Terry Gilliam confessa di aver odiato la visione di Black Panther

Il regista Terry Gilliam, tra i fondatori dei Monty Python, ha confessato in un'intervista a Indiewire la sua scarsa ammirazione nei confronti del film Marvel premio Oscar 2019.

L’ex componente dei Monty Python, il regista Terry Gilliam, confessa la sua scarsa ammirazione nei confronti di un particolare film Marvel.

La discussione che circonda i film della Marvel non si prende una pausa per le vacanze. Questo fine settimana il regista Terry Gilliam è tornato a esprimersi su questo argomento con una serie di commenti che i fan della Marvel potrebbero trovare un po’ fastidiosi. Sulla scia degli illustri colleghi Martin Scorsese e Francis Ford Coppola, anche l’ex componente dei Monty Python sostiene che la Marvel svolga un pessimo compito nel rappresentare accuratamente la realtà. “Se sei così potente, dovresti avere a che fare con la realtà un po’ di più”, ha detto Gilliam a IndieWire. “Quello che non mi piace è che tutti noi dobbiamo essere supereroi e fare qualcosa di utile. È questo che mi fa impazzire. Questo è quello che questi film raccontano e insegnano ai giovani. E per me non è confrontarsi con la realtà della condizione umana, sai, citata fedelmente e coerentemente.” Terry Gilliam ha quindi aggiunto e sottolineato: “Sapete tutti cosa vuol dire essere un normale essere umano in situazioni difficili e risolverle sopravvivendo. Non posso biasimarli per il puro spettacolo, se non per il fatto che è ripetitivo”.

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Il regista si è poi concentrato sul film Black Panther di Ryan Coogler, definendolo “una vera e propria str****ta” per aver dato ai giovani fan un falso senso di fiducia, come dice lui stesso. “Ho detestato Black Panther. Perché fa impazzire. Dà ai giovani ragazzi di colore l’idea che sia qualcosa in cui credere. Str****te. E’ una vera str****ta”. Gilliam dubita che le persone che hanno fatto il film – Ryan Coogler, Nate Moore e tutta la compagnia coinvolta – si siano preoccupati di visitare l’Africa in preparazione del film. “Penso che le persone che l’hanno fatto non siano mai state in Africa. Sono andati a prendere qualche stilista per alcuni tessuti e qualche tradizionale disegno africano. Ma io ho odiato quel film, in parte perché i media parlavano dell’importanza delle str****te”.