The Flash, fan DC minacciano di boicottare il film a causa di Ezra Miller

The Flash arriverà nei cinema a giugno, ma molti fan vogliono boicottarne l'uscita e la colpa è del suo protagonista.

Domenica durante il Super Bowl è stato mostrato il primo trailer di The Flash, nuova incursione sul grande schermo del velocista di casa DC, ma i fan non ne sono convinti e i loro giudizi si polarizzano sul correre al cinema o boicottare la pellicola con protagonista Ezra Miller.

Mentre molti spettatori sono rimasti piacevolmente colpiti ed entusiasti del ritorno del Batman di Michael Keaton, altri sono piuttosto scettici sul coinvolgimento di Ezra Miller nel film, a causa del suo recente comportamento controverso, delle numerose accuse rivolte contro di lui e dei suoi diversi arresti.

Su Twitter c’è chi parla di boicottaggio, mentre per diversi utenti è molto improbabile che rivedremo l’attore in una pellicola Warner Bros. e, sicuramente, non in una della DC. C’è anche chi dice che avrebbe preferito che avessero licenziato l’attore e ne avessero ingaggiato un altro per ricoprire il ruolo di The Flash (anche se il film all’epoca delle controversie legali era già stato girato). Un utente su Twitter ha anche la perfetta soluzione: introdurre un nuovo Flash dal Multiverso e far morire l’eroe di Miller.

The Flash è il primo film stand-alone per l’eroe DC di Ezra Miller, apparso per la prima volta nel 2016 come cameo in Batman v Superman: Dawn of Justice e poi in Justice League (entrambe le versioni). Il film ha affrontato un travagliato viaggio per il rilascio nelle sale, a causa delle numerose controversie di Miller, inclusi diversi arresti. Il tutto è iniziato nel 2020 in Islanda, per poi proseguire alle Hawaii e raggiungere il picco nel Vermont, dove si è parlato di detenzioni di armi e sequestro di minori.

I problemi legali del giovane attore hanno riempito i tabloid per tutto il 2022, tra risse, arresti, aggressioni, furti in casa, alterchi, rapine, sequestro di minori, detenzione di droga e armi. Di recente si è scusato per le sue azioni, affermando di aver iniziato un percorso di cura per “complessi problemi di salute mentale”.

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