All American Nightmare: Rapimento in California – recensione docuserie Netflix

La recensione della docuserie true crime sul caso della coppia americana Denise Huskins e Aaron Quinn. Disponibile su Netflix dal 17 gennaio 2024

Se c’è un genere che va per la maggiore su Netflix, quel genere è proprio il true crime. Lo dice il numero elevato di visualizzazioni registrato periodicamente sulla piattaforma a stelle strisce e il riscontro positivo in termini di livello gradimento da parte degli abbonati nei confronti dei documentari e delle docuserie appartenenti al suddetto filone. Non è un caso che molti di questi prodotti trovino un piazzamento nella top ten dei titoli più visti a distanza di poco tempo dal rilascio, con alcuni di essi che addirittura riescono a rimanerci per settimane intere come ad esempio  Night Stalker: caccia a un serial killer. Ecco perché non è una sorpresa la presenza in classifica di un’opera come All American Nightmare: Rapimento in California, la docuserie  in tre episodi da 45 minuti circa cadauno disponibile su Netflix dal 17 gennaio 2024.

La storia vera narrata in All American Nightmare: Rapimento in California riporta la mente a quella di Gone Girl – L’amore bugiardo

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Diretta da Felicity Morris e Bernadette Higgins, la serie racconta la storia vera di una coppia statunitense, Denise Huskins e Aaron Quinn, che è stata accusata di aver inscenato un rapimento in casa nel 2015 quando la donna sequestrata ricompare improvvisamente 48 ore dopo alla porta dei genitori. Si tratta del caso di Vallejo, in California, chiamato Gone Girl proprio per le assonanze con quanto narrato e accaduto al personaggio di Amy Dunne nel romanzo omonimo di Gillian Flynn e con la sua trasposizione cinematografica per mano di David Fincher. Sarà solo quando un certo Mathew Muller verrà arrestato per un crimine simile a quello perpetrato ai danni di Denise e Aaron, che tutti i tasselli prenderanno il proprio posto e giustizia sarà finalmente fatta. Il tutto non prima di essere stati messi alla gogna dalle istituzioni, dalle forze dell’ordine, dall’opinione pubblica e dalla stampa. Un autentico incubo ad occhi aperti

Le autrici rimettono insieme i tasselli più significativi della vicenda dando forma e sostanza a un prodotto di fortissimo impatto emotivo e di grande coinvolgimento

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Le autrici rimettono insieme i tasselli più significativi della vicenda dando forma e sostanza a un prodotto di fortissimo impatto emotivo e di grande coinvolgimento. Indipendentemente dalla conoscenza o no del caso in questione, la docuserie ha comunque il merito di innestare nel fruitore il dubbio se ciò al quale sta assistendo sia effettivamente parte di un piano mefistofelico architettato dalla presunta vittima. La mente torna di fatto al personaggio nato dalla penna della scrittrice americana e interpretato nella pellicola di Fincher da una straordinaria Rosamund Pike. Sta in questa ambiguità e nel modo di gestirla con una sapiente costruzione narrativa e drammaturgica prima in fase di scrittura e poi in quella di messa in quadro delle registe il punto di forza di All American Nightmare: Rapimento in California. Tutto ciò che viene mostrato nei primi due dei tre episodi a disposizione concorre a stendere la fittissima ragnatela mistery, con quello conclusivo che invece ha il compito di sbrogliare l’intricata matassa degna di un thriller al cardiopalma, di quelli che ti tengono con il fiato sospeso sino all’ultimo fotogramma utile.

Una visione che offre allo spettatore un’esperienza immersiva e particolarmente angosciante

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Più che la confezione tecnica, la cui qualità si attesta e rispecchia la media e gli standard dei prodotti analoghi attualmente in circolazione, è dunque la capacità di coinvolgere gli spettatori di turno al centro di questa assurda vicenda, dove il terrore e il trauma di un rapimento diventa ingrediente colmo di sospetto e pregiudizio, il valore aggiunto di una docuserie come questa. La scelta di affidarsi alle testimonianze dei diretti interessati e delle persone informate dei fatti, associate a un mix ben congegnato di ricostruzioni ad hoc e di immagini vere di archivio e riprese di videocamere a circuito chiuso, consente ad All American Nightmare: Rapimento in California di rendere le tre ore circa di visione un’esperienza immersiva e particolarmente angosciante.

All American Nightmare: Rapimento in California, conclusione e valutazione

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Una docuserie true crime coinvolgente e fortemente ansiogena che riesce a tenere incollati allo schermo gli spettatori di turno per l’intera durata. La storia agghiacciante che viene narrata con il modus operandi classico del filone in questione è già di suo un potente veicolo di attrazione per gli amanti delle intricate vicende di cronaca nera. Con All American Nightmare: Rapimento in California gli abituali frequentatori del genere avranno pane per i loro denti. Provare per credere, basta immergervi nella visione su Netflix dei tre episodi che vanno a comporre questo sconvolgente show firmato da Felicity Morris e Bernadette Higgins.   

Regia - 3.5
Sceneggiatura - 4
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3
Emozione - 4

3.6

Tags: Netflix