Le 20 nomination agli Oscar della Universal, da La Grande Scommessa a 50 Sfumature di Grigio

La Universal Pictures international Italy ha arricchito le pellicole distribuite nel corso dell’anno da una serie di Nomination che, da La Grande Scommessa a 50 Sfumature di Grigio si fregiano di ben 20 nomination agli Oscar 2016, per un totale di ben 8 pellicole, che vi elenchiamo di seguito.

Le 20 nomination gli Oscar della Universal, da La Grande Scommessa a 50 Sfumature di Grigio

La Grande Scommessa

5 nomination per il film di Adam McKay: Best Picture, Best director – Adam McKay, Performance by an actor in a supporting role – Christian Bale, Achievement in film editing – Hank Corwin, Adapted screenplay – Screenplay by Charles Randolph and Adam McKay.

La Grande Scommessa racconta le vicende di tre gruppi di persone che, venuti a conoscenza dell’instabilità del mercato immobiliare americano, si operano per trarne grandi profitti scommettendo contro il mercato stesso. Una materia non semplice, quella raccontata in The Big Short, titolo originale del film: terminologia economica, bancaria, borse, Wall Street, Standars & Poors, insomma un calderone di concetti apparentemente lontani anni luce dal consumatore medio.
Trattandosi di una storia vera, il film si sviluppa appunto prendendo tre diverse strade: la prima segue Michael Burry, interpretato da Christian Bale, manager di un hedge fund (un fondo speculativo) che nel 2005 scopre l’estrema instabilità del mercato immobiliare statunitense; prevedendo il collasso nel primo trimestre del 2007, decide, contro la volontà dei suoi investitori, di scommettere contro il mercato immobiliare così da trarne numerosi profitti; le banche visitate da Burry, i quali credono fortemente nella sicurezza del mercato, accettano la sua proposta. CONTINUA

Room 

4 nomination per Room: Best Picture, Best Actress – Brie Larson, Best Director – Lenny Abrahamson, Adapted Screenplay – Emma Donoghue

Jack è nato nella Stanza (Room). Stanza contiene lui e la sua mamma. Ci sono poi Lucernario, Armadio, Letto, Tavolo. Quelle cose esistono. Sono reali. Lui è reale. Anche la sua mamma è reale. Reale è Old Nick che ogni sera viene a trovarli. Ma non va a trovare lui. Va a trovare la sua mamma. Perchè Old Nick tiene imprigionata la sua mamma e ogni sera abusa di lei. La mamma vuole scappare. Dice che fuori non c’è lo Spazio, lo Spazio è più lontano. Fuori c’è il mondo ed è lì che la mamma vuole portare Jack. CONTINUA

The Danish Girl

4 nomination per The Danish Girl che abbiamo visto e recensito per voi alla 72ma Mostra del Cinema di Venezia, Qui l’intervista al cast. Il film è stato candidato per Best Actor – Eddie Redmayne, Best Supporting Actress – Alicia Vikander, Best Production Design – Design: Eve Stewart; Set Decoration: Michael Standish, Best Costume Design – Paco Delgado.

Ci sono amori capaci di sconfinare la coltre di fumo dei pregiudizi, attraversare quella trincea che suddivide i sessi, per ritrovarsi, semplicemente, come due persone in grado di comprendersi. Questa è la storia raccontata in The Danish Girl, di Tom Hooper, col premio Oscar Eddie Redmayne in grado di lasciar trasparire sul grande schermo la sofferta mutazione del pittore Einar Wegener. CONTINUA

Steve Jobs 

2 nomination per il film che parla della vita del genio fondatore della Apple, che abbiamo visto al BFI London Film Festival: Best Actor – Michael Fassbender eBest Supporting Actress – Kate Winslet

Il punto di forza numero uno del film è, inutile negarlo, la sceneggiatura. Scritta dal veterano Sorkin, qui in stato di grazia, non ha solo il merito di intrecciare magistralmente presente e passato con flashback che non sembrano mai forzati, o inutili, o ridondanti, ma ci abbina un dialogo veloce ed acuto, fatto di batti e ribatti che intrattengono lo spettatore fino a far scoppiare l’intera platea in sonore risate in più di un’occasione (gloriosa la battuta di Jobs riguardo il walkman, definito – letteralmente – “da selvaggi”).
Il secondo grande pregio di Jobs sta, ovviamente, nel suo protagonista, interpretato da Michael Fassbender. CONTINUA

Ex Machina

2 nomination per Original Screenplay – Alex Garland e Best Visual Effects – Andrew Whitehurst, Paul Norris, Mark Ardington and Sara Bennett per il film visionario e fantascientifico di Ex Machina.

Claustrofobico e provvisto di una plausibile dose di suspense, Ex Machina si colloca nella rete delle pellicole pretenziose di trattare l’intelligenza artificiale, forse tralasciando che davanti allo schermo vi sono spettatori dotati di un’intelligenza umana e reale, in certi casi apertamente critica e vogliosa di spettacolarità.
Al titolo concesso da Alex Garland, che con questo thriller dalle note drammatiche e fantascientifiche sigla il suo esordio alla regia, verrebbe da aggiungere la parola ‘Deus’: con l’espressione Deus ex machina, infatti, il teatro greco si risparmiava di addentarsi all’interno di questioni non propriamente logiche, mettendo macchinosamente in scena una divinità in grado di ‘sbloccare’ la storia. Il triangolo che si crea all’interno della storia tra umanità-divinità-artificialità viene corrotto dalla contaminazione inevitabile tra fili elettrici e sentimenti e l’essere che piomba sulla scena può forse essere paragonato a un dio si, ma quello del Vecchio Testamento, che freddamente fa fuori buoni e cattivi. CONTINUA

Anomalisa 

1 nomination come Animated Feature per il capolavoro di Charlie Kaufman, a cui abbiamo dato il massimo dei voti alla 72ma Mostra del Cinema di Venezia. Il motivo, ve lo accenniamo qui sotto:

Ipse dixit. È così che sentenzierebbe un dotto dopo aver visto Anomalisa, il capolavoro di Charlie Kaufman e vera rivelazione della 72esima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. Film complesso, strutturato ricco di venature e sub-argomentazioni che lo rendono un gioiello prezioso ed inestimabile, fantastico dalla prima all’ultima scena, riesce ad intersecare mirabilmente tre arti apparentemente difficili da sequenziare: passione, riso e dramma. Come non rimanere estasiati dalla resa dello stop-motion con il quale è girato e reso magistralmente realistico dalla regia sempre acuta e originale di un vero e proprio genio del nostro tempo: Charlie Kaufman. CONTINUA

STRAIGHT OUTTA COMPTON

1 nomination come Best Original Screenplay (Screenplay by Jonathan Herman and Andrea Berloff; Story by S. Leigh Savidge & Alan Wenkus and Andrea Berloff). 

Prima del 1988, Compton era soltanto uno dei tanti quartieri malfamati a sud di Los Angeles; soltanto in quell’anno, infatti, il secondo album degli N.W.A. (che consacrò il loro potenziale artistico) fece in modo che quello stesso quartiere che gli aveva insegnato la cattiveria e la violenza, si ritrovasse sulla bocca di tutti per qualcosa che esulava dalla solita solfa e lo ergeva a un tipo di fama mai conosciuta prima: quella del mondo della musica. “Straight outta Compton” non solo era il nome dell’album, ma anche il titolo della prima traccia in esso contenuta. Sono dovuti trascorrere ben 27 anni per far riutilizzare la stessa combinazione di parole a F.Gary Gray (The italian job, Giustizia privata) per il titolo del suo nuovo film. CONTINUA

Cinquanta sfumature di grigio

1 nomination per Best Original Song for “Earned It” (Music and Lyric by Abel Tesfaye, Ahmad Balshe, Jason Daheala Quenneville and Stephan Moccio). 

Ben due anni di attesa, casting da reality show con conferme e smentite, trailer sospirati ed agognati e sale con prenotazioni di mesi per il film evento del 2015, che arriva finalmente nelle sale mondiali. Stiamo parlando di 50 Sfumature di Grigio film di Sam Taylor-Johnson tratto dal caso letterario e trilogia E.L. James qui anche in veste di produttrice. Anastasia Steel è una giovane ed ingenua studentessa universitaria che si ritrova, per puro caso, ad incontrare il giovane miliardario Christian Grey, un uomo magnetico ed affascinante che fin da subito mostra interesse per la giovane donna; la stessa Anastasia sembra essere irrimediabilmente attratta dal misterioso ed affascinante uomo. CONTINUA