima neutrale sullo schermo che va ad indicare sia l’equilibrio precario dovuto alla condizione di non ancora chiarita colpevolezza della protagonista, sia ad impostare il tono e l’andamento generale della pellicola, costante e piatto nella sua interezza.

Un legal movie in cui il processo per scagionare Dolores prende buona parte del tempo alla storia, il cui scopo principale sembra quello di rendere più misterioso possibile l’accaduto di quella notte, perdendo di tensione per il suo prolungare la scoperta e non essendo in grado di mantenere l’opera ad un considerevole livello di sospensione intrigante, che coinvolgesse attivamente la mente investigativa dello spettatore. Il racconto del personaggio principale, intorno a cui gravitano altre due o tre figure sempre abbastanza insignificanti, crea un interesse minimo in chi – come osservatore – si ritrova a dover soltanto aspettare, ritrovandosi senza nessun elemento considerevole con cui poter ipotizzare congetture stuzzicanti.

Acusada – Un processo senza imputati interessantiacusada cinematographe

L’attrice nel ruolo della protagonista, la giovane Lali Espósito – con alle spalle una carriera da cantante pop latina e un trascorso come interprete di telenovelas e programmi della tv nazionale e non solo – limita le proprie espressioni davanti alla macchina da presa, non riuscendo neanche a renderle comunicative come si suppone avrebbero dovuto essere. Non che le prove degli altri attori risultano eccellenti, rimanendo anche loro in quel territorio mediano in cui sembra essere richiesto a tutti il minimo indispensabile. Un dispiacere però arriva con Gael Garcia Bernal, in un’interpretazione di pochi minuti che, pur nel breve tempo, non riesce a rendergli per niente giustizia.

Perno centrale degli avvenimenti, intorno alla Dolores della Espósito va costruendosi il film tra presente e frammenti di quella sera prima dell’orribile gesto. Una pellicola che si lascia pur guardare, ma è destinata a rimanere chiusa in quei cassetti in cui teniamo i ritagli di giornali di casi passati, di cui un giorno sentiremo magari di nuovo parlare quando i magazine e i mass media decideranno che sarà ancora una volta la propria ora.

Regia - 2
Sceneggiatura - 2
Fotografia - 2
Recitazione - 2
Sonoro - 2
Emozione - 2

2