Carlo Verdone ricorda Renato Scarpa: “aveva il dono della misura”

Carlo Verdone ricorda Renato Scarpa, morto a 82 anni, con cui ha lavorato in Un sacco bello.

Carlo Verdone e il post social dedicato a Renato Scarpa, il “suo” Sergio di Un sacco bello 

Quando un attore popolare come Renato Scarpa viene a mancare è chiaro che il mondo dello spettacolo ne resta sconvolto, al pari di chi l’ha conosciuto da semplice spettatore. Tra i primi a dedicare un sentito commiato all’attore vi è un grande del cinema nostrano, Carlo Verdone, con cui Scarpa aveva collaborato nel famoso Un sacco bello del 1980.
Per i romani, di fatto, l’immagine di Scarpa coincide indelebilmente con quella di Sergio, che nel film fa da spalla al protagonista Enzo (interpretato dallo stesso Verdone), con cui fissa un appuntamento per il giorno di ferragosto, direzione Polonia.

E proprio il luogo dell’appuntamento, il famoso “Palo della Morte” (dove si trova una targa commemorativa) è ancora adesso meta di pellegrinaggio per i fan del film, che ivi si incontrano ogni 15 agosto.
Un sacco bello, oltre a custodire una delle prove attoriali più belle di Renato Scarpa, rappresenta anche un film molto significativo nella carriera di Verdone, che con questa pellicola fece il suo esordio come regista, sceneggiatore e attore protagonista, vincendo altresì un David Speciale ai David di Donatello 1980, un Globo d’oro al miglior attore rivelazione e un Nastro d’argento al migliore attore esordiente ai Nastri d’argento 1980.

Non stupisce dunque il messaggio pubblicato da Carlo Verdone in occasione della morte di Renato Scarpa in cui l’attore riporta la foto di un’iconica scena, elogiando il suo senso della “misura”, l’eleganza e il talento di questo interprete d’altri tempi.

“Cari amici, chi ha amato “Un Sacco Bello” non potrà non esser triste per la scomparsa di Renato Scarpa per un improvviso malore.
Aveva anche lavorato con Massimo Troisi in “Ricomincio da tre”, e con tanti altri registi. Affettuoso, dotato di gran talento, aveva il dono della “misura”, cosa che non tutti gli attori hanno.
In questa scena tentavo di convincerlo a partire per Cracovia con le calze di seta e le penne a biro.
Fantastico compagno di lavoro, lo ringrazio ancora per esser venuto il giorno dell’inaugurazione di una targa al “Palo della morte” in Via Giovanni Conti (zona Val Melaina) a Roma, targa che celebrava quel film .
Fummo molto orgogliosi perché non ci aspettavamo il grande bagno di folla che ci fu.
Ringrazio ancora questo caro amico che mi ha aiutato nella mia opera prima con garbo, affetto e talento.
Persone così umili e gentili nel loro grande talento non ci sono più. Resterà sempre nei miei più bei ricordi.
E credo anche, se avete amato quella pellicola, nella vostra memoria.

Carlo Verdone”

 

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