Black Summer: recensione della serie Netflix

Dall'11 aprile è disponibile su Netflix una nuova serie TV che innova il panorama degli zombie: è Black Summer, prequel dello show Z Nation.

Zombie che corrono: Black Summer – serie originale Netflix disponibile dall’11 aprile sulla piattaforma – fa parte di quel filone di show e film post-apocalittici che decide di minacciare l’umanità con zombie che corrono. La serie è un prequel di Z-Nation, show creato da Karl Schaefer e Craig Engler nel 2014, ed esplora i momenti iniziali dell’apocalisse a detta di Schaefer “prima che l’apocalisse diventasse strana ed era solo spaventosa”. E questo è molto vero.

Black Summer ha come protagonista Jaime King nei panni di una madre che viene separata da sua figlia e che sarà disposta a tutto pur di ritrovarla. Insieme a lei un piccolo gruppo di sopravvissuti i quali saranno costretti a prendere una serie di decisioni brutali durante quella che capiranno molto presto essere un’estate mortale di apocalisse di zombie. Il collegamento tra la serie e Z Nation è molto simile quello del franchising rivale, The Walking Dead, con il suo spin-off Fear the Walking Dead. Infatti, allo stesso modo, non ci sono legami diretti tra la serie di origine e il suo derivato dal punto di vista dei personaggi o delle storie raccontate.

Black Summer cinematographe.it

A differenza di The Walking Dead e Fear, però, Black Summer raggiunge ampiamente il livello di Z Nation e, anzi, se ne distanzia talmente tanto da diventare un competitor credibilissimo del mondo delle serie zombie. La serie, infatti, prende a piene mani dall’Universo di Z Nation; ne prende il gore, la violenza, l’impavidità davanti alla morte e l’irriverenza, ma perde una componente fondamentale: l’umorismo. Ciò avviene a causa di una presa di posizione molto chiara. Mentre in Z Nation avevamo a che fare con una società assuefatta agli zombie, abituata ad affrontarli e di conseguenza ancora spaventata dalla loro presenza, ma perfettamente in grado di viverla, Black Summer – come già accennato – esplora i primi momenti dell’apocalisse. Nessuno sa bene di cosa si tratti, qualcuno non ha mai nemmeno visto uno zombie da vicino.

Black Summer è una serie che innova il panorama saturo degli zombie (ed è molto più traumatizzante di The Walking Dead)

E questa assoluta imprevedibilità – per i protagonisti, ma di conseguenza per gli spettatori – colpisce in maniera dura e pura, come uno show sugli zombie dovrebbe fare. Black Summer ha una regia dinamica e una scrittura che punta a scioccare a livello profondissimo: non teme di sacrificare donne anziane e bambini innocenti e lo fa in un modo che la concorrenza non aveva mai fatto davvero. Sì, certo, The Walking Dead ha fatto morire individui di ogni età, genere, razza, ma lo ha sempre fatto con un velo di romanticismo che lo contraddistingue fin dai primi episodi. Black Summer del romanticismo se ne frega: al centro di tutto c’è la sopravvivenza.

A contribuire al dinamismo estremamente ben fatto della serie c’è una caratteristica molto interessante: ogni episodio è a sua volta diviso (con l’utilizzo di dissolvenza in nero) in capitoli che si concentrano di volta in volta su un personaggio diverso. Ogni mini-storia, dotata di un suo personale titolo esplicativo di quello che ci mostrerà, si ricollega alle altre in maniera molto organica, ma ci permette di ragionare – allo stesso tempo – a compartimenti stagni, per poi ricostruire da soli quello che abbiamo visto. Nulla viene lasciato al caso, ovviamente; quello che vediamo non è interpretabile a piacimento, né la timeline, né gli eventi in sé. Eppure, saltando da un momento drammatico all’altro, mantiene alta l’attenzione facendoci desiderare di vedere sempre di più.

Black Summer cinematographe.it

Black Summer è un prodotto sugli zombie che si inserisce in un panorama saturo. Ci sono, tra gli altri, i veterani di The Walking Dead (che negli ultimi anni è diventato assolutamente insopportabile, ma questa è un’altra storia), ci sono le note comiche di Santa Clarita Diet (una sit-com sanguinolenta che si lascia guardare) e ci sono i toni young adult di iZombie (che purtroppo è arrivata ad avere sempre meno senso di esistere). Eppure, per i fan del genere, questa è un’aggiunta interessante, adrenalinica al punto giusto e abbastanza amara da rimanere rilevante, almeno per questa prima stagione che – vi assicuriamo – divorerete.

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Recitazione - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 4.5

3.7

Tags: Netflix