Star Wars: The Bad Batch – Stagione 3: recensione della serie Disney+

Star Wars: The Bad Batch è tornata dal 21 febbraio 2024 su Disney+. Con la sua nuova stagione vuole completare l’ampia, tragica e immensa storia che resta da raccontare. La prima metà degli episodi che compongono l’ultimo ciclo è principalmente incentrata sull’organizzazione di un gran finale ma il problema principale è che quello che abbiamo visto ci appare troppo studiato a tavolino e mostra pochi risultati. Almeno i primi otto episodi cioè ci lasciano continuamente sospesi, mentre ci saremmo aspettati maggiore concretezza e in primo luogo un crescendo di azione ed emozioni.

Star Wars: The Bad Batch – Stagione 3: verso un finale epico

Star Wars: The Bad Batch 3 riprende dove si era conclusa la seconda stagione. Dopo un sacrificio, la banda composta da Hunter, Wrecker e Crosshair si divide quando Omega viene portata sul monte Tantiss, in una base dell’Impero. Uno dei punti di forza di quest’ultima stagione è il modo in cui aggiunge strati di dettagli a ciò che conosciamo della tradizione di Star Wars, lo fa come faceva già nella seconda stagione, a volte anche rallentando l’avanzamento della storia. The Bad Batch continua ad elevare lo stile e le tecniche di animazione. I movimenti dei personaggi non più goffi o robotici, dopo decenni sono diventati fluidi, sopra gli sfondi e gli ambienti realistici e vibranti. Riconosciamo uno stile che si è sviluppato per migliorare sempre di più nel corso degli anni. Non è mai stato così bello come adesso, proprio alla fine della corsa di The Bad Batch, e non vediamo l’ora di scoprire dove andrà, ancora.

La serie continua ad elevare stile e tecniche di animazione

Tra gli aspetti positivi della terza stagione di Star Wars: The Bad Batch c’è, come detto, l’animazione fantastica, ma ci mostra anche quelli negativi: un sacco di perifrasi sulla clonazione e su come viene usata, inoltre molti fastidiosi esempi della crescente crudeltà dell’Impero – specialmente per il modo in cui tratta i cloni – poi passiamo molto più tempo con Crosshair, che sembra stia costruendo una relazione con Omega…Qualcuno dirà: tutto importante per la costruzione del mondo di The Bad Batch, per lo sviluppo dei suoi personaggi e per l’avanzamento della trama, ma a metà percorso il senso della nostra attesa svanisce. Abbiamo l’impressione che il meglio della stagione debba ancora venire e troppe sono le domande ancora senza risposta: ma è davvero la fine della storia dei cloni? Tech è sopravvissuto alla sua grande caduta avvenuta nel finale della seconda stagione? Non lo sappiamo ancora, eh!

Star Wars: The Bad Batch – Stagione 3: valutazione e conclusione

Per concludere che Star Wars: The Bad Batch 3 mostra il suo lato più oscuro, e continua sicuramente a riassumere al meglio lo spirito di Star Wars: humour, emozione, riflessione. Suddivisa in ben quindici episodi, si prende i suoi spazi (e il tuo tempo) con un plot elaborato, personaggi controversi e sequenze action che però non convincono completamente. La serie creata da Dave Filoni e prodotta dalla Lucasfilm Animation resta però un grande spettacolo visivo per messa in scena, direzione artistica, character design e computer grafica.

Regia
Sceneggiatura
Fotografia
Recitazione
Sonoro
Emozione