007 – Road to a Million: recensione del game show con Brian Cox

Il programma è disponibile su Prime Video

Gli scenari mozzafiato alla James Bond, l’invasiva presenza di Brian Cox, il reality che incontra il cinema, dando vita ad un ibrido non specificato che trova il suo senso nel gioco e nella competizione; 007 – Road to a Million è il progetto creato su misura per tutti gli appassionati di James Bond, per chi ricerca l’avventura e che, stanco dei soliti reality show, ricerca un intrattenimento che sappia coniugare tra loro questi elementi, elevando il semplice game show a costola del notissimo franchise, nato 70 anni fa con i racconti di Ian Fleming. La serie, composta da 8 episodi della durata di circa 50 minuti e disponibile su Prime Video, è stata realizzata da 72 FilmsMGM Television, in associazione con Eon Productions, e vede la direzione di Julian Jones, Tom Dumican, Jamie Goold e Alice Rossi.

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La trama di 007 – Road to a Million

Brian Cox cinematographe.it

Se il mondo ci ha insegnato qualcosa, è che quello che motiva di più le persone sono i soldi!” Apostrofa così Brian Cox dopo che le splendide riprese del ponte di Gravina, ad Altamura, aprono l’episodio pilota in perfetto stile 007, con scenografie mozzafiato e una musica trionfale pronta a catapultarci all’interno di uno show del tutto nuovo. Il protagonista di Succession, ospite d’onore del programma e voce narrante di ogni episodio, in atteggiamento smaccatamente teatrale accompagna gli spettatori e, con essi, i protagonisti della serie; nove coppie di persone comuni sono chiamate a rispondere a dieci domande, poste in giro per il mondo, come in una caccia al tesoro sullo sfondo di avventure degne di Goldfinger e Casinò Royale. A spingere i concorrenti ad affrontare le sfide, un montepremi aumenta di domanda in domanda, puntando al raggiungimento dell’esorbitante cifra finale: 1 milione di sterline.

I fratelli James e Joey Bone, i due ex polizziotti Keith e Nick, Josh e Kamara, Sam e suo padre James, Grace e Daniella, le infermiere Beth e Jen, James e Tanaka, le sorelle Saiqa e Sana Pirmohamed, Colin e Danny; sono queste le nove coppie a mettersi in gioco e ad affrontare le proprie paure, tra sfide contro il tempo e prove di abilità, coppie chiamate a rispondere a domande di cultura generale postegli dalla voce (quella di Brian Cox), che osservandogli li conduce tra alcune delle più grandi meraviglie terrestri, dall’Italia alla Scozia, passando per Istanbul, la Foresta Amazonica, il deserto di Atacama in Cile, luoghi suggestivi, con richiami alla panoramica bondiana, alcuni evidenti, altri pensati unicamente per gli occhi più esperti ed appassionati.

007 – Road to a Million: valutazione e conclusione

007 - Road to a Million cinematographe.it

La natura di 007 – Road to a Million ha il gusto di un ibrido nostalgico, un programma inedito che combina l’essenza del reality con quella cinematografica, e che porta l’universo dello spionaggio da franchise a contatto con la realtà. Il fare ambiguo e magniloquente di Cox, fintamente nel ruolo di uno dei villain di James Bond, fa da contrappeso narrativo e sospensivo alle storie umane e dissimili che le nove coppie portano con sé, in una sorta di puzzle composito che tenta di rappresentare uno spaccato delll’intera popolazione britannica odierna. Credibile nel suo fare drammatico, il valente attore non sembra nascondere la sua convinzione, nel momento del casting, di essere stato ingaggiato per un nuovo film su 007, risultando così opposto al resto del programma, in termini di appartenenza narrativa, ma quel che ne risulta è un esperimento interessante che, coadiuvato da un comparto sonoro e fotografico degno dei film dedicati all’agente segreto più celebre di sempre (non per niente i produttori sono i medesimi), ha il merito di intrattenere lo spettatore mescolando un po’ le carte e mostrando la finzione al servizio del reale.

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Regia - 3.5
Sceneggiatura - 3
Fotografia - 3.5
Sonoro - 3.5
Emozione - 2.5

3.2