Quentin Tarantino critica pesantemente Bruce Lee: “Era molto arrogante”

Nonostante sia un grande estimatore di Bruce Lee, Quentin Tarantino ha sorpreso tutti con le sue dichiarazioni sulla leggenda delle arti marziali.

“Era un tipo arrogante e molti lo odiavano”, così il regista Quentin Tarantino critica la leggenda delle arti marziali Bruce Lee

Quentin Tarantino ha fatto rivivere la leggenda di Bruce Lee sugli schermi due anni fa, quando è uscito al cinema il suo nono film C’era una volta a…Hollywood. Nel film la star delle arti marziali è stata interpretata da Mike Moh e la cosa ha ricevuto un bel po’ di critiche, anche dalla famiglia stessa di Bruce Lee (sua figlia si è battuta tanto contro il ritratto del padre fatto da Tarantino). Il regista, però, si è sempre difeso, nonostante anche la Cina si fosse rifiutata di far uscire il film nel proprio Paese, proprio per via di questo personaggio.

“Capisco che la figlia sia un po’ infastidita dal ritratto che faccio di suo padre, ma quello che dice il resto mi interessa poco”, dice il regista premio Oscar. La scena in cui appare Bruce Lee vede coinvolto anche il personaggio di Brad Pitt, lo stuntman Cliff Booth. I due si sfidano in una scena di combattimento sul set de Il Calabrone Verde dopo che Lee, indubbiamente in modo arrogante, dice che lui potrebbe vincere anche contro il grande Muhammad Ali. Lo stuntman di Pitt vince la sfida, scaraventando Bruce Lee sul cofano di un’auto. “Se Cliff avesse davvero combattuto contro Bruce Lee in un torneo di arti marziali al Madison Square Garden, non avrebbe avuto alcuna possibilità. Ma in una rissa di strada, a causa del suo passato violento, avrebbe ucciso Bruce Lee in un attimo”, spiega Tarantino.

Bruce Lee sorridente

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Il regista ha affermato che l’atteggiamento del personaggio nel film rifletteva quello del vero Bruce Lee sui set cinematografici. Il libro di Matthew Polly del 2018, Bruce Lee: A Life, racconta come gli stuntmen della serie Il Calabrone Verde odiassero lavorare con Lee. “Bruce Lee era irrispettoso nei confronti degli stuntmen americani e li picchiava sempre. Alcuni addirittura si rifiutavano di lavorare con lui. Era un tipo molto arrogante”.